Capitolo 27 - Orgoglio

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Capitolo 27 - Orgoglio




A mezzogiorno Magda porta il pranzo a Lisa. Guardo nello specchio. Certi giorni Magda compra cibo da asporto, perché sa che i fast food mi mancano, ma oggi le ho chiesto di fare qualcosa che potesse piacere a una ragazza: tramezzini senza crosta intorno e una zuppa elaborata.

Il servizio di porcellana è decorato con delle rose rosa. L'acqua è in un bicchiere di cristallo con calice. Coltello e forchetta sono in argento sterling. Il pranzo sembra delizioso.

Eppure non lo mangia e lo restituisce a Magda quando torna. Sprofonda nel letto a leggere un libro preso dallo scaffale. Guardo il titolo: i sonetti di Shakespeare.

Ho paura di bussare alla porta. A un certo punto dovrò presentarmi, ma non so come farlo senza terrorizzarla. Sarebbe troppo urlare "ti prego, fammi entrare, ti prometto che non ti mangerò"?

Forse sì. Forse si spaventerebbe anche al solo suono della mia voce. Ma voglio che sappia che se uscisse da lì, sarei gentile con lei.

Infine le scrivo un biglietto al computer.

Cara Lisa,
Benvenuta! Non aver paura. Spero ti possa trovare bene nella tua nuova casa. Qualsiasi cosa vorrai, non hai che da chiedere. Farò in modo di fartela avere immediatamente. Non vedo l'ora di conoscerti stasera a cena.
Tuo,
Adrian

Lo stampo, poi lo porto su da lei e lo faccio scivolare sotto la porta. Aspetto, temendo che muovendomi farò rumore.

Un minuto dopo, il biglietto torna. La parola NO è scritta a lettere maiuscole su tutta la pagina.Rimango seduto lì per un po', a pensare. Dovrei scriverle una lettera romantica, riuscendo così a farla innamorare di me? No, non sono uno scrittore.

E come posso innamoramene se l'ho vista solo allo specchio? Devo convincerla a parlarmi, così vado alla porta e busso, esitante e piano. Visto che non risponde, riprovo più forte.

"Ti prego" è la risposta. "Non voglio niente. Vai via e basta!"

"Devo parlarti" dico.

"Chi... chi sei?"

"Adrian..." Zayn... il padrone di casa... la bestia che abita qui. "Mi chiamo Adrian. Sono quello che..." Quello che ti tiene prigioniera. "Volevo solo conoscerti."

"Io non voglio conoscerti! Ti odio!"

"Ma... ti piacciono le tue stanze? Ho cercato di renderle belle per te."

"Sei pazzo? Mi hai rapito! Sei un rapitore!"

"Non ti ho rapito. A darti a me è stato tuo padre."

"È stato costretto a farlo."

Mi innervosisco. "Sì, come no. Si è introdotto in casa mia. Te l'ha detto? Ha cercato di rapinarmi, ma c'erano le videocamere. E a quel punto, invece di assumersi le sue responsabilità da vero uomo, ti ha portato qui in cambio della sua libertà. Ha voluto venderti per salvare sé stesso.

Io non ti farò del male, ma questo lui non poteva saperlo. Per quel che poteva saperne lui, avrei potuto chiuderti in una gabbia."

Non dice nulla. Mi chiedo cosa le abbia raccontato suo padre, e se questa è la prima volta che sente la verità.

"Che stronzo" borbotto, e faccio per andar via.

"Zitto! Non hai nessun diritto!" Batté forte contro la porta, forse con i pugni, o forse con qualcos'altro, tipo una scarpa.

Dio, che idiota che sono. È evidente che non fosse la cosa migliore da dirle. Mi sto comportando come nella mia vita precedente. Mi è già capitato di dire idiozie del genere? Forse sì, ma non ci ho mai fatto caso. Fino a Kendra.

Beastly || Zayn Malik [INTERROTTA] Where stories live. Discover now