La festa

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La chiassosa New York non posso capacitarmi che dovrò lasciarla per trasferirmi nell'assolata Los Angeles. La notizia dei miei genitori è stato un lampo e ciel sereno, non sapevo nemmeno che mio padre avesse fatto domanda per quel posto di lavoro. Sono sempre tenuta all'oscuro di tutto come se fossi una bambina ma io ormai ho diciassette anni ma a loro non importa di nulla così dovrò lasciare la casa in cui sono cresciuta, le mie amiche di una vita e trasferirmi in un posto che non considerò mai casa mia dove non conosco nessuno. Tutto questo domani ecco perché le mie migliori amiche mi hanno costretto ad andare a una di quelle feste organizzate dai giocatori di football per farmi divertire, cosa che non farò, e per fare pazzie.
《Angie hai finito d'impacchettare?》mi ripresi dalla sorta di trans in cui ero caduta guardandomi attorno. La mia camera piena di poster, foto, libri adesso è spoglia, anche troppo, sono rimasti fuori solo i vestiti per sta sera e quelli per domani mattina《Si mamma, tutto pronto》do un'altra occhiata alla stanza e poi con passo annoiato raggiungo i miei al piano di sotto《Dai Angie non fare quella faccia sei ancora giovane non è un dramma cambiare casa o città》disse mio padre venendomi in contro per stamparmi un bacio sulla fronte ma lo scanso giusto in tempo, sono troppo arrabbiata con lui, con il mondo intero in questo periodo《Tuo fratello ha preso bene il trasloco perché tu non puoi fare lo stesso?》chiede mia madre mettendo le ultime tazze in uno degli scatoloni 《Sappiamo tutti che Ben ha preso bene la notizia perché così potrà stare più vicino a Luana》.
Mio fratello ha vent'anni, gli voglio un mondo di bene e ha preso bene questa magnifica notizia del trasferimento solo perché potrà stare accanto alla sua fidanzata di una vita Luana. Sono contento che lui abbia trovato la sua felicità e minchiate varie ma poteva anche pensare a me quando ha detto a mio padre 'Che bella notizia, potremmo partire appena Angie finirà la scuola così si godrà il sole di Los Angeles per tutta l'estate' ed è stato proprio così. Oggi è il 20 Giugno ho finito la scuola da cinque giorni esatti e domani partirò《So che non ti piace questa cosa ma...》 bloccai mio padre《No, non mi piace affatto》 bisbigliai《Ma adesso e tutto già pronto fattene una ragiona》mi giro tornando verso le scale da cui sono appena scesa borbottando tra me e me 《Si Angie fattene una ragione ormai hai solo questa opzione》 . Ho passato l'intera mattinata chiusa in camera mia ad imprimermi nella memoria ogni momento che ho passato in questa camera, ogni minimo angolo, non voglio dimenticare niente. Qui ho pianto e riso, qui c'è stato tutto. Ero così presa che non sentì neanche la porta aprirsi 《Angie》 urlo un coro, indirizzo lo sguardo verso la porta e un grande sorriso compare sulla mia faccia. Eccole li. Hailay, Meredith e Jasmine tutte diverse tra loro ma affiatate come sorelle, si catapultano sopra di me《Cosa combini tutta sola soletta qua dentro?》chiede Hailay ritrovando stabilità e alzandosi da sopra di me《Sto lontana dai miei genitori e sopratutto da Ben, praticamente lui spruzza felicità da tutti i pori e questo mi da ancora più rabbia》
《Ben?》chiede Jasmine, lei ha una cotta per mio fratello dai tempi dei tempi《Come farò senza vederlo?》le do un pizzicotto《Ti preoccupi di più di non vedere Ben che me》mi stampa un bacio sul naso abbracciandomi poco dopo《Certo che mi mancherai, non sai quanto》 porto lo sguardo su Meredith che è seduta sull'angolo del letto che fissa fuori dalla finestra《Sei troppo silenziosa》 dissi《Cos'hai Me?》
《Sto pensando che questa camera fa davvero schifo senza tutte quelle cianfrusaglie che la ricoprivano》. Scattiamo tutte in una risata automatica, sarà questo che mi mancherà veramente, il nostro modo di essere, non troverò mai da nessuna parte del mondo persone magnifiche come loro. Abbiamo passato il pomeriggio a farci le ultime foto che avrei stampato il prima possibile per farle aggiungere alla miriade che abbiamo insieme e sistemarci per la fatidica festa.
Alle dieci di sera eravamo tutte finalmente pronte.
Meredith aveva lasciato i lunghi capelli rossi mossi sopra il mini vestito nero che aveva scelto per quella sera con delle scarpe argentate che secondo il mio modesto parere erano troppo alte, Jasmine aveva legato i suoi capelli biondo platino in una coda alta per far risaltare la scollatura a cuore del vestitino rosso fuoco abbinato con scarpe nere lucide anche quelle troppo alte, Hailay aveva piastrato i capelli neri e messo un vestitino celeste con scarpe bianche ed io? Avevo legato i miei capelli castani, che odiavo perché non riuscivano mai ad avere una piega normale, in una treccia fatta di lato e avevo indossato un toppino bianco che lasciava scoperta la pancia con dei pantaloncini di jeans e non potevano mancare le mie Vans nere《Sei troppo semplice vestita così》disse Meredith mentre scendevamo le scale《Sto bene così io e poi se avessi messo dei trampoli come voi non sarei riuscita a guidare e vado fiera della mia altezza quindi non ho bisogno di mettere quei cosi》 dissi fiera della mia spiegazione prendendo le chiavi della macchina che avevo lasciato sul mobiletto all'entrata. Stavamo per uscire quando la voce di mia madre mi fece fermare《Angie non fare tardi, ti ricordo che domani pomeriggio partiamo》
《E come poterlo dimenticare》 bisbigliai《Voi continuate a ripeterlo ogni cinque minuti》
《Non bere tanto》 continuò《E se lo fai chiama tuo fratello non guidare ubriaca》come se io bevessi, non lo avevo mai fatto, solo l'odore mi da fastidio e immaginare di bere era anche peggio《Si, va bene》dissi annoiata chiudendo la porta dietro di me.
La casa, se così si poteva chiamare perché a me sembravano due ville messe insieme, in cui si svolgeva la festa non era lontano dalla mia e arrivammo dopo dieci minuti di strada, da fuori si poteva sentire la musica e già volevo scappare 《Non ci provare》mi urlò nelle orecchie Jasmine per sovrastate il rumore della musica troppo forte che impediva una qualunque comunicazione civile con altre persone《Adesso ti diverti un pó》.

Come avrei fatto a divertirmi?

Praticamente c'erano persone che strusciavano i loro corpi sopra a quelli di altri, chi limonava sul divano fregandosene di altri, chi scopava davanti a tutti e io mi sarei dovuta divertire?
Più che altro ero disgustata. Ci avvicinammo verso la cucina dove le tre ragazze che frequentavano le feste preso dei bicchieri con della roba di ogni colore dentro e me ne porsero uno, feci segno di no con la testa 《Devo guidare》urlai per farmi sentire《Uno non ti farà male, dai Angie questa é la tua ultima sera a New York vivila》guardai la mora davanti a me e con una brutta sensazione che andava sempre più crescendo alla bocca dello stomaco afferrai il bicchiere e dopo un'attimo di esitazione bevvi il contenuto che vi era dentro. Era dolce ma pungeva la gola infatti appena ebbi finito feci una strana faccia che fece ridere le ragazze davanti a me.
Davvero non lo reggevo l'alcool.
Quel bicchiere mi portò a ballare sulla pista, ad un'altro bicchiere, a parlare con un ragazzo dai capelli neri e dai penetranti occhi azzurri. Era davvero bellissimo, sembrava un dio greco e sarei rimasta a guardarlo per ore. La chiacchiera portò a un'altro bicchiere forse ancora più forte del primo e questo a ritrovarmi con le labbra sopra quelle di quel ragazzo di cui non conoscevo neanche il nome mentre cercavamo una stanza. Poi non ricordo nient'altro solo il momento in cui mi svegliai.
Attorno a me vi era un forte odore di muschio e quando provai a girarmi venni trattenuta da un braccio attorno alla mia vita. Repressi il momento in cui avrei voluto urlare perché ero completamente nuda, repressi un urlo quando trovai le mie tre amiche a letto con tre ragazzi, repressi un urlo quando vidi che erano le cinque del mattino e io avevo un così forte mal di testa. Quando uscimmo da quella casa l'aria del mattino mi pervase facendomi sentire freddo. Sedute in macchina a guardare il vuoto per alcuni istanti, nessuno parlava, si sentivano solo i nostri respiri《Cosa hai combinato?》chiese la rossa seduta accanto a me picchiettandomi sulla spalla con un sorriso sulle labbra 《Sinceramente non lo so di preciso ma credo di aver regalato》si quello era il termine esatto《La verginità ad un tipo di cui non so neanche il nome》
《L'alcool ti fa davvero male》 disse la bionda dietro di me mentre si massaggiava le tempie 《Dovevo pur perderla prima o poi ma non così》dissi mettendo in moto l'auto《Beh non lo saprà mai nessuno》disse la mora e io concordai con lei. Sarebbe rimasto un segreto tra noi quattro.

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