Sfiorò le labbra con le sue e sorrise. Non sapeva che era stato un regalo di William, perché lei non aveva mai voluto dirglielo, visto che aveva deciso di tenerlo... Molto probabilmente non sarebbe stato altrettanto contento, se fosse venuto a sapere che quello che aveva addosso era un dono dello Scorpione.

<< Stai attenta, perché potrei pensare di far celebrare un altro matrimonio, oggi >> sussurrò lui, a un centimetro dal suo viso.

Stava chiaramente scherzando, ma Irina si sentì in colpa. Come poteva nascondergli cosa gli aveva chiesto McDonall, quando lui era sempre così dolce con lei?

Si scostò dalle sue labbra e fissò il pavimento, sempre più a disagio.

<< Cos'hai? >> chiese Xander, le dita sotto il suo mento.

<< Niente... >> mormorò Irina, << Solo che... >>.

Doveva dirglielo, doveva dirglielo... Ma se glielo diceva, si sarebbe arrabbiato, lo sapeva...

<< Che c'è? >> disse Xander, tirandole su il volto, << C'è qualcosa che non va? >>. Era preoccupato, come ogni volta che lei dava segno di non voler parlare: aveva imparato che significava che non stava bene. Era sempre stata un libro aperto, per lui, e sapeva che non avrebbe resistito ancora a lungo...

<< No... E' solo che... >> Irina lo abbracciò, dandosi della codarda, << Non voglio che te ne vada di nuovo... Non ce la faccio a vederti andare via... Voglio che rimani qui ancora per un po'... >>.

Stava quasi per mettersi a piangere. Era vero anche quello, non voleva che se ne andasse ancora, a rischiare la vita in Russia. Soprattutto adesso che sapeva precisamente di cosa si trattava...

Xander la strinse, appoggiando il mento sui suoi capelli. << Lo so, piccola... Ma non mi posso tirare indietro >> disse, << La Russia è lontana, ma andrà tutto bene... Il mio lavoro mi impone questo genere di scelte, lo sai >>.

Certo che lo sapeva, lo sapeva bene anche lei ora. Era lo stesso discorso che le aveva fatto McDonall: alle volte le cose non si devono fare per piacere, ma perché sono necessarie. Significava essere responsabili, essere adulti.

Per un istante sperò di perdere il controllo della lingua, di iniziare a raccontargli tutto senza riuscire a fermarsi, ma non accadde. Rimase zitta, perché non aveva preso ancora una decisione, e soprattutto perché non voleva rovinare quel momento. Era un problema suo, questa volta. Per quanto amasse Xander, doveva tenerlo fuori.

Sospirò. << E' meglio che mi prepari... >> sussurrò staccandosi e avviandosi verso il bagno, << Altrimenti facciamo tardi >>.

Xander la seguì con lo sguardo, e lei colse nei suoi occhi una strana luce che non riuscì a decifrare. Forse sospettava qualcosa, perché era sempre stata un libro aperto per lui.

Quando mezz'ora dopo Irina uscì dal bagno, truccata e pettinata, era riuscita a riguadagnare un po' della sua serenità, convincendosi che almeno per quel giorno poteva dimenticare tutto e godersi una giornata all'insegna della tranquillità. C'era un matrimonio, da festeggiare, e tutti i problemi dovevano passare in secondo piano.

Xander la guardò prendere la borsa e sorrise. << Sei davvero bellissima, piccola >> disse, porgendole la mano, << Quel vestito ti sta benissimo. Vorrei che te lo mettessi un po' più spesso, solo per me, però >>.

Irina gli diede una pacca affettuosa sulla spalla. << Dai, che dobbiamo andare... Prendiamo la BMW, che se no agli amici di Sally viene un infarto, se ci vedono arrivare in Ferrari... Oltretutto ci servono quattro posti: dobbiamo portare Tommy >>.

Russian RouletteWhere stories live. Discover now