5 Dicembre Ore 19:41

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Caro Diario,oggi inizio a scriverti presto rispetto al solito.
Mi trovo ancora nel lerciume del bagno.
Non voglio rischiare d'imbattermi nuovamente nel rinomato "Dio" del "Vangelo di Sabbia",come molti lo definivano un tempo,quando Padre Martin era ancora in vita.

Ormai sono alcuni giorni che non mangio né bevo nulla.
I crampi della fame si fanno già sentire.
Se non mangio all'istante qualcosa,potrei anche svenire,il che sarebbe controproducente,dal momento che questo dannatissimo manicomio è stracolmo di uomini insani e arrapati.
Devo fare in fretta,il Walrider è ovunque.
Recentemente ho sentito delle urla provenire dalla cucina dove si trovava l'uomo sporco e peloso con la motosega.
Che sia morto?
Spero di sì.
Non avrei mai sprecato sudore e prosciugato energia per ucciderlo.
Ringrazio il Walrider,se fosse stato lui ad ucciderlo.
Ma continuo a temerlo,lui è sempre in agguato,pronto ad infliggere le sue punizioni.
Se solo potessi scambiarci due parole.
Dopotutto il suo ospite non è un pazzo ma una persona sana.
E se Hope,quel ragazzino idiota,da ospite riusciva anche ad aiutare Wernicke,sicuramente lo sconosciuto sano saprà aiutare chi è sano di mente come lui.

Se solo fossi a conoscenza delle sue intenzioni.
Dopo la sua scomparsa,aiutò ed attaccò Park.
Cosa sta cercando di fare?
Che abbia forse perso il completo controllo di se stesso?
Ne dubito.

Ricordo che da vivo,quando vagava ancora per il manicomio,scriveva qualcosa su un taccuino.
Probabilmente annotava tutto ciò che gli accadeva,come sto facendo anch'io.
Se solo riuscissi ad avere tra le mie mani quel taccuino,sicuramente capirei cosa ne pensava di questo posto,chi è,cosa è venuto a fare in quest'inferno e le sue intenzioni.
Da quel taccuino dipende la mia vita.

Al momento della sua morte,mi preoccupai solo di recuperare il suo corpo e di donare delle piccole mutilazioni a quello di quel vecchio stronzo di Wernicke.
Che bruci all'inferno il suo culo da vecchio decrepito.
Lurido bastardo.
Mi dispiace solo di non averlo ucciso io.
Sarei stata capace di ammazzarlo con quei ridicoli tubi di plastica che gli donavano una vita prolungata che NON meritava.
NON meritava.
NON MERITAVA.NON MERITAVA.NON MERITAVAAAA.
**************
*Scarabocchi vari*
*****************

Ore 23:11
Non sono ancora riuscita a calmarmi del tutto e sono affamata.
Non mi riferisco al cibo.
Sono affamata di uccisioni.
Sento un bisogno immane di uccidere qualcuno,non importa come,non importa chi sia;Devo dimenticare il dolore nelle urla di morte di qualcuno.

Esco dal bagno,dirigendomi alle prigioni nei piani bassi.
Le prigioni sono suddivise in due piani.
Al primo piano,vi sono ancora tracce di sangue e di una testa;Probabilmente di qui sarà passato Walker.
Molto mutati rinchiusi nelle prigioni sono già morti.
Ma dal piano di sopra,che non è altro che un soppalco,si sentono rumori di mani contro le sbarre arrugginite.
Salendo,ho subito trovato delle vittime.
Due sono raggomitolati sotto il letto,tremano come foglie e sono completamente indifesi,mentre uno si dimena,cercando di aprire la porta della sua cella.

Sono tutti dei mutati.
Solitamente non uccido mai,chi ha un corpo che non mi garba.
Ma per fame,non ho scelta.

Mi scaglio subito contro i primi due indifesi,colpendoli con tutta la forza bruta che posseggo.
Per il primo bastano solo dei pugni ed un calcio d'assestamento.
Ma non sento le urla.
Che sia uno di quelli a cui Trager abbia tagliato la lingua?
Che vada a fare in culo.

Passo subito al secondo e decido di andare giù pesante.Raccolgo un tubo rotto,ed inizio a triturare le ossa del malcapitato,sentendole addirittura spezzarsi.
Percepisco del sangue che cola giù per il tubo,ed iniziò a colpire ancora più forte,sul suo volto.
Sento il rumore di denti che cadono,uno dopo l'altro dalla sua sudicia bocca.
Inizio a tirare schiaffi sul volto tumefatto dell'essere indegno a cui mi trovo davanti.
Voglio che reagisca.
Deve urlare.

Ore 00:00

Dopo averlo ridotto in piccole
Parti di carne,come un insaccato,ho gettato le membra della mia vittima dentro il cesso di cui disponeva la sua
cella.
Lui non meritava di essere ucciso.
Non meritava di essere nemmeno degnato di uno
Sguardo da me.

Non sono ancora soddisfatta,decido quindi di dirigermi nella cella della mia ultima vittima da mietere.

Tra le mani stringo ancora la tubatura e dei pezzi di vetri raccolti giorni fa,saranno le mie armi.

Apro lentamente la porta della cella e vengo subito assalita da un pazzo.
Impreco piano.
Non sta cercando di uccidermi,sta provando a stuprarmi.
Questa scena mi ricorda quei dottori bastardi e bugiardi.

I miei nervi schizzano subito alle stelle e scaravento il corpo ricucito e malmesso del lurido verme che mi ha attaccata.
Guardandolo,vedo che è messo meglio dei suoi simili mutati,di conseguenza riesce ad ucciderlo di meno controvoglia.

Rimango immobili nell'ombra aspettando una sua mossa e non appena fa un solo e minimo
Movimento,tiro contro le mie mille schegge di vetro,che perforano la sua testa strapiena di tumori causato dal piombo.

Le sue urla sono come musica per le mie orecchie.
Gemo,al loro suono.
Mi donano energia e voglia di vivere e carica corro verso di luo,dandogli un bel corpo di grazia con la tubatura.
Sono rapida,veloce,riesco a sgusciare nell'ombra e ad ucciderlo senza che lui se ne accorga.
Sono completamente immersa in un mare scarlatto.
Il mio paradiso.
La mia estasi.

Ore 01:05

Sono finalmente appagata,ed ho un nuovo obbiettivo per la mia vita.
Trovare quel taccuino.

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⏰ Last updated: Aug 15, 2015 ⏰

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Outlast 3: Dagli occhi di una pazienteWhere stories live. Discover now