Something is Changed

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Il binario 9 3/4 era mezzo vuoto, segno che la maggior parte degli studenti era già sul treno.
Vide la lontano Molly ed Arthur, insieme ad Andromeda ed il nipotino di sei mesi, Teddy.
Hermione si avvicinò a salutare la donna, poi prese in braccio il fattorino dalla folta chioma blu.
"Ciao Teddy." Gli sussurrò mentre Harry e Neville chiacchieravano con la donna.
Il piccolo iniziò a fare dei versetti felici, non appena la vide ed Hermione sorrise contenta.
"Herm.. dovremmo andare. Molly ha detto che Ron e Ginny sono già sul treno." Harry le mise la mano sulla spalla e la ragazza si voltò verso l'orologio c'è segnava le 10:48.
Diede il bambino ad Andromeda e sorridendo, si diressero all'interno del treno scarlatto.

***

Cercarono i loro amici, che purtroppo occupavano i posti con Dean, Seamus e le sorelle Patil.
Neville aprì uno scompartimento dove sedevano già Blaise Zabini, Theodore Nott, Daphne Greengrass, Pansy Parkinson e sorprendentemente, Draco Malfoy.
"Scusate. Andiamo ragazzi. Qui è tutto pieno." Mormorò non appena vide chi occupava quella cabina.
"Aspettate!! C'è ancora posto. Possiamo stringerci. Il treno è tutto pieno." Disse la Greengrass alzandosi.
Neville guardò i due che silenziosamente annuirono.
Entrarono ed Hermione si mise vicino a Blaise, Theo e Daphne mentre Harry e Neville si sedettero vicino ai due restanti serpeverde.





Hermione si sentiva leggermente a disagio.
Non riusciva a concentrarsi sul libro che aveva tirato fuori.
"Cosa leggi Granger??" Le chiese Zabini cercando di leggere.
"Mmmh?? Oh.... Roba babbana. Niente che potrebbe interessarti." Rispose semplicemente la riccia continuando a leggere.
"Perché dici così?? I libri, magici o babbani che siano, sono tutti interessanti." Fece invece il moro.
Hermione lo guardò sorpresa.
"Scusa." Mormorò allora la Grinfondoro.
Il ragazzo le sorrise. Non un ghigno. Un vero e proprio sorriso.
"Tranquilla. Capisco perché ti metti sulla difensiva. Ma fidati, la guerra ci ha cambiati tutti."
"Ha ragione Blaise. A noi... Non importa più la cosa del sangue. Siamo tutti uguali alla fine." Aggiunse la Greengrass con un piccolo sorriso.
"Sarà anche vero ciò che dici, ma questo non toglie il fatto che ci avete sempre odiati." Proruppe Harry prendendo parola per la prima volta.
"Per via del fatto che voi siate dei Grifondoro?? Ovvio. Voi per primi ci avete odiati. Vi sentite sempre superiori agli altri." Commentò Nott accavallando le gambe elegantemente.
"Noi?? Se non sbaglio voi vi siete sempre sentiti superiori perché purosangue, discriminando chi non lo è. Non potete dire di essere dei santi." Ribattè il grifone incrociando le braccia.
"Dei santi ovviamente no. Nessuno è un santo Potter. Ma non siamo nemmeno dei mostri. Tu per esempio dal primo giorno che sei entrato ad Hogwarts hai scelto di odiarci perché siamo dei serpeverde. Non ci hai dato nemmeno una possibilità di farci conoscere per come siamo davvero, scegliendo di pensare che fossimo gente da tenere alla larga. Logico che alla fine noi cerchiamo di difendere il nostro nome. E poi, come Blaise ha detto, la guerra ci ha cambiati." S'intromise Malfoy, calmo.
Harry non seppe come controbattere.
"Abbiamo fatto tutti delle scelte sbagliate. Io per primo. Mi pento ogni secondo di aver fatto entrare i Mangiamorte ad Hogwarts. Ma non potevo fare altrimenti. Avrebbero ucciso mia madre. Non potevo permetterlo." Concluse il biondo per poi guardare fuori dalla finestra. Senza più dire una parola.

Si era esposto. Non capiva neppure perché lo avesse fatto.
Forse la visita della nuova preside gli aveva aperto gli occhi.
Hermione e Neville guardarono Harry, che silenzioso, stava rimuginando sulle parole del Serpeverde.
Pansy continuava a fissare il pavimento. Non aveva spiccicato parola per tutto il viaggio.
Aveva le mani sulle sue gambe e lo sguardo vuoto. La sua divisa era leggermente diversa. La camicia era perfettamente abbottonata e la gonna era leggermente più lunga degli altri anni, quando l'aveva accorciata.
Hermione capì che la guerra, in qualche modo, aveva cambiato anche lei.


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