«Ma devi imparare dal passato per poter vivere il presente e pensare al futuro. Sono felice di sentire che Weston e Summer ti fanno stare bene. Ma tu, al tuo passato, ci devi pensare. Devi pensarci, imparare da esso e andare avanti. Solo così potrai trovare la pace. Cosa ne sarà di te se Weston un giorno dovesse andarsene? Cosa ne sarà di te quando Kathrine uscirà di prigione e si riprenderà la figlia? Cosa ne sarà di Claire Wilson?»

Quel discorso mi colpì così tanto nel profondo che dovetti pensarci su per l'intera notte per poterlo assimilare.

Aveva ragione.

Dovevo capire chi fossi. Dovevo reggermi sui miei stessi piedi e non dipendere dagli altri.

Avrei continuato ad amare Weston e a tenere alla piccola.

Oh, Summer.

In così poco era entrata nel mio cuore e, il solo pensare che tra un paio di anni non avrebbe più fatto parte delle mie giornate, mi distruggeva.

Avrei dovuto lavorare su di me.

Avrei dovuto combattere contro i demoni del mio passato.

Dovevo capire chi fosse Claire Wilson.

⋅•⋅⊰∙∘☽༓☾∘∙⊱⋅•⋅

Due settimane dopo
San Diego, California

Ci eravamo appena seduti a seguito dell'entrata del giudice e, subito dopo, Kathrine entrò scortata da due agenti per poi sedersi vicino al suo avvocato.

I suoi capelli biondi le arrivavano sotto le scapole e gli occhi erano circondati da cerchi scuri a causa dello scarso sonno. Non indossava l'uniforme ma bensì un tailleur elegante. L'avvocato aveva provato a sistemarla in modo tale da non sembrare una criminale.

Io e Weston eravamo lì presenti in quanto dovevamo testimoniare. Avevamo lasciato Summer a mia madre che era venuta a trovarci da Houston per aiutarci con la piccola.

Il processo iniziò e le due parti iniziarono a controbattere. Senza rendercene conto, venne il nostro turno di avvicinarci alla sbarra.

Iniziai io e, dopo aver giurato di dire la verità, mi sedetti al banco sottostante al giudice.

Il procuratore iniziò.

«Si può presentare e dirci che ruolo ha avuto all'interno della vicenda?»

«Sono l'agente speciale della DEA Claire Wilson. Mi sono infiltrata all'interno del cartello di Tijuana per scovare informazioni riguardanti il piano a cui stava pensando Alejandro Garrido» dissi rispondendo alla domanda posta dall'uomo davanti a me.

«Quindi lei fingeva di essere un'altra persona, dico bene?»

«È esatto» affermai scuotendo la testa in segno di affermazione.

«Kathrine White era a conoscenza della sua identità?» domandò il procuratore avvicinandosi a me.

«Inizialmente no» dissi mostrandomi tranquilla. E lo ero. Non era di certo il mio primo processo e sapevo come comportarmi.

«Si spieghi, per cortesia.»

«Inizialmente Kathrine non conosceva la mia vera identità. L'ha scoperto tra il ventiquattro e il venticinque di Dicembre dell'anno precedente. Il ventisei ho scoperto che lo sapeva e, per mantenere il mio posto all'interno del cartello, ho dovuto offrirle un accordo di immunità.»

Accavallai le gambe osservando duramente l'uomo davanti a me.

«Quindi la vostra relazione è sempre stata lavorativa? Professionale?»

UndercoverWhere stories live. Discover now