Capitolo 9

1.7K 110 2
                                    

Finito il weekend, arrivò finalmente il giorno della partenza per la gita.
"Hai preso tutto?"
"Sì, papà"
"Perfetto, ti accompagno a scuola, oggi ho il turno di pomeriggio"
"Ci vado da sola, sono due passi da qui"
"Ma va! Intanto vado fuori, tu fai le tue ultime cose".
Mio padre era più testardo di me, così sbuffando ubbidì.
Davanti scuola c'erano tutti, in gita ci andavano solo chi era del quarto e quinto anno perciò Liam che era del terzo non potè venire ma ci venne comunque a salutare.
Sarebbero state quasi 2 ore di viaggio, contando anche la pausa all'autogrill per poi arrivare al mare.
Sul pullman ci mettemmo vicini io, Lydia, Kira e Malia, e Scott, Stiles e Isaac. Mentre Derek stava al piano di sopra del pullman con altri suoi amici, i giocatori di basket immagino.
Ovviamente anche qualcuno di loro erano esseri soprannaturali, licantropi. Questa volta lo venni a sapere subito, per fortuna.
All'arrivo io e Isaac, fummo i primi a scendere e a correre fino al mare per poi tuffarci vestiti,  facevamo sclerare sempre il coach, come in questo caso, ma ci piaceva e non avevamo intenzione di smettere.
Mentre eravamo alla riva vidi Derek, non mi degnò nemmeno di un sguardo, era con i suoi amici più la ragazza che gli gironzolava attorno di cui avevo chiesto il nome a Scott, Erica.
"Lascialo perdere, avrà un momento no"
Questo momento no, a parer mio, volevo che durasse di meno; anche se erano solo due giorni che non mi calcolava; in settimana ci salutavamo a malapena e non mi teneva più il posto in classe così che mi toccasse stare seduta davanti, perciò, se la matematica non è più un'opinione, sono più di due giorni. L'ultimo giorno cui lo vidi a casa sua sarà stato di buon umore, allora.
O sarà stato un addio.
Guardai il mio migliore amico, non sapevo che dire, e in questi casi ci stava perfettamente un abbraccio.
Il coach ci gridava ancora dietro, e solo in quel momento Derek mi guardò, come tutti gli altri alunni del resto. Ma il suo sguardo fu quello che mi fece bruciare lo stomaco, erano quelle le farfalle nello stomaco che tutti raccontano? Io non sapevo se quello che provavo per Derek fosse amore, io non sapevo manco cosa fosse l'amore, io non sapevo nulla, ma averlo così distante mi faceva sentire debole. Dipendere da qualcuno ti fa diventare debole. Ed io ero dipendente da Derek.
In hotel, che era a due passi dal mare, stavo in camera con Malia, mentre alla porta di fronte alla nostra ci stava Kira con Lydia.
I ragazzi non sapevo come fossero disposti ma eravamo separati.
Era pomeriggio ma non saremmo andati da nessuna parte così decidemmo di stare in camera a sistemare alcune cose.
La sera andammo in un ristorante italiano, dove si cucinava la pasta, e io quella italiana la adoravo. Al tavolo era sempre il nostro gruppo, tranne Derek.
A sera tardi decidemmo di andare alla festa che si teneva in spiaggia, c'erano tanti ragazzi che ballavano, bevevano, così decidemmo di imbucarci alla festa.
Non lo avevo mai fatto, loro sì.
Vidi gli altri bere, così iniziai pure io, volevo divertirmi e smettere di riuscire a pensare, ma non sapevo di non reggere molto bene l'alcol e non sapevo nemmeno che a loro non facesse effetto, Isaac mi teneva su mentre iniziavo a barcollare e ridevo, mio cugino era abbastanza preoccupato visto che Tom gli aveva detto di prendersi cura di me.
La mattina mi ritrovai nel mio letto dell'hotel, con una fitta allucinante alla testa e nessun ricordo di cosa fosse successo la sera precedente.
Accanto non avevo nessuno, nemmeno Malia, così decisi di alzarmi ma mi girò la testa, non caddi, ci furono delle braccia a reggermi, braccia che conoscevo benissimo e che avrei avuto che mi stringessero tutta la vita.

a miserable heart.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora