Capitolo 45- Sogno o realtà ?

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  I sogni sembrano reali finché ci siamo dentro, non ti pare? Solo quando ci svegliamo ci rendiamo conto che c'era qualcosa di strano.
(Dal film Inception
)  


Come promesso Alex è tornato per cena. Mi ha fatto compagnia, e nel frattempo sono arrivati anche Chris e Andrea.

-Mi hai fatto prendere uno spavento, non azzardarti più a fare una cosa del genere- Io e Alex ci guardiamo un po' scettici, neanche fosse colpa mia. La mia amica si getta su di me e mi stringe in un forte abbraccio. Sussulto, ha stretto troppo. Alex stringe la mia mano, e vedo che vorrebbe rimproverare Chris, ma con un leggero movimento della testa lo faccio desistere. Ne ha più bisogno, lei di me, di questo abbraccio. -Sto bene Chris, nessuno può farmi fuori- -Che cretina, rischi quasi di morire, e fai anche la scema- - Avresti preferito vedermi mezza moribonda- -Certo che no, ma tu non conosci vie di mezzo a quanto pare-. Rimangono ancora un po' con noi poi vedendomi stanca se ne vanno. Alex toglie il vassoio dal letto e torna verso di me. Mi sposto subito di lato, in modo da fargli posto. Non se lo fa ripetere due volte, e si sdraia accanto a me. -No no ragazzi non ci siamo- L'infermiera passando ha notato Alex sul mio letto Alex sospira, e nasconde il viso sull'incavo del mio collo. -Non si può chiudere un occhio?- chiedo speranzosa. L'infermiera scuote la testa -Come le ho detto anche questa mattina dovrà portarmi via a forza, io non mi muovo di qui- dice lui, tirando su la testa. -Ti sei scelta un testone per fidanzato- -Lo so, ma è il mio testone preferito- Ormai rassegnata si avvicina alla porta -Almeno chiudete la porta in modo che gli altri parenti non vi vedano, altrimenti vorranno restare tutti -Grazie - diciamo insieme io ed Alex.

- lo sai che non ti lascerò più - -Detta così sembra una minaccia- dico sorridendo. -Tu non sai che paura ho avuto. Per un attimo ho veramente pensato che fossi morta.- continuo a toccarlo, a sfiorarlo, voglio che senta la mia presenza -Guardami sono qui, sono un po' ammaccata, ma sto bene- Si fa pensieroso - Volevo chiederti, una cosa ...--Dimmi?- -Verresti a vivere con me? - Vorrei tanto accontentarlo, e dirgli si certo prendo le mie cose e vengo da te domani. Ma è ancora troppo presto, in fondo siamo usciti insieme una sola volta. Lo guardo, e gli do un bacio sulla guancia. -No. Ma non perché non voglia, o perché non ti amo. Perché è presto, e sei ancora turbato dagli ultimi avvenimenti. Vediamo come vanno le cose e poi tra un po' ne riparliamo- -Non è vero, te lo avrei chiesto, anche se non fosse successo tutto questo casino- dice leggermente risentito -Ok, ti credo ma è troppo presto ugualmente. Poi io non lavoro come potrei contribuire alle spese? - -Di questo non ti devi preoccupare- -Mi preoccupo invece, non voglio gravare su di te ...procediamo con calma non c'è nessuna fretta- -Ti vorrei sempre con me - - è lo stesso per me - -Ora che ci penso come fai per il lavoro, puoi prenderti tutti questi giorni ?- -In realtà non sono andato sabato mattina, e oggi fortunatamente c'è stata la domenica ...comunque domani devo tornare a lavoro anche solo per mezza giornata- -Ok, tranquillo. Mi mancherà un po' non averti tra i piedi, ma ti capisco- -Altra domanda- Visto che ci sono approfitto -Ma Alan...cioè Fabrizio...esattamente che cosa fa?- -E' il titolare- -Si l'ho capito...ma oltre a leggere la gazzetta, qual è il suo ruolo?- -Non lo so esattamente, è una piccola officina e fino ad ora sono bastato sempre io, ormai sono dieci anni che lavoro li, è come una seconda casa per me. Non so come facesse prima del mio arrivo - -Mmh- rimaniamo un attimo entrambi in silenzio, questa cosa è parecchio strana. -Quel giorno che sei arrivata in officina e gli hai chiesto un bicchiere d'acqua, per poco non scoppiavo a ridere, per me ormai è una cosa normale ...ma quando ho visto la tua faccia scioccata...ti giuro...stavo morendo- -Ah sì ...e io che pensavo che non ti fossi neanche accorto della mia presenza- - Ti avevo sentito, volevo solo farti innervosire di più- - Brutto farabutto- dico scandalizzata. -Lo sai che questa tua confessione avrà delle ripercussioni- -Davvero?- -Eh già - -Non vedo l'ora di scoprire quale sarà la tua vendetta- dice in tono seducente - Maiale- scoppiamo entrambi a ridere. Avevo proprio bisogno di distrarmi, parlare con lui di queste sciocchezze mi sta aiutando a non pensare.

Accendiamo un po' la televisione, mi piace quest'atmosfera rilassata tra noi, anche se siamo nella camera di un ospedale. Fortunatamente il letto accanto al mio è libero e posso avere la camera tutta per me.

Le medicine che mi stanno somministrando devono essere belle forti, perché non riesco a stare sveglia più di un paio d'ore. Infatti pochi minuti dopo aver acceso la televisione mi addormento.

Mi sveglio, accaldata. Alex non c'è forse sarà andato in bagno, o sarà uscito un attimo. Mi volto dall'altra parte, cercando di raggiungere la bottiglietta d'acqua appoggiata sul comodino. Con qualche sforzo, riesco ad afferrarla. Bevo, ci voleva proprio, ero assetata. Mi rimetto sotto le coperte e provo a riaddormentarmi -Ciao Stronza ...- Non è vero, è solo un brutto sogno presto mi sveglierò ...si ora mi sveglio... Rimango con gli occhi chiusi, il suono della sua voce proviene da dietro le mie spalle. Non ho il coraggio di muovermi sono completamente pietrificata. -Sei ancora viva a quanto vedo, ma non ti preoccupare non lo rimarrai per molto- Oddio no. Mi afferra per una spalla e mi costringe a voltarmi. Mi spinge con entrambe le mani contro il letto per immobilizzarmi e poco a poco, le sue mani si serrano sulla mia gola, non riesco a respirare. Provo ad allontanare le sue mani dal mio collo, ma non ci riesco è troppo forte. Ha gli occhi di un pazzo, è completamente uscito di senno. Dal momento che con la forza non riesco a spostarlo, provo a graffiargli le mani. Nulla sembra farlo desistere, ormai non ho più fiato nei polmoni, non ho più energie. Sento le mani e le braccia pesanti, non riesco più a fare nulla ...

-Nessie Nessie. Tesoro- Qualcuno mi scuote la spalla, mi sveglio facendo un enorme sospiro, ho il fiatone come se avessi corso una maratona. Riesco a mettere a fuoco le immagini di fronte a me è Alex, fortunatamente è lui. Mi guardo intorno e cerco di capire cosa è successo. Tutto sembra calmo intorno a noi, l'ospedale è silenzioso, per quanto possa esserlo un ospedale. Torno a guardare Alex, mi sta osservando preoccupato. Provo a sorridere ma non risulto molto convincente. -Stavi sognando? -Annuisco un pò confusa  -Hai avuto un incubo, è tutto ok... ci sono solo io qui- Annuisco di nuovo, ho capito, fortunatamente era solo un sogno, il cuore mi batte ancora molto forte, sembrava tutto cosi reale che per un attimo ho pensato veramente che lui fosse qui.

Mi rimetto giù, tra le sue braccia. Per tranquillizzarmi, inizia a far scorrere la sua mano tra i miei capelli. -Hai sognato lui vero? - -Si, era qui...tu non eri con me mi aveva afferrato e stava per strangolarmi...sembrava tutto cosi vero- -Shh tranquilla ci sono io ...non può succederti nulla- Lo stringo forte, ho bisogno di sentirlo, di sapere che non è un sogno.

Grazie ragazze/i siete stupende/i ....grazie per ogni voto

Non ve l'ho mai chiesto... vi piacciono le frasi prima del capitolo ?

A volte, con una frase si riesce a cogliere l'essenza dell'intero capitolo che ne pensate ?

Ciaooo


Stammi lontana....ma non troppo (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora