SVEGLIATI...!!

213 18 5
                                    

Ad un certo punto chiuse gli occhi, io cercai di farlo svegliare, ma vidi che era stato ferito anche vicino al cuore, NO NO NO non poteva essere vero, iniziai ad urlare e piangere, tutta la gente del villaggio si avvicinò non capendo cosa fosse successo, quando lo videro li steso per terra,con un braccio e vicino al cuore sanguinare iniziarono a piangere pure loro; dopo un po si avvicinò un medico e lo porto in ospedale, lo seguì, ma,purtroppo non mi fece entrare perché doveva visitarlo, allora io raggiunsi la sala d'attesta e mi sedetti.
Erano le 6:30 del mattino quando portarono mio padre in ospedale, adesso sono le 7:10 e non si sa ancora nessuna notizia, mi alzai dalla sedia e iniziai a fare su e giù per tutta la sala, le persone che stavano sedute iniziarono a guardarmi in modo strano, ma, a me nulla importa di quello che dice o pensa la gente, ero molto agitata è da parecchio tempo che stavano visitando mio padre, i miei occhi iniziarono ad appesantirsi allora mi misi sdraiata e mi addormentai.
ORE 9:25
Ancora nessuna notizia, cavolo mi iniziai a preoccupare non riuscivo a stare calma, per l'agitazione iniziai a mangiarmi le unghie, iniziai a fare di nuovo su e giù per tutta la sala, insomma non riuscivo a stare ferma.
Vedevo tanti dottori fare avanti e indietro per tutta la sala operatoria e quando uscivano, se volevi chiedere qualcosa ti evitavano, forse non se la stava cavando tanto bene, No No No non dire questo pensa positivo, È impossibile pensare positivo quando una persona a te cara sta in sala operatoria da ben 3 ore.
Dopo un ora
Stavo seduta con le mani sulla faccia quando sentì una voce chiamarmi, mi voltai per vedere chi fosse, era il medico, mi alzai di scatto facendolo spaventare, chiesi subito di mio padre, mi disse " mi dispiace ma suo padre è in coma, gli abbiamo ingessato il braccio, ed è stato molto fortunato perché la ferita vicino il cuore non era tanto profonda e siamo riusciti a medicarla" io non riuscendo a capire risposi " ma allora se siete riusciti a medicarlo com'è finito in coma?" il medico mi guardò e mi disse "Dopo che è stato ferito vicino al cuore tuo padre è caduto di testa per terra procurandosi danni al cervello" dopo questa notizia mi misi a piangere, chiesi al medico " posso vederlo?" Lui fece un cenno con la testa.
Andai nella stanza di mio padre non c'è la facevo a vederlo con tutti quei fili, la flebo attaccato al braccio, ma, dovevo farcela dovevo dirgli quando bene li voglio. Mi avvicinai affianco al letto c'era una sedia, mi accomodai gli presi la mano e iniziai a parlare " Ciao papà, sono io Jessica, mi chiedo perché proprio a te doveva succedere tutto questo, perché non poteva succedere a me? A volte la vita è ingiusta, perché sempre alle persone brave devono succedere tutti questi fatti?" Mi fermai per un po' di tempo, ma, continuai a dire" sai mi ricordo quando io ero piccola, per farmi ritornare il sorriso mi facevi sempre le coccole o mi raccontavi una storia, sai quella che piaceva tanto a me. Mi ricordo che quando io mettevo il broncio per avere a tutti i costi una cosa, tu non sapevi resistere, la davi vinta sempre a me; ti ricordi quando io non stavo bene? E il medico mi diceva di prendere lo sciroppo? Io non volevo mai prenderlo, ma, tu dicevi che era per il mio bene, e se lo prendevo mi regalavi il peluche che io desideravo da tanto tempo, non te lo rifeci ripetere due volte che subito lo presi ahhahahah." Quanti ricordi parecchie lacrime iniziarono a scendere sul mio volto, bagnando il letto di mio padre, ripresi a parlare dicendo " Papà ti devo ringraziare ci sei stato sempre per me, mi consolavi sempre, mi appoggiavi sempre quando ne avevo bisogno, grazie ancora. E mi devo scusare per tutte le volte che ti ho disobbedito, o non ti dicevo dove andavo perdonami. Per piacere svegliati, prima la mamma, ora anche tu no,per piacere Papà svegliati, fallo per me, fallo per la tua unica figlia, non mi lasciare da sola io ho bisogno di te, per piacere" iniziai a singhiozzare " per pia-ce-re n-o-n lasc-iarmi s-ola, ti vo-glio un mon-do di be-ne" non riuscivo più a controllarmi, piangevo, urlavo, tremavo. Si avvicinò il dottore dicendo che l'ora delle visite era terminato, feci un cenno di si con la testa, ma prima di andarmene abbracciai mio padre e gli diedi un bacio sulla guancia, mi voltai e tornai a casa. Andai da Lampo, lo vidi steso per terra con il muso schiacciato sul pavimento, era triste lo percepivo dai suoi occhi, iniziai di nuovo a piangere e con me anche il mio drago.

SCUSATE SE VI HO FATTO ASPETTARE, MA VADO A SCUOLA TROPPI COMPITI SCUSATEMI.

SIAMO GIUNTI QUASI ALLA FINE SPERO CHE VI SIA PIACIUTO AGGIORNO A 6🌟 e 5 COMMENTI
GRAZIE ANCORA PER LEGGERE LA MIA STORIA
VI VOGLIO BENE

IO E IL MIO DRAGOWhere stories live. Discover now