Capitolo 4

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I due ragazzini uscirono di casa (dopo aver sentito tutte le raccomandazioni del Dottore che si fidava ben poco di loro, non gli piaceva lasciar andare via quei due ragazzini che ormai considerava come figli), dovevano prendere l'autobus nonostante Ai si fosse offerta di accompagnarli con la moto che aveva comprato da poco e non aveva ancora avuto occasione di usare. Salirono sul mezzo e si sedettero in fondo, negli ultimi posti, pronti a fare un viaggio di due ore.
-Senti Ai, oggi sono entrato nel laboratorio e ho visto...
-Visto cosa?
-I tuoi esperimenti...quanto durerà ancora la preparazione del l'antidoto?
-Ancora qualche mese, credo
-Come qualche mese!! Non puoi farmi questo!! Io voglio tornare da Ran!! Voglio dirle che la amo e rimanere con lei
-Mi dispiace ma non va a tempo, devo fare ancora un migliaio di test
-Bhe sbrigati!!!!- disse lui con un tono più duro di quanto volesse, lei girò la testa verso il finestrino, guardando il paesaggio correre veloce
-Sai, Gin si comportava esattamente come te, solo che lui voleva un veleno per scopi personali, tu vuoi l'antidoto e quel veleno per la tua commedia romantica! Sai sono umana anche io!! Anche io sono stanca di starmene chiusa dentro quel cavolo di spazio buio a preparare una cosa di cui non mi frega niente e che tanto non potró prendere perché se mi vedessero mi ucciderebbero. Io lo faccio per te e tu ancora non lo capisci, é proprio vero che se dai un dito alla fine ti prendono tutto il braccio!
Per Shinichi questo fu come un colpo di pistola, l'aveva sul serio paragonato a Gin, uno dei massimi esponenti dell'associazione degli uomini in nero. Le sue intenzioni non erano cattive ma il ragazzo non poté fare a meno di notare che lai avesse ragione,
-Scusa, non ho pensato prima di parlare- disse lui mesto, lo sguardo fisso sulle scarpe
-Perché di solito lo fai?- chiese lei sarcastica, ma Conan riuscì a percepire una malcelata nota di malinconia nella sua voce, come se fosse offesa, allora lui alzó lo sguardo e vide, nel riflesso del vetro, il volto di Ai, gli occhi erano lucidissimi...stava piangendo.
-Senti Haibara...scusami....non volevo...é solo che...
-solo che non pensi mai agli altri e l'unica frase che hai nella mente è...."Devo tornare Shinichi o la mia piccola Ran potrebbe morire dalla tristezza!!!"- completò lei ritornando ad assumere il solito tono sarcastico e leggermente sprezzante. Conan si girò dalla parte opposta cercando di non pensare alla ragazza seduta di fianco a lui e, con la scusa di cedere il posto ad una signora con un cappello calato sugli occhi, si alzò e si attaccò ad un palo per non cadere a terra sballottato dai bruschi movimenti del mezzo.
"Come fa una persona a essere così poco perspicace, perché non capisce mai quello che provo? Se potesse capirlo potrebbe smontarmi pezzo per pezzo e io smetterei di farmi illusioni stupide, invece lui....lui niente! Perché non capisce quello che provo?!" Continuava a ripetersi Shiho nella sua testa, era talmente confusa e arrabbiata che non si accorse nemmeno quando l'autobus si fermò, Conan dovette squoterla per un braccio perché lei recuperasse lucidità e si decidesse di scendere dal mezzo.
-Ascolta Haibara, io ho prenotato la stanza...
-LA stanzA?? Non ne hai prese due?
-A dire il vero ha prenotato il Dottor Agasa....
-Adesso si spiega. Dicevi?
-Ho prenotato la stanza a nome di Shinichi Kudo perciò....
-Tieni- disse lei riluttante e consegnandoli una pasticca bianca e verde -vai in bagno e trasformati, tanto a quest' ora saranno tutti al mare. -fece una pausa ma dopo poco proseguì -E poi ringraziami
-Grazie. Ma perché?
-La pastiglia dura 48 ore, e noi ci fermeremo quì per due giorni, perciò l'effetto é della durata giusta.
-Grazie Ai, ma già che c'eri potevi...
Lei non gli permise di finire la frase perchè si voltò e prese dalla reception le chiavi della camera. Chiamò l'ascensore e salì, schiacciata tra un uomo sudato, una cinquantenne vestita da sedicenne, due fidanzatini che si sbaciucchiavano ed un ragazzo americano dalla pelle abbronzata, capelli nerissimi e occhi blu...che la fissavano, alzò un sopracciglio con espressione interrogativa, chiedendosi chissà cosa, Ai abbassò lo sguardo con quello dal ragazzo ancora incollato addosso...
"L'ho già visto...ma dove?!" Si chiedeva lei, cercando in tutti gli angili della sua mente un viso come quello...che di sicuro non é facile da dimenticare...al suo piano scese, cercando la stanza numero 666 (la stanza del diavolo!!), quando la trovò inserì la scheda magnetica ed entró. Il dottor Agasa non aveva badato a spese, la stanza era composta da un piano ed un soppalco, c'erano due enormi letti matrimoniali (uno di sotto e l'atro sul soppalco), forse i soldi non c'entravano molto perché la stanza doveva essere una delle più costose dell'albergo ma semplicemente si stava comportando da padre, il cuore di Ai si sciolse...voleva davvero dire addio per sempre ad una persona che la trattava come una figlia? La mancanza dei genitori aveva segnato la sua vita da sempre, se non prendeva l'antidoto avrebbe potuto ricominciare la vita da capo...avrebbe potuto avere degli amici...e guadagnare dieci anni di vita. I suoi pensieri furono interrotti da qualcuno che bussava alla porta, si alzò sulle punte per sbirciare dallo spioncino e vide Shinichi, ormai ritornato Shinichi, che voleva entrare...doveva farsi dare due chiavi....nah tanto sarebbe rimasta tutto il giorno in stanza.
-sono tornato!- disse lui compiaciuto, come se il merito fosse stato tutto suo...maschi! E chi li capisce?!
-Cosa vuoi?-disse lei spalancando la porta
-Il costume da bagno...vado in spiaggia con Ran e Kogoro
-Vi portate dietro lo shaperon?
-Bhe....lui non si fida a lasciare Ran da sola con me e...
-Sai una cosa?! Non me ne frega niente, il piano di sopra é mio comunque
-Il piano...oh, ti ti riferisci alla stanza!
-E a cosa sennò?!
-Vabbe, non importa. Se ti servo sono in spiaggia
-E se ti servo io (cosa altamente più probabile) sono in stanza
-Ok
-Ok
Lui si cambiò e scese, mentre Ai era seduta alla scrivania del piano di sopra, con lo sguardo rivolto alla finestra da dove vedeva benissimo Ran che correva da Shinichi e Kogoro che guardava le ragazze al mare...certe persone non cambiano mai...
Shinichi e Ran si abbracciavano e giocavano a palla nell'acqua, come due ragazzini....una lacrima rigó il volto di Ai e cadde sulla lettera S della tastiera.

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