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Passarono due settimane, e Melanie ed Harry non si erano più cercati. Il corso d'arte stava arrivando agli sgoccioli, e con questo, anche la loro storia. Si erano entrambi innamorati l'uno dell'altro, ma non erano mai riusciti a confessarlo. Troppo orgoglio per Melanie, troppa incertezza per Harry.
Quella mattina si guardarono entrambi negli occhi, per un tempo quasi indefinito, come se sapessero cosa provasse l'altro. Harry stava lottando contro sé stesso: la bacio o non la bacio? E Melanie sperava con tutta sé che la baciasse, che la toccasse, che la facesse sua.
"Cézanne" puntò il dito sulla foto, guardando l'opera impressionista.
"No, Pissarro" rispose dolcemente Melanie, facendo scivolare la mano vicino a quella di Harry. Vennero a contatto, producendo una scarica di adrenalina attraverso i loro corpi.
Lei si morse il labbro, continuando a pensare quanto odiasse quella situazione, quanto avrebbe voluto essere come quelle ragazze che non pensano, agiscono.
"Sono uguali" Harry frignò, sbattendo il gomito sul tavolo.
"No, Pissarro dipinge contorni più definiti. Non lo noti?"
Quelle parole marcarono nel profondo Harry, facendo scivolare una lacrima giù per la sua guancia. Melanie, quando lo vide così spezzato, si maledì mentalmente, scusandosi in tutti i modi possibili.
Abbozzò un sorriso, prima di dirle: "forse è meglio che mi spieghi."

//solo due voti al capitolo scorso, non vi è piaciuto a quanto pare. Comunque, scusate se è così corto e noioso, questo, ma siamo davvero agli sgoccioli.

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