Bon Ton

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«Oh, eccolo!»

Manuel viene accolto dal suo gruppo di amici mentre, con un sorriso sornione e soddisfatto, si fa strada all'interno del bar dove lo stanno aspettando a fare la colazione di rito post serata.

«Manuè, com'è annata?» domanda Matteo, malizioso, alzando le sopracciglia in modo buffo.

«Eh, com'è annata...» fa Manuel misterioso, mentre si accomoda sull'unica sedia lasciata libera «discreta, dai. Ma ha del potenziale».

L'unica ragazza presente al tavolo, Chicca, butta giù l'ultimo sorso del suo cappuccino di soia e mette su una smorfia schifata. «La dovete pianta' de parla' delle vostre scopate 'n presenza mia».

«Oh, Chì, non fa' la puritana» la rimbecca Manuel.

«Anche perché proprio puritana non sei...» aggiunge Matteo, allusivo «ieri sera co' quella rossa c'hai dato dentro pure te».

Chicca alza gli occhi al cielo, poi liquida i suoi due amici con un gesto della mano. «Io però non ve racconto i dettagli delle scopate mie».

«E meno male!».

«Vabbè, comunque ieri sera so' l'unico ad essere rimasto a bocca asciutta» borbotta Matteo, imbronciato «non è mica giusto».

Manuel gli dà una pacca sulla spalla, forte abbastanza da far gemere Matteo di dolore, prima di prenderlo in giro: «La vita è ingiusta, fraté».

Matteo sbuffa, procedendo poi a riempirsi la bocca del cornetto al cioccolato che si è ordinato, per tappare il buco - la voragine, più propriamente - che gli si è aperta nello stomaco dopo ore passate a dimenarsi come un pazzo in pista e a trincare qualsiasi forma di alcolico.

Poi, anche se nessuno gliel'ha chiesto, Manuel sciorina il racconto della sua conquista, cominciando dal momento in cui l'ha abbordata al bancone del locale nel quale i tre stavano trascorrendo la serata, alle moine che le ha fatto per abbindolarla, al modo in cui lei sia ceduta all'istante e l'abbia condotto a casa sua per una scopata, a detta di Manuel, breve ma intensa.

«... e poi m'ha lasciato pure er numero» conclude soddisfatto.

«E te hai intenzione de chiamalla?» chiede Chicca curiosa, un sopracciglio alzato.

Manuel fa spallucce. «È 'n po' scema, ve devo di' la verità. Non la richiamerei de certo per 'na dissertazione filosofica» - Manuel è uno studente di filosofia, comunque - «ma 'n altro giro me lo faccio volentieri».

«Ah, è stupida?» domanda Chicca, delusa dai pessimi gusti in fatto di ragazze (e, in caso di Manuel, pure di ragazzi) che i due migliori amici paiono avere.

«Eh» si limita a dire Manuel, rassegnato.

«Te sfido a scrivelle» lo provoca Matteo, con tono pungente «tutte le cose più sconce del tuo repertorio, fratè. Vediamo se te cade comunque ai piedi».

«Non è 'na roba 'n po' sessista?» domanda Chicca dubbiosa, aggrottando la fronte.

«Bah» borbotta Manuel «la testa vuota si ha indifferentemente dal sesso».

Chicca sembra pensarci su, poi annuisce. «In effetti...» parlotta tra sé e sé. «Beh, poi dicce se ce casca».

Manuel, sicuro di sé stesso, accoglie la sfida: «Me sottovalutate. Stasera verrà a casa mia, io v'o dico».

Oggi, domani, sempreWhere stories live. Discover now