Incontro inatteso

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-Farmi i compiti per una settimana?- mi guardò

-Scordatelo- dissi senza troppe cerimonie.

-Percy... gli obblighi non si chiedono, sai sono obblighi- disse Jason roteando gli occhi.
Lo maledissi mentalmente.

Prima che Percy potesse dire qualcosa, venne abbracciato ( o dovrei dire stritolato) da una ragazza dai capelli rossi.
Era vestita con una top che copriva a malapena il reggiseno e mini gonna inguinale sotto un paio di tacchi vertiginosi. Andava in classe con noi se ricordavo bene, ah sí era Dare.
Dietro di lei c'era un gruppetto di ragazze altrettanto vestite. Una di loro fissava Jason e quando si accorse di lei gli fece l'occhiolino.

Intanto la Rossa stampò un bacio sulla guanca di Percy senza nemmeno curarsi di noi. Un moto di ira mi pervase e trattenni l'impulso di prenderla a calci e stenderla con una mossa di judo.

-Percy!! Mi sei mancato in questi giorni- disse sedendoglisi in braccio.

-Ehm... Scusa ma ci conosciamo appena, Com'è che ti chiam...-

-Shhh- disse la rossa tappandogli le labbra con un dito.

-Piuttosto dimmi che ci fai con questi...- guardò per un attimo nella mia direzione ma poi finí la frase.
-Sfigati-

Ok, aveva superato il limite.

-Senti Rossa, vedi di moderare il linguaggio e smamma.-

Mi guardò come se fossi un microbo e si alzò finalmente dalle gambe di Percy.

-Tu sei Chase giusto? Ecco vedi di non seccarmi, tu e i tuoi modi da secchiona poveraccia.-

Secchiona poveraccia? Io?

-Ma secondo te solo perchè non mi aggiro mezza nuda per le strade sono secchiona? Secondo te se non la do a tutti come il pane sono sfigata? Io il cervello c'è l'ho e lo uso a differenza tua!-

Mi sguardó stupita, senza parole.
In effetti avevo la lingua veloce in casi come questi ma cazzo, se lo meritava.

Radunò in fretta le altre galline e mi diede le spalle sculettando via.

-Te ne pentirai Chase. Te ne pentirai amaramente.-
Disse voltandosi per un attimo, per poi riprendere la sua marcia.

Mi fissavano tutti stupiti ma poi tornammo tutti a casa.
Percy si offrì di accompagnarmi e accettai.
Non parlavamo di Rachel, non parlammo di niente camminando in silenzio.
Ero sotto il portone di casa mia.

-Bè... Ciao Annabeth-

Mi voltai a guardarlo, a guardare i suoi occhi verde mare.
Non so cosa mi prese, ma mi avvicinai e lo baciai delicatamente sulla guancia.

-A domani- dissi.
Con questo entrai.




Ciao ragazzi!!
Scusate se non pubblico da un po' ma tra scuola, sport è compiti cerco di fare del mio meglio per scrivere, e non riesco sempre.
Comunque grazie della lettura, e se vi va passate a leggere la mia nuova storia, si chiama Daughter of Atena ~ Annabeth Chase, e parla dell'infanzia di Annabeth e del suo arrivò al campo. Se avete voglia!

Grazie a tutti e ciao!!!

~PERCABETH~ true loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora