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Emily Roden era in un forte ritardo anche quella mattina, come lo era sempre, dopotutto.

Scese velocemente dal pullman, rischiando di cadere dagli scalini per colpa dei suoi tacchi leggermente alti, e si precipitò verso la stazione di Springfield nel Massachusetts -esatto, lo stesso nome della città dei Simpson-. L'indomani mattina avrebbe avuto un importante colloquio di lavoro a New York per poter lavorare con un famoso fotogrago  e non voleva, assolutamente, arrivare in ritardo -l'occasione era più unica che rara-, per questo motivo aveva deciso di partire col primo treno disponibile, nonostante la vicinanza tra le due città. Però, l'unico treno diretto della giornata verso New York era alle quattro del pomeriggio, ma meglio di niente.

Entrò nella stazione e tirò fuori dal borsone, che portava a tracolla, il biglietto del treno. Guardò il binario e l'orario di partenza. Fortunatamente, il binario era il numero tre, perciò molto vicino a lei, e il treno sarebbe partito tra circa dieci minuti, perciò avrebbe fatto in tempo a prendere un caffè al volo. Fece un respiro profondo e si avviò verso la sua meta.

Appena arrivò al binario, notò, con sua grande sorpresa, che il treno era in netto anticipo. Fece un piccolo sorriso -la fortuna forse era dalla sua parte quel giorno-, mentre si avvicinava alla macchinetta del caffè e cliccò sul tasto per un decaffeinato. Certo, non era come prenderlo al bar, ma non avrebbe fatto in tempo e si accontentava di poco, in questo momento. Prese il bicchiere e, dopo averne bevuto un sorso, si avvicinò verso il vagone davanti a lei. Si sistemò il borsone sulla spalla ed entrò dentro. Fortunatamente, era quasi vuoto, fatta eccezione di un signore sulla settantina che leggeva un giornale, un uomo -un avvocato, probabilmente- che sorseggiava un caffè e teneva la sua ventiquattr'ore sulle ginocchia e un ragazzo che ascoltava musica, tenendo gli occhi a chiusi. Sembrava stesse dormendo.

  E', dannatamente, adorabile fu il primo pensiero di Emily non appena vide lo sconosciuto.

Sospirò e si avviò verso la fine del vagone, dato che non le piaceva mettersi all'inizio. Si passò una mano tra i capelli e si sedette nella parte opposta di dove c'era il giovane con le cuffie sulle orecchie. Appoggiò il borsone nel sedile vuoto vicino a lei e finì di bere la sua bevanda, per poi buttare il bicchiere nel piccolo cestino. Volse lo sguardo verso il finestrino e guardò fuori. Nonostante fosse pomeriggio, non c'erano molte persone e la cosa la sorprese parecchio, era abituata a vedere fiumi di gente prendere questo mezzo pubblico. Scrollò le spalle, tirò fuori il telefono ed entrò sul suo profilo di Twitter per cercare varie notizie, in attesa della partenza del treno.

Train || Dylan O'Brien *completed*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora