Ignel

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Fuoco.
Riesco a vedere solo il fuoco.
Il più puro degli elementi e il più distruttivo.
Le fiamme mi circondano, sono attorno a me, danzano tra le mie vesti, fra i miei capelli.
Mi parla, mi sussurra, e io urlo.
Mi accarezza mentre grido di lasciarmi.
Si avvinghia a me, mi vuole sua, e contro la mia volontà mi avrà.

"Corri!"
"Perché te ne stai impalata?"
"Anna scappa! Dobbiamo scappare!"
Voci confuse.
Passi.
Questo prima però.
Molto tempo prima.
Quando ancora gli occhi che ora guardano queste fiamme erano innocenti.
Quando l'unico desiderio era che la neve attecchisse al suolo del villaggio per poterci giocare, d'inverno, d'estate invece la speranza era che nel pozzo ci fosse ancora acqua per rinfrescarsi.
E ora mi ritrovo a pensare a quanto stupido è l'uomo, l'uomo che proprio non ha capito nulla.
Che cerca il male nei suoi simili quando non sa che forma assume davvero.
A volte può parere un miraggio, incanto per gli occhi, altre farsi strada nei tuoi incubi. Non è un uomo ma qualcosa di infinitamente più bello.
La prima volta che lo capii fu proprio quel giorno nella foresta.

"Corri!"
"Perché te ne stai impalata?"
"Anna scappa! Dobbiamo scappare!"
"È questo il tuo nome? Anna?"
Una voce calda, così simile alle fiamme che mi stanno divorando. Anche allora erano calde e mi bruciavano la pelle, ma sarei potuta scappare.
Se non l'ho fatto è stato per Lui.
Ora non posso eppure vorrei, perché il tocco delle fiamme non è gentile o caldo.
È irruenza e passione.
È un caldo così bruciante da gelare il sangue e far venire i brividi.
Eppure quel giorno una mano gentile mi strinse il braccio prima che cadessi tra i rovi in fiamme.
Era calda.
Bruciava.
Era fuoco sulla mia pelle.
Letteralmente.

"È questo il tuo nome? Anna?"
"Sì e tu chi sei?"
Fuoco.
Anche allora vedevo solo il rosso acceso delle fiamme e lo sentivo come un fiato caldo ovunque.
Ed è quello che anche ora vedo e penso e annuso.
Ha un profumo il fuoco?
A me ricorda l'odore che fa la nostalgia.
Una nostalgia bruciante e pericolosa.

"È questo il tuo nome? Anna?"
"Sì e tu chi sei?"
"Ma come, non lo vedi da te?"
E lo vedevo. Era fuoco.
Un bruciante fuoco dalle fattezze umane che mi parlava.
Era gentile.
Diceva di amarmi.
Ora però sto morendo.
Cosa mi stai facendo Ignis?

"È questo il tuo nome? Anna?"
"Sì e tu chi sei?"
"Ma come, non lo vedi da te?"
"Allora puoi fermare questo incendio. Ci vuole uccidere"
E lo spense davvero.
Il fuoco più puro e elementare aveva ascoltato una bambina di 9 anni.
"Perché lo hai fatto?"
"Perché ti amerò e tu mi amerai. E ti ucciderò, ma tu mi ucciderai dal dolore."
Te le ricordi ancora queste parole Ignis?
Ti amo.
Avevi ragione.
Ma i demoni hanno sempre ragione perché loro ne possono vedere di cose che a noi non è concesso, il futuro era una di queste Ignis?

"Perché lo hai fatto?"
"Perché ti amerò e tu mi amerai. E ti ucciderò, ma tu mi ucciderai dal dolore."
"Tu sei fuoco e io carne. Non è possibile"
Ero una bambina e non potevo capire.
Io sarei cresciuta e tu saresti rimasto immutato e bellissimo.
Una bellezza penetrante che mi avvinghiò il cuore quando a 16 anni ti incontrai nuovamente.
Tra noi fu tutto un baci e passione. Sin da subito. Che fosse tutto un'illusione? Cosa poteva essere se non un semplice sogno?
Ma non era un sogno e il tuo tocco non mi bruciava, lo facevano le tue labbra quando esplorano ogni mio centimetro e i tuoi occhi nei miei.
In quei momenti io ero fuoco.
E a me piaceva giocare col fuoco.
Ignis ti ricordi la prima volta che ti ho detto "ti amo"?
E tu mi dissi quello che dicesti all'inizio: "ti amerò e tu mi amerai"
Cos'è cambiato?
Sono cresciuta ancora un po' ma è così che fa l'uomo, cresce.
Mi dispiace se sono cambiata, se ti ho detto che ti odiavo.
Lo sai che non è vero.
Ma ero ferita capisci? Lo sono ancora. Mi lasciasti dicendo che non potevo capire il peso che sopportavi.
Non mi hai mai detto che peso, Ignel, avresti dovuto.
Era questo vero?
Sapevi che mi avresti uccisa dalla prima volta che mi dicesti "Anna ti amo", ma lo hai fatto lo stesso.

L'intero mondo sembra andare a fuoco, cedere alle fiamme e crollare.
Ma non è così.
Sono io che sto crollando, che sto morendo, sia fisicamente che mentalmente.
La veste rossa è ormai polvere e tra i capelli biondi ardono le fiamme.
Ma va bene così Ignel, sto morendo ma lo sto facendo insieme a te.
Mi consumerai la carne finché non ne resterà che un tenero ricordo.
E quel ricordo ti distruggerà perché ogni odore, sapore, quello che sentirai o vedrai, ti ricorderà di me.
La tua Anna.
E allora crollerai pure tu, ma in silenzio.
nessuno ti sentirà, chi ti consolerà?
Io no.
Non è colpa tua se ora questi lacci mi legano a questo palo di legno così brutto.
Non è colpa tua se l'uomo qui di fronte ha appiccato il fuoco.
Non è colpa tua se la gente guarda contenta la sua strega che brucia.
Ma se non mi avessi abbandonata mi avresti ancora tra le tue braccia, mi stringeresti forte e io ti lascerei una scia di baci ovunque. Faremmo l'amore in mille modi, oltre ai mille che ormai conosciamo a memoria.
Saremmo stati felici.
Invece no.
Invece abbiamo preferito entrambi questa strada: tu che mi uccidi e io che mi lascio uccidere.
Come se avessimo altra scelta.
Sono una strega, così dicono loro.
Pensano che il male sia io, o che come mibimo ne faccio parte. Non sanno quanto hanno torto.
Tu sei il male Ignis, i demoni lo sono.
Io sono solo una ragazza troppo innamorata, ero, ormai sono solo cenere, questione di attimi.
Mentre le tue fiamme ora mi fanno gridare, coprendo le urla della folla, e il tuo tocco mi uccide.
Ti ricordi quando quello che gridava era il tuo nome?
Sto morendo.
Ma ti amo.

"Ti amo. Ignel"

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Ecco l'ultima One Shot per il concorso.
Non pensavo di arrivare così lontana wow.
È stata una sfida scriverlo perché sono in Francia con la scuola e avevo paura di non rientrare nei tempi, ma per fortuna ce l'ho fatta ^^
Fatemi sapere cosa ne pensate :) ♡

One ShotWhere stories live. Discover now