06."Eri luce."

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Pov's Giulia:

Sono davanti la casetta, perché mi ha mandato Rudy per fargli un favore.
Petit ha dimenticato i fogli con le assegnazioni in aula.

Appena apro il cancello trovo fuori Charlotte e Marisol che sbarrando gli occhi.

<<Ciao!>>
Esclamo in imbarazzo.
<<Sto cercando Pet...>>

<<Si, è nella stanza blu.>>
Afferma Marisol senza farmi finire di parlare.

<<Grazie.>>
Rispondo, andando verso la porta.

Entro e me la richiudo alle spalle.
In cucina ci sono Sofia, Sarah e Dustin.

<<Ciao! Che fai tu qui?>>
Mi chiede Dustin con il suo accento.

<<Mi hanno già aiutato Marisol e Charlotte.
Grazie...>>
Dico andando a cercare la stanza blu.

Passo attraverso le gradinate e subito c'è quella blu.

<<Petit!>>
Esclamo alzando un po' la voce.
<<Petit... Sono Giulia! Rudy mi ha chiesto di portarti le assegnazioni che hai...>>

Mi blocco sentendo una porta aprirsi per poi trovarmi Joseph a petto nudo con una tovaglia legata in vita, i capelli bagnati.

Mi guarda con un ghigno e si appoggia con le mani ai lati della porta.
<<Ma guarda guarda chi c'è qui.>>
Afferma lui.
<<Sto avendo un deja-vu!>>

Mi ricordo quando mi presentai a casa sua l'ultima volta due anni fa, per dirgli che dovevo partire per l'America.

<<Sei venuta a dirmi che devi partire di nuovo?
Sta volta magari per la Spagna.>>
Continua con ironia.

<<Sc-scusa...
I-i-io cercavo Petit.>>
Dico a disagio.

<<Questa è la stanza mia e di Charlotte.
Quella di Petit è quella rossa.>>

"Cosa? Ma Marisol ha detto che...
Oh! Certo... Hanno dato per scontato che fossi qui per Holden."

<<Oh! Allora mi sono persa.>>
Dico andando verso dove sono entrata.

<<Brava! Scappa.
Tanto sai fare solo quello.>>
Mi dice e io mi blocco davanti la porta, e poi sento lui che si mette dietro di me.

<<Non sto scappando.>>
Ribatto rimanendo di spalle.

Lui mette le mani sulle mie spalle e inizia a farmi dei leggeri massaggi e si avvicina al mio orecchio.
<<Ne sei sicura?
Per quanto mi risulta...
Sei scappata a New York due anni fa.
Sei scappata ieri sfrecciando sulla tua auto.
Sei scappata sta mattina quando mi hai visto arrivare in studio.
E stai scappando adesso.>>

<<Io non scappo.>>
Ripeto con tono sicuro.
<<Adesso sono venuta a cercare Petit.
Sta mattina avevo lezione e sono corsa in aula.
Ieri ero... ero stanca...>> "Ma chi ci crede Giulia" penso tra me e me.
<<E non sono scappata a New York.
Mi hanno dato una borsa di studio... E lo sai.>>

<<Scusa! Mi sono espresso male...>>
Dice ironico.
<<Non sei scappata a New York.
Sei scappata dai tuoi sentimenti, e ti sei tenuta le tue paure.>>
Sussurra per poi staccarsi.

Mi giro verso di lui che sta per andare di nuovo in bagno.

<<Sei ingiusto.>>
Gli dico puntandogli un dito contro.

<<AH SÌ?
IO SONO INGIUSTO?>>
Mi chiede lui accigliato e alzando un po' la voce, ma poi lo riabbassa.
<<Non sono io quello che una settimana dopo esserci detti che ci amavamo, dopo tre mesi che stavamo insieme ci tengo a precisare, mi ha lasciato dicendomi testuali parole:
"Non voglio una relazione
a distanza.
Non lo voglio per e non lo voglio
per te.
Meriti di più.">>
Afferma citando le mie parole.

••Amici 23 •• &quot;Dimmi che non è un addio.&quot; HoldenHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin