Cap 9 : Expo Canova

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Esce dal vialetto, imbocca Bridge Street, corre veloce in mezzo al traffico. Prende la Jesus Lane, decelera in prossimità della Wesley House. Conosco questa zona, ho studiato la cartina della città. Con la testa appoggiata alla sua schiena vedo ogni cosa corrermi accanto, so che presto vedrò il Jesus College avvolto in giardini verdi, ritagli d'erba stesi come tappeti.
In fondo al viale, Victoria Avenue ci aspetta riscaldata dal sole.
Rilasso i muscoli e mi distanzio da lui quel che basta, non sono mai stata così vicino a qualcuno in vita mia.
Mi sento avvolta da nuove emozioni, entusiasmo e paura mi tengono legata saldamente, i capelli di Nic corrono con il vento, mi chiedo se ogni parte di lui in questo momento faccia altrettanto, sembra un tutt'uno con la strada.
Accelera di nuovo e io lo stringo ancora, forte.
Attraversando il Cam rimango abbagliata dalle sue acque calme, è un affluente del Great House ma sembra un serpente solitario che segue la sua strada. Collega Cambridge con il mare del Nord, merita un gran rispetto per il ruolo cardine che deve aver svolto in passato. Adoro il Cam, lo sento già ora che l'ho intravisto appena. Mi ricorda che non si è mai in un posto per caso. Si finisce sempre per essere dove dobbiamo.
Nic decelera e prende velocità a intervalli regolari, vorrei gridare di smetterla ma non credo otterrei risposta alcuna. Non sa neppure chi sono. Non conosce il mio nome. E forse, in questa sua corsa, si sente solo.
Chesterton Road allarga lo spazio d'azione della Ducati e lui, ora, si lancia veloce tra le auto, le schiva pericolosamente e un grido esce involontario dalla mia bocca. Non mi sono mai sentita inerme come in questo momento.
Non ho spazio per decidere, non posso cambiare la rotta né fermare il cocchiere.
Di nuovo, non sono pronta.
Sollevata scorgo il Magdalene, Nic si ferma sulla strada che lo divide perfettamente a metà. Gira la chiave e la Ducati smette di respirare.
Mi sento rimbalzata da una situazione all'altra senza avere il giusto tempo per mettere in fila ogni cosa.
"Puoi scendere" dice, fa uscire quelle parole con un distacco inconsueto verso chi l'ha tenuto stretto tutto il tragitto.
Catturata dall'ampiezza del College non presto molta attenzione a questa mia ultima considerazione.
Lo guardo un istante e poi curiosa m'incammino verso quell'edificio che da sempre riempie i miei sogni.

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