Prologo

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Prologo

Odio e amo. Per quale motivo

Io lo faccia forse ti chiederai.

Non lo so ma sento che accade

E mi tormento. Catullo

Il sudore mi impregna i capelli, cade a gocce sul mio viso,mi appiccica il collo e le braccia e inoltre si appiccica la camicia da notte sulle gambe.

Ogni dolore mi porta a respirare sempre più a fondo facendo dei lunghi e profondi respiri, la mia mente è concentrata sul dolore più profondo mai provato fino ad ora.

Intorno a me sento quel classico odore di ospedale, sono da sola, non c'è ne mia sorella e ne i miei amici ma solo un'infermiera che ha un viso a forma di cuore e due occhioni dolci castani, sembrano cioccolata, mi piace la cioccolata, ha una bocca voluttuosa e anche la sua voce è melodiosa, come il zucchero

«Miss Monaldi deve farsi forza!» mi incinta dolcemente, vorrei risponderle che non c'è la faccio e che voglio un fottuto medico che mi venga a controllare per far finire quel maledetto dolore, ma non ho neanche il tempo di risponderla ed ecco che un'altra fitta mi sconquassa il basso ventre e devo di nuovo inspirare e espirare.

Passa un'ora o di più e i dolori si fanno sempre più vicini e intensi, e finalmente arriva quel fottuto dottore,finalmente, è un signore anziano dai capelli color argento e con un sorriso smagliante e mi comincia a parlare

«Miss Monaldi, posso solo confermare che oggi è il giorno che conoscerà sua figlia!» mi informa velocemente mentre io sto a gambe aperte pronta a questa nuova avventura, le contrazioni si fanno sempre più forti il mio respiro sempre più affannato e in un momento tra una spinta e un grido arriva un silenzio melodioso, il dottore ha tra le braccia il mio scricciolo è pieno di sangue e muco, piange con una vocina già modulata, non urla non si dimena.

Quando me la appoggiano sul mio petto qualcosa come il ghiaccio si scioglie, mi libero finalmente dopo sette lunghi mesi ad un pianto liberatorio, tutta la rabbia, la paura e la tensione scivolano via, c'è solo un grande amore che si sta propagando dentro il mio cuore.

L'infermiera si avvicina e mi fa un bel sorriso di circostanza, lo si vede dagli occhi non si illuminano

« Come chiamiamo questa piccola meraviglia?» mi domanda prendendo in braccio mia figlia, vorrei gridarla di lasciarla li sul mio petto che non può prendersi il mio scricciolo, poi faccio un grosso respiro e riprendo coscienza sulla realtà

«Liliane Emma Monaldi!» rispondo guardando il mio bellissimo e piccolo scricciolo.

L'infermiera mi fa un sorriso e scrive due braccialetti uno piccolino e uno grande quando me lo fa indossare

«Questo è il braccialetto più prezioso per una mamma!»

Io non posso essere più d'accordo con l'infermiera tutta sorrisi, con questo braccialetto posso essere sicura che ho una bambina e che quella bambina è mia, il mio piccolo scricciolo, nessuno me la può portare via.

L'infermiera se ne va con la mia bambina, penso che deve essere lavata e vestita anche se io non voglio faccio un grosso respiro e prendo il mio cellulare sul comodino e scrivo ai miei amici, finalmente ho la capacità di comandare i miei muscoli

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Da: Maggie Monaldi

A: Theo Campbell; Vicky Campbell; Elle Monaldi

Data: 02/05/2014

È Nata Liliane Emma Monaldi è perfetta ...

È il mio piccolo scricciolo J

M.M. xxx

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------L'infermiera ritorna con il mio scricciolo pulito e profumato di talco e latte, l'odore dei bambini direbbe mia sorella,quando è tra le mie braccia al sicuro comincio a guardarla bene.

Ha pochi capelli ricci e neri, come suo padre invece i suoi occhi stanno prendendo il marchio della mia famiglia gli occhi azzurro zaffiro, ha un nasino perfetto piccolo tutto da baciare e le sue guance sembrano piccole mele, e le sue piccole manine si agitano a piccoli pugni e poi ad un certo punto mi fa sorriso luminoso, mi ha riconosciuto come la sua mamma, e io mi emoziono, ho le lacrime agli occhi, gli ormoni della gravidanza ancora mi devo abbandonare, ma non mi da fastidio.

Il mio scricciolo fa uno sbadiglio e accettando a pieno il compito di mamma comincio a raccontare una storia della buona notte

«Ti sembra strano che non ci sia nessuno, ma ho spedito tutti fuori città, non pensavo che tu nascessi ora avevamo ancora un'altra settimana di tempo, ma sei come tuo padre impaziente e incapace di rispettare le regole.

Comunque hai un bel po' di zii, la mia sorella gemella,Zia Elle, che fa nascere i bambini, ma non la sua nipotina è in convegno almeno stavolta è vero e pensa, scricciolo, ce l'ho spedita io anche perché aveva bisogno di incontrare il suo fidanzato e futuro marito, penso che anche stavolta si godrà molto questo convegno.

Zio Theo,lavora con la mamma, sta supervisionando un matrimonio in Francia,era un impegno che avevamo preso da tempo, invece sua sorella minore Vicky si sta godendo la sua agognata luna di miele insieme a suo marito Nathan, tra noi due non scorre buon sangue ma facciamo buon viso a cattivo gioco, sai era o è il migliore amico di tuo padre, questa parte ancora oscura e preferisco così per i miei poveri nervi.

Infine hai anche tu un padre, come tutti i bambini, ma non è qui, sai ho conosciuto il tuo papà un anno fa ...

The Flower's Events: La VendettaWhere stories live. Discover now