prologo

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Cambridge
Undici anni prima

Dentro o fuori. Non sapevo dove mi stessero portando, sapevo solo che non avevo mai visto questo sentiero di Cambridge.
Chissà cosa ci sarà oltre il questo abisso di alberi.
La paura inizia ad essere sempre più forte.
Guarda gli alberi tesoro mio, fanno passare la paura.
Questa era la frase che mi diceva mia madre.
Aprii il finestrino di quell' auto e iniziai ad osservare gli alberi.
Tutto era nuovo e misterioso.
Vivendo per anni ormai al luna park non ho mai visto queste stradine.
Gli alberi sembrava che sfrecciassero più veloci della luce, ma in realtà eravamo noi.
Quell uomo, alla guida, di cui non conosco nemmeno il nome, non mi rivolge la parola.
" Mi scusi?"
Non so se mi abbia sentito, ma dal suo aspetto è meglio non farlo arrabbiare.
" Dimmi ladruncolo!"
" Dove mi sta portando?"
" Al South Britain!"
Cos'era?
Inizio a ripensare al luna park.
Un rumore arrugginito di cancello mi riporta alla realtà.
Mi sporgo dal finestrino per guardare meglio.
" Oh mio dio!"
Era un edificio molto inquietante e antico. Sembrava uno di quei castelli abbandonati.
Scendo con la mia valigia. Mi faccio coraggio ed entro.
Era molto antico all interno, esattamente come l esterno.
C'era un pianoforte così decisi di sedermi e provarlo.
Iniziai a suonare fin quando....
" Sei bravissimo!"
Saltai.
Era un bambino con i capelli grigi e gli occhi azzurri. Aveva una cicatrice che gli tagliava in due la faccia.
" Come ti chiami?"
" Sono Chuck Paizer tu?"
" Thomas Anderson!"
" Come ti sei procurato quella?"
" Ehm... Miss Scarlett mi ha punito. Mi ha chiuso in cantina e mi ha tagliato!"
" Chi?"
Dei passi lo fecero sobbalzare.
" Eccola!"
Mi girai.
Una signora con i capelli ricci mi fissava.
" Bene. Tu devi essere Chuck Paizer non è vero?"
" Si sono io!"
" Io sono miss Scarlett! Quí non abbiamo molte regole ma se non le rispetti avrai una punizione chiaro?"
" Chiaro!"
Mi vennero le lacrime agli occhi, ripensando alla cicatrice di Thomas.
" Ubbidienza, rispetto, rigore e impegno!"
Mi arriva uno schiaffo.
" Ahiaa!!!"
Mi accascio ai piedi del pianoforte e sentii da dietro Thomas che mi abbracciava.
" Non si piange senza un motivo valido."
Quella squilibrata se ne va.
" Ahiaa!! Brucia!"
" Lo so Chuck! Ma qui è così. Sempre!"
" Sul serio!"
" Scordati la vita la fuori! Benvenuto all inferno!"

Il Ragazzo Di Cristallo Onde histórias criam vida. Descubra agora