~ Ventisette. ~

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Obiettivo: 23 commenti.

Lui mi ha fatto sentire tutto ciò che non sono mai stata.

-cit.

Capitolo 27.

Io ed Harry ci eravamo ormai completamente stesi sul letto ed io mi ero ritrovata stretta tra le sue braccia tatuate dopo che si era infilato un paio di boxer.

《Allora?》

Chiese Harry mentre mi accarezzava con dolcezza i capelli ed io gli sorrisi amaramente, facendolo accigliare.

《Me la sono fatta il giorno in cui sono morti i miei genitori.》

Iniziai a bassa voce, alzando la maglia che mi aveva prestato per osservare quel segno che tanto odiavo.

Harry rimase in silenzio così continuai senza chiederglielo.

《Non so davvero il motivo preciso per cui successe, mio zio ha detto che è quasi sicuramente stata una fuga di gas, ma resta il fatto che mentre cenavamo abbiamo iniziato a sentire puzza di bruciato ed è stato lì che ho avvertito il pericolo, quando mia madre ci ha urlato di scappare giù in cantina.》

Rividi scorrere nella mia mente i ricordi, il rumore delle posate contro il piatto, la risata di Luke prima che mio padre lo posasse nel seggiolone e poi lo sguardo corrucciato di mio padre.

《Un incendio?》

Chiese Harry confuso mentre io mi stringevo di più contro di lui, annuendo.

《Quando sono scesa in cantina con Luke in braccio, l'ho tenuto talmente stretto tra le braccia tanto da scordarmi della piastra metallica e appuntita che stava sul tavolo là sotto. Ci sono finita contro, mi è penetrata nella carne per almeno cinque centimetri e l'infermiera che mi ha curato per prima ha detto che sono stata fortunata, ma non lo sono stata Harry, per niente.》

Sussurrai sentendolo trattenere il respiro a quelle parole mentre io continuavo a rivivere i flashback di quella notte, deglutendo pesantemente.

《Loro non ne sono usciti vivi, non me li hanno voluti far vedere, Harry... forse se fossimo morti tutti lì, in quell'incendio, Luke non sarebbe stato da solo.》

Ammisi a me stessa mentre sentivo un paio di lacrime prendere a scendermi lungo le guance con una lentezza estenuante.

《Non dire così Jamie, i tuoi non lo avrebbero voluto. Ti hanno detto di andare in cantina per salvarti, non per rischiare di ... morire.》

Mormorò Harry alzandomi il mento con due dita e asciugandomi le lacrime con il pollice prima di rivolgermi un piccolo sorriso.

《Ho paura, Harry.》

Ammisi.

《Di cosa?》

Chiese lui aggrottando la fronte mentre io sentivo il labbro inferiore tremare e lo fermavo con i denti.

《Di dimenticare i loro volti, non voglio che vadano via dai miei ricordi. Stanno già iniziando a sparire, ed io ho tanta paura.》

《Sono sempre nel tuo cuore Jamie, perché dici così? Erano pur sempre i tuoi genitori, ti amavano e sono convinto che ti amano tanto quanto avrebbero dovuto.》

Mi consolò lui e per la prima volta dalla morte dei miei genitori qualcuno ci riuscì sul serio, alleviando quel dolore acuto che il mio cuore pompava in tutto il mio corpo al solo pensiero.

《Dove vivevate?》

Mi chiese lui con curiosità ed io mi lasciai scappare una risatina amara, a volte le coincidenze della vita sembravano giocare sporco.

Trouble | h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora