"Oh.. il mio bambino, cavolo sei diventato più alto dell'ultima volta in cui ti ho visto." ride mentre Harry lo abbraccia. 

"Cosa ci fai qui?! Mamma non mi aveva detto che venivi." sorride nell'abbraccio. 

"Sai com'è fatta tua madre, ha saputo che saresti stato qui per pochissimo e non poteva non riunirci tutti." sorride mentre si allontanano leggermente. 

I suoi occhi si spostano su di me. 

"Papà, lei è..-" 

"Oh ma lo so chi è." sorride Des avvicinandosi. "Non ti vedo da 17 anni, ma riconosco quella bambina che correva sul mio giardino appena io finivo di sistemarlo." ridacchia e io lo abbraccio. 

"Dio quanto tempo che è passato; è davvero un piacere rivederti." parlo mentre ricambia. 

"Lo è anche per me Charter." sorride. 

Si allontana ed in questo modo io ed Harry siamo ai lati del suo corpo, muove il dito indice tra suo figlio e me e poi punta gli occhi su Harry.. "Spero che tu abbia una buona spiegazione, sai, non si portano signorine in camera, non in casa di Anne." ci fa ridere, fa più ridere Harry, io arrossisco. 

"Stiamo insieme, e tra pochi giorni ufficializziamo la cosa." sorride fiero Harry guardandomi. 

Sento un respiro mancare all'appello prima di ricambiare il suo sorriso. 

"Avete un sacco di cose da dire a quanto pare.. io mi metterò seduto ad aspettare che uno di voi due parli." ridacchia e va a sedersi. 

Io e Harry ci mettiamo al lavoro dietro i fornelli per fare delle uova decenti. 

"Ehm.. quello che faccio io lo sai già." ride Harry. 

"Oh.. ehm-" ridacchio nervosa capendo che vuole che gli dica che cosa faccio io invece. "Attualmente ho appena finito di collaborare con Russell James per un servizio fotografico, ho anche un contratto con la Modest! Management. Per ora questo." gli sorrido prima di prendere delle uova dal frigo. 

"Cavolo. Non è poco.. è così che vi siete messi insieme?" 

"Oh." parla Harry sedendosi sul bancone. "è così che ci siamo messi insieme, lasciati, messi insieme di nuovo, incazzati a vicenda.. " gesticola mentre io lo colpisco con un mestolo facendoli ridere, anche se un fondo di verità c'era. 

"Sono proprio felice di essere tornato e di avervi trovati qui. Ho saputo di tua madre Charter, le mie più sentite condoglianze." parla con voce sincera. 

"Grazie Des." ispiro mentre apro un uovo sul tegame. 

-- 

"Hai paura di quello che succederà?" Mi chiede Gemma, accanto a me davanti a tutti questi vestiti mentre aspettiamo che Harry e Leonard escano dai camerini.

"Non puoi nemmeno capire quanta." Sospiro mentre mi perdo nell'osservare una camicia che Harry potrebbe piacere.

"Di quello che diranno tutti?"

"Di quello non mi interessa particolarmente tanto, ho solo.. paura." Rido con lei. "Ci sono un sacco di cose che voglio riuscire a fare, a fare con Harry, e spero solo che la vita che ha non lo tenga troppo lontano da me e che lui non ceda alle tentazioni, ecco questo è quello che spero, e quello che mi impaurisce allo a stesso tempo."

In quel istante escono Leonard ed Harry con addosso dei completi.

Harry sta indossando un completo nero, aderente sulle spalle, che slancia la sua figura già alta.

"Io sono sicura che andrai alla grande.. e nel caso qualcosa andasse storto lo sai che io sono qui, per te.. sono qui per tutti e due, però per favore non farti mettere incinta" ride..

"Non riesco a pensare a me e ad Harry in quel senso.." parlo mentre il ragazzo di cui sto parlando mi sorride. "Non penso saremo mai abbastanza maturi per una cosa.simile." sospiro.

"Allora?" Ci richiamano i due. "Come stiamo?" Si sistemano i colletti.

"Una merda." Rispondo e l'assistente che li segue sgrana gli occhi nella mia direzione.

"Mi ha appena spezzato il cuore, per l'ennesima volta" Leonard fa finta di commuoversi.

Lui e Gemma vanno a cercare altre cose, lasciando me ed Harry da soli.
Avvolge le braccia attorno alla mia vita attirandomi leggermente a sé.

"C'è qualcosa nella tua mente che mi sfugge e ti fa stare sovrappensiero" sfiora il mio naso con il suo.

"Solo troppi pensieri." Sorrido non volendolo preoccupare.

"Nel caso ti sentissi giù, per qualsiasi motivo" parla al mio orecchio. "E nel caso ti cominciasse ad importare all'improvviso della merda che spara la gente" mi stringe di più a sé. "Pensa solo al fatto che sei la prima ragazza, e l'unica, che io abbia voluto accompagnare ad un evento come quello al quale andremo tra circa 48 ore." Sento l'ansia andare via mentre mi rilasso contro il suo corpo chiudendo gli occhi. "E sei l'unica che abbia mai conosciuto la mia famiglia, mio padre tanto per essere più precisi, l'unica che abbia mai dormito nel mio letto e sei letteralmente la sola per la quale abbia aspettato mesi e mesi e mesi e mesi..." sorride e io ridacchio.

Mordo il labbro inferiore cercando di trattenere tutte le sensazioni felici dentro di me in questo momento.

"Ti amo" sussurro vicino al suo viso prima di appoggiare le labbra sulla sua mandibola e lasciarci un lungo e rilassato bacio.

Qualcuno dietro di noi tossisce e sciogliamo subito il nostro abbraccio per voltarci verso la commessa.

"Scusate" dice imbarazzata.. sembra abbia aspettato, poverina. "Ho altri modelli" alza le mani piene di vestiti.

"La ringrazio" sorride Harry e lei rimane lì ad aspettare una risposta mentre Harry si ammira allo specchio.

"Non sono convinto della camicia." Parla.

"È troppo poco colorata per te." Lo prendo in giro mentre rido.

Socchiude gli occhi come per dirmi che si è offeso, ma si tradisce ridacchiando.

"A me piace quella camicia." Parlo mordendomi un'unghia.

"Davvero?" Mi guarda dallo specchio.

Annuisco.

"Non ti dovrebbe importare così tanto.. la metterai si e no due volte" continuo a stuzzicarlo.

"Stai cercando di darmi fastidio, non è così? Ma io non reagirò, no signore!"

"Stai già reagendo.. sei uno Styles, non riesci a non reagire alle provocazioni" scrocchio la lingua contro il palato.

"Che giorno è oggi?" Mi chiede.

Alzo un sopracciglio stranita. "Giovedì 13, perché?"

"Segnati questa data come l'ultima volta in cui sei venuta a fare shopping con il sottoscritto." Torna in camerino e io scoppio a ridere.

Centuries 2Where stories live. Discover now