Capitolo Quarto; Il treno

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Berlino, 6 Novembre 2356

Un uomo -che avrà avuto, secondo Beth, sui cinquant'anni e non di più- dai capelli biondi laccati e tirati indietro, con della barba leggera sul mento e sulle guance si avvicinò minacciosamente alla ragazza intimorita. La guardò con i suoi occhi color ghiaccio inespressivi mentre un sorriso furbo si allargava sul suo viso.

-Hai fatto arrabbiare i miei uomini.-esitò il generale Hemmings e i suoi occhi raggiunsero i due soldati che il giorno precedente irruppero nel negozio del signor Harvey uccidendolo. Sghignazzarono fra di loro, ma all'improvviso il generale Hemmings la colpì in viso. La mano di Beth si posò sulla sua guancia arrossata e dolorante. Trattenne a stento le lacrime mentre osservava l'uomo ridere malvagiamente.

-Adesso basta preliminari, caricatela sul treno per Birkenau.- i soldati annuirono ed eseguirono gli ordini del generale.

Dopo qualche ora Beth si trovava nel treno che ospitava molte altre persone. Molta gente senza speranza, con le lacrime agli occhi e consapevoli della loro fine stava aspettando per essere torturati. Beth si guardò attorno e vide una bambina dai capelli lunghi e biondi che tirava la manica della maglia che indossava quella che Beth credeva fosse sua madre. Piangeva, urlava e le sue grida erano insopportabilmente dolorose da sentire.

Un ragazzo colorato e dai capelli strambi fissava il vuoto. Sembrava non provare alcuna emozione, i suoi occhi non trasmettevano niente, erano totalmente spenti e privi di sentimenti. Proprio mentre la ragazza lo guardò, lui girò il capo e i loro occhi si incontrarono.

Gli occhi trasparenti del ragazzo ghiacciarono quelli verdi e caldi di Beth. Lui si avvicinò timidamente e
-Sono Michael- si presentò sussurrando il suo nome.
-Io mi chiamo Beth- mormorò insicura. Le sembrò di tornare piccola, quando andava ancora a scuola e doveva presentarsi il primo giorno. E lei di 'primi giorni' ne aveva affrontati tanti.

-Che nome grazioso- sorrise leggermente il ragazzo, ma a lei non sembrava nè il luogo nè il momento per fare complimenti, ma rispose ugualmente alle sue parole -Ti ringrazio, anche il tuo è molto bello- e lui gli sorrise ancora una volta.

-Dove sei diretta?- chiese lui con un po' di paura dipinta sul volto -Io.. Vado a Birkenau- e lui non sembrò stupito, anzi. Come se fosse una cosa del tutto naturale gli rispose -Anch'io sto andando lì..- Beth annuì leggermente scossa. Anche lui era ebreo e anche lui era destinato ad una fine tragica come tutti quelli come loro.

-Sbrigatevi, sporchi ebrei. È ora di partire-

Spazio autrice;
Scusatemi per la lunga attesa, ma anch'io come tutti ho iniziato la scuola ed è un inferno. Nonostante questo ho cercato di scrivere un capitolo decente anche per rispettare voi lettrici (che credo avranno eliminato la storia dalla biblioteca da tempo ahahah) e spero di essere riuscita nel mio intento!

Vi voglio bene, alla prossima❤️

Quarto ReichWhere stories live. Discover now