A Silent Love.

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Il 17 settembre, era arrivato in fretta e questo implicava una sola cosa. Fra due giorni sarebbe stato il compleanno di Hermione.
Solo il pensiero che sette anni prima, l'aveva salvata, insieme a Ron, da un Troll nel bagno delle ragazze, gli faceva venire una nostalgia di quei tempi.
Quando ancora erano puri ed ingenui. Dei mocciosi col moccico al naso per citare il professor Piton.

Andò in Sala Grande, dove Neville, Hermione, Ginny e Ron stavano già consumando la loro colazione e si sedette vicino alla riccia, che le sorrise.
"Giorno ragazzi!" Esclamò sorridendo.
I ragazzi lo salutarono mentre Ginevra si ammutolì, come pietrificata.
"Ron, ti andrebbe di stare un po' soli più tardi? È da tanto che non passiamo una giornata insieme." Disse speranzosa la ragazza guardando il suo compagno, che deglutì.
Harry lo trovò al quanto strano.
"Mi dispiace Herm. Ma.... Ecco.... Devo fare i compiti."
Hermione rimase paralizzata da quelle parole, smettendo di mangiare.
"I compiti?"
"Sono indietro con il programma e Seamus mi da ripetizioni."
"Seamus ti dà ripetizioni...." Ripetè la riccia calma.
"Eh...."
"Invece che farti aiutare da me.... Ti fai aiutare da Seamus?" Gli chiese assottigliando lo sguardo.
"Ron, possiamo parlare in privato prima delle lezioni?" Gli chiese Harry, interrompendo l'ennesima litigata che sapeva, stava per nascere.
Il rosso annuì energicamente e seguì il moro fuori dalla Sala Grande.

***

"Ron, qual'è il tuo problema?" Gli chiese mentre si dirigevano all'aula di Pozioni.
"Che intendi dire Harry?" Gli chiese confuso l'amico.
"Che intendo dire? Hermione è la strega più intelligente del mondo magico e tu ti fai dare ripetizioni da Seamus che è messo peggio di te?" Esclamò il Prescelto fermandosi in mezzo al corridoio.
"Potresti abbassare la voce Harry?" Mormorò Ron.
"Spiegami per quale motivo ti comporti in questo modo. Ormai Hermione sembra l'ombra di se stessa ad aspettarti. Si da il caso che tu sia il suo ragazzo e tu neanche la guardi. Dimmi la verità."
Harry incrociò le braccia al petto, aspettando una spiegazione plausibile per il comportamento strano nei confronti della sua migliore amica.
Ron sospirò.
"E va bene. Ma devi promettermi che non lo dirai a nessuno. Men che meno ad Hermione."
Il moro corrucciò le sopracciglia. Che diamine voleva dire?
"Mi vedo con un'altra."

Okay.... Forse Harry non è l'uomo più intelligente del mondo. E forse non è una cima in fatto di relazioni. Ma mai. E ripeto. Mai. Si sarebbe immaginato che il comportamento dell'amico derivasse da una relazione.
"Ed Hermione questo non lo sa. Ma non voglio che lo venga a scoprire. Insomma, la distruggerebbe. È innamorata di me."
"OVVIAMENTE È INNAMORATA DI TE RON!!! MA SEI SCEMO CHE INTRAPRENDI UNA RELAZIONE MENTRE STAI CON HERMIONE!!!" Sbraitò furioso il moro spingendo il suo migliore amico, che cadde per terra.
"Ma Harry. Io l'ho fatto solo perché Hermione non vuole darmela! Ma ti giuro che si tratta di solo sesso. Io amo Hermione!!" Esclamò rialzandosi, controllando che qualcuno avesse sentito.
Harry prese un bel respiro, cercando di calmarsi.
"Ti sembra un motivo valido? Se fossi Hermione, neanche io te la darei per quanto tu mi faccia schifo in questo momento. Vedi di risolvere questo casino al più presto, oppure sarò il primo a mettere un punto a questa storia." Gli disse ad un palmo dal naso, mentre raggiungeva l'aula e aspettava l'arrivo dei suoi amici, che non tardarono ad arrivare.















"Oggi, impareremo a preparare la pozione Veritaserum. Chi sa dirmi cosa sia?" Chiese il professo Lumacorno alla classe.
La mano di Hermione si alzò, esattamente come quella di Theo, Draco, Blaise, Dean e Pansy.
Anche Harry l'avrebbe alzata, se non fosse stato impegnato a guardare Ron in cagnesco, parlottare con Romilda Vane
È lei la tua troietta Ron? Hermione non se lo merita.
"Signor Zabini prego."
"Il Veritaseum è un siero che costringe colui che lo beve a dire solamente la verità. Non sempre però è efficace, se il diretto bevitore è allenato." Recitò il ragazzo.
"Eccellente. 10 punti a Serpeverde!" Esclamò il professore sorridendo.
Blaise sorrise.
Harry non stava ascoltando. Era davvero furioso con il suo migliore amico. Ron non meritava l'amore che Hermione provava per lui.
"Harry, vecchio mio, cosa stai guardando?" Chiese il professore al giovane, che si risvegliò dai suoi pensieri.
"Mi scusi professore. Ahm.. Diceva?"
"La prossima volta prepareremo la pozione. Le coppie sono queste: Ronald Wealsy, Millisent Bulstrode; Allen Rosier, Dean Thomas; Harry Potter, Theodore Nott; Daphne Greengrass, Seamus Finnigann; Hermione Granger, Pansy Parkinson; Neville Paciock, Draco Malfoy, Ginevra Weasley,Vincent Tiger; Robert Burns, Romilda Vane."
La mano di Romilda si alzò immediatamente.
"Si signorina Vane?"
"Signore, ho notato che tutte le coppie sono miste." Gli fece notare la bruna. Il professore sorrise.
"Esatto mia cara. E sarà così per il resto dell'anno."
Harry vide la ragazza sbuffare e Ron le accarezzò una coscia sorridendole.
Guardò Hermione. Ma la ragazza stava parlando con Neville.
Seamus, seduto al suo fianco, gli chiese se andasse tutto bene e lui non seppe che rispondere.
Ron, sentendosi osservato, voltò di poco lo sguardo, guardando il suo migliore amico fulminarlo con lo sguardo. Terrorizzato, lasciò la coscia della ragazza e guardò Hermione, che gli sorrise dolcemente.
Il rosso ricambiò il sorriso, leggermente a disagio e continuò ad ascoltare la lezione.
"Mi scusi professore. Vorrei cambiare compagno."
"Mi dispiace signorina Weasley. Sulle mie coppie non si discute. Sono stato chiaro?" Chiese squadrando ogni studente che non fiatò.
"Bene, ora passiamo allo studio degli ingredienti della pozione, vorrebbe elencarli. Signorina Granger?"
Hermione sorrise abbassando la mano e in poco tempo Grifondoro guadagnò 10 punti.





A pranzo Harry non mangiò. Non aveva neppure fame. Lo stomaco si era chiuso del tutto.
Prese la Mappa del Malandrino dalla tasca dei suoi pantaloni e sussurrò.
Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.
La mappa iniziò a far vedere i corridoi, le aule, i dormitori e per fino i bagni della scuola.
Individuò il nome che stava cercando e sbuffò. Era in Sala Comune.
"Harry, che fai con la Mappa?" Gli domandò Hermione.
"Nulla Herm. Fatto il Misfatto." E la Mappa tornò vuota come prima.
La mise al suo posto e guardò Ginny di sfuggita.
Non le parlava da quando l'aveva lasciata.
A volte le mancava. Infondo erano stati insieme per più di un anno.
Scosse la testa per i pensieri e salutò i suoi amici. Doveva andare a riposare.
Si diresse al settimo piano quando una voce lo fermò.
"Pansy, che succede?" Chiese alla corvina che lo raggiunse.
"Ti ho visto andare via di fretta e mi sono preoccupata." Ammise la ragazza mentre la porta della Stanza di apriva.
Entrarono e notarono il solito letto ed il sacco da Boxe.
Pansy si cambiò velocemente gli abiti, indossando una T-Shirt ed un paio di leggings entrambi neri. Poi si tuffò sul letto, stanca.
Chiuse gli occhi e sorrise. Harry la guardò.
Non assomigliava per niente alla Pansy Parkinson che conosceva. Era come se fosse tornata la bambina di undici anni che aveva conosciuto sul treno il suo primo anno.
Era ammaliato. Gli occhi della ragazza erano marcati da un leggero strato di trucco. Ma Harry guardava ben altro.
Chissà com'è baciarla.
Non ci poté fare nulla. La mano si mosse da solo.
Le accarezzò uno zigomo e la ragazza si ritrasse leggermente spaventata.
"Scusa." Si alzò a sedere come scottato.
"No.... Scusami tu. Non sono a mio agio quando qualcuno mi tocca...."
"Lo avevo capito. Davvero scusami. Non lo farò più."
"Fammi finire idiota!" Lo zittì la corvina ridacchiando.
"Dicevo.... Non mi sento a mio agio quando qualcuno mi tocca. Se non sei tu."
Harry la guardò. Il cuore martellava furiosamente nel petto. Come poteva quella ragazza essere così bella? Per lui non c'era una risposta a questa domanda.
Si azzardò ancora. Le accarezzò piano il volto e quando vide che non si ritrasse azzardò di più.
Si avvicinò piano, cauto, nel caso in cui la ragazza si fosse tirata indietro. Le sue labbra erano a pochi centimetri di distanza ma Pansy fu più veloce di lui.
Lo tirò dalla maglietta e lo baciò.

Mentirebbe se avesse detto che non lo aveva aspettato.
Pansy era stata di Harry dalla prima volta che lo aveva incontrato.
Si può amare ad 11 anni? Pansy credeva di si. Perché a lei era successo.

Sorrise al pensiero. Era inutile negarlo. Lei aveva sempre amato Harry Potter. In silenzio e da lontano. Ma ora era lì e lui la stava baciando.

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⏰ Last updated: May 08 ⏰

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