Capitolo 1

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Secondo voi com'è svegliarsi per andare a scuola come tutti i giorni e scoprire che verrai venduta ad uno sconosciuto per salvare il culo della propria famiglia?

Bhe vi posso dire che non è proprio una cosa piacevole...

Era un giorno come tanti,mio padre ogni mattina alle 7 in punto veniva a svegliarmi per andare a scuola,l'università di medicina,infatti ogni volta che sentivo tre battiti alla porta di legno sapevo che dovevo alzarmi e andare a fare colazione.

Sentii proprio tre battiti quella mattina,però diversi da quelli di sempre..meno energici e più lenti,mi alzai subito,guardai la sveglia per confermare l'ora,ma non erano le solite 7 anzi..erano le 6.

Mio padre entrò con la testa rivolta verso il basso e si sedette sul mio letto.

«Tesoro scusa ma ti devo parlare» disse con voce tremolante.

Non lo mai sentita questa voce,mio padre è un uomo scherzoso e protettivo,alto,carnagione scura,capelli neri con qualche ciocca bianca e occhi azzurri...un uomo forte con una voce potente...era strano quel giorno.
I suoi occhi,il suo sguardo erano spenti,deve essere successo qualcosa di brutto.

«C..che c'è?»balbettai.

Vederlo così mi preoccupò tantissimo,le mani iniziarono a sudare per cui dovevo asciugare costantemente alle lenzuola e il cuore mi era salito in gola.

«Tesoro sei una donna ormai,e tra poco te ne andrai di casa,costruirai una famiglia e un futuro no?»disse tremando.

Mi stava sbattendo fuori di casa perché non c'è più spazio?! Anche se sono figlia unica?!.

«Papà che sta succedendo?..arriva al punto»risposi.

«più avanti vorrai sposarti e avere una famiglia?» mi prese la mano.

«ehm...certo..perché?» la strinsi forte.

«Papà che succede..»

«solo che per il matrimonio non dovrai aspettare qualche anno e trovare il ragazzo perfetto....» si ferma un attimo e inghiottisce la saliva perché aveva la gola secca..si sentiva da come parlava.

«dovrai sposare il mio capo.»china la testa e gli occhi,quegli occhi pieni di vita si trasformano in un mare tormentato di pensieri.

«C...come?»è l'unica cosa che riesco a dire...devo sposare uno sconosciuto?...non ho parole.

«ma P...perché?..» volevo dire altre cose e fare altre domande ma un forte singhiozzo si impossessò di me levandomi il desiderio di respirare bene.

«la banca dove lavoro sta andando in frantumi,io potrei anche essere licenziato se non trovo una soluzione,e l'unica è darti in matrimoni ad un banchiere che ti vuole sposare»anche lui singhiozza.

Non l'ho mai visto così....come tutti i bambini,da piccola,pensavo che il mio papà fosse indistruttibile e che non piangesse mai...ma oggi ho capito che non è così.

Papà lavora in una banca importante nella nostra città..all'inizio faceva piccoli lavoretti lì dentro ma con il passare degli anni ne diventò un pezzo grosso...così che venne promosso ad una carica superiore e molto più importante di quella che già aveva...ma ora tutto è finito.

Come un sasso cade a piombo sul fondale,anche mio papà cadde di colpo non avendo potuto neanche assaggiare il successo che li venne concesso come premio di tanti anni di duro lavoro.

«Margò...hai 19 anni ed è strano per te,nel ventunesimo secolo,un matrimonio combinato...ma questa è l'unica mia salvezza.»mi guardò dritta negli occhi quando disse quelle parole,teneva tanto al suo lavoro,così tanto da rinunciare anche alla propria figlia.

«non so che dire....odio questa idea,odio tutto in questo momento basta!!»inizio a piangere e mi infilo sotto le coperte per non farmi vedere in quelle condizioni da mio padre.

Pensava veramente che io gli avrei salvato il culo?...e anche se accettassi di sposarmi,il mio futuro "marito" sarebbe scappato a gambe levate vedendomi.

Non dico di essere una brutta ragazza anzi,ho preso da mio padre la carnagione e gli occhi azzurri come l'oceano,mentre da mia madre i capelli castani ondulati e il carattere che è un misto di forza e dolcezza.

Però credo sempre di non essere all'altezza per un uomo,sono minuta e non così tanto alta e poi alcune volte il mio carattere timido non mi permette di parlare tranquillamente con le persone,e non parliamo del mio essere una ragazza molto complicata...

Vedendomi in quelle condizioni mio padre uscì dalla camera,e chiudendosi la porta alle spalle disse «È difficile lo capisco ma capisci in che situazione è la tua famiglia..comunque stasera Christian (così si chiama il mio "futuro" marito) verrà a cena da noi per conoscerti» finisce la frase facendo un profondo respiro per non piangere e chiude la porta.

Anche per lui deve essere difficile perdere l'unica figlia che ha...ma se deve scegliere tra il lavoro e me...ho perso già in partenza.

Non Lasciarmi.Mai.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora