~ Cinque ~

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Aveva, come altre persone, l'abitudine di sorridere esageratamente quando voleva trattenere il pianto.

-Carlos Ruis Zafón.

Capitolo 5.

Aprii gli occhi con fatica. Li sentivo più impastati del solito e mi costrinsi ad alzare le braccia e strofinarli, riuscendo finalmente a non vedere più opaco.

Notai le mie dita sporche di un nero opaco e dedussi fosse il mio mascara, non tolto il giorno precedente.

Girai su me stessa e la mia guancia toccò la stoffa umida del cuscino. Merda. Avevo pianto di nuovo nel sonno.

Succedeva spesso da quando i miei genitori erano morti, soprattutto se continuavo ad avere gli incubi, e per questo odiavo dormire.

《Jamie, ti ricordo che stamattina c'è scuola!》

Urlò mio zio da un punto indefinito della casa e sbuffai, mettendomi seduta. Stiracchiai le braccia sentendo scrocchiare la mia schiena e poi volsi uno sguardo all'orologio.

Spalancai gli occhi quando mi accorsi di essere in enorme ritardo. Tolsi velocemente le coperte dal mio corpo, fiondandomi in bagno.

Cercai di rendermi presentabile, ma come al solito non ci riuscivo mai, così lasciai perdere e scappai in camera a cambiarmi.

In dieci minuti ero fuori di casa e di corsa raggiunsi l'edificio della mia scuola, alla fine Holmes Chapel non era nemmeno così grande.

《Jam, Jam aspetta!》

Mi gelai sul posto quando sentii una voce chiamarmi e rilassai ogni mio muscolo quando mi voltai e incontrai il volto di Barney.

Si avvicinò a me, poggiando le mani sulle ginocchia, abbandonandosi ad un affanno pesante, poi si rimise in piedi.

《Dio, come corri veloce.》

Mormorò ridacchiando ed io feci lo stesso, accorgendomi solo in quel momento di essere stanca.

《Non per questo ho vinto la corsa campestre l'anno scorso.》

Replicai con tono scherzoso e Barney restò al gioco, passandomi una mano attorno alle spalle.

《Dai andiamo.》

Sorrise mentre camminavano insieme verso la scuola, ridendo e scherzando.

Mi piaceva Barney, come amico. Era sincero, altruista e sapeva farti divertire, era genuino, con lui stavi bene.

《Tu!》

Mi voltai di scatto quando sentii una voce urlante e quasi non lasciai che i miei occhi fuoriuscissero dalle orbite quando vidi Rosemary venirmi incontro.

Era poco più bassa di me, ma sicuramente molto più bella, soprattutto ora che potevo vederla meglio.

Biondi capelli mossi, occhi del colore di angoli di cielo e perfette labbra carnose di un rosa più scuro, dio se era bella.

《Dimmi.》

Mormorai io un po' confusa, staccandomi da Barney e poggiando le mani sui fianchi con un sopracciglio alzato.

《Stai lontana dal mio ragazzo.》

Minacciò poggiandomi un dito contro e non potei evitare la finta risata che lasciò le mie labbra non appena collegai il senso di quella frase.

Harry doveva averle detto tutto.

《Chi te lo tocca.》

Ridacchiai voltandomi, ma una sua mano mi prese un polso, facendomi girare verso di lei, di nuovo.

Trouble | h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora