118. Veronica Spell.

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Era la persona più sola che avessi mai incontrato. Era fragile. La osservavo mentre cercava di rimettere insieme i pezzi mancanti. Aveva le guance fredde, il cuore solitario. Aveva le mani liscie e tiepide. Adoravo quelle mani. Diceva molte volte di adorare l'infanzia, il non doversi prendere cura di sé stessi più di tanto. Adorava il fatto di essere aiutata. Voleva solo che qualcuno si prendesse cura di lei, non aveva blocchi su questo. Anche quando è diventata lontana e irraggiungibile, io le ricordavo quello che mi diceva sempre. Mi diceva di amare profondamente ogni cosa, di apprezzare ogni singola cosa. Lei, sentendomi rivangare il passato, mi accarezzava il viso o mi guardava in modo dolce, come sei io avessi bisogno proprio di questo, e mi ricordava che le cose cambiano. Crescendo, mi diceva, il modo di guardare le cose cambia. È non sempre in meglio.

- Veronica Spell.

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