Devo ammettere che Dimka si era dimostrato davvero un daddy apprensivo ,aveva fatto parecchie modifiche in casa,tipo i paraspigoli un po dappertutto, qualche libro da colorare visto che aveva capito fin da subito quanto mi piacesse,insieme ai puzzle,bavette e piatti con posate abbinati dei cartoni animati,e così via.
Non era però difficile ammettere che tutte quei cambiamenti non mi disturbavano,anzi,mi facevano proprio sentire più a mio agio.....più a "casa".
Per non parlare poi del fatto che addosso Dimka dorme qui,nella camera degli ospiti,proprio accanto alla mia!
Da Domenica avevamo parlato e dopo un po lui mi aveva introdotto la possibilità di iniziare una convivenza spiegandomi con pazienza che,per quanto potesse sembrare affrettata era solo perché ero una little con un età "piccola piccola" e voleva prendersi cura di me.
Sarebbe da buguardi dire che,dopo un iniziale (e brevissima) fase di sgomento non ero più che felice di questa cosa.....sentimento aumentato al sentire anche la nuova notizia.

Flashback (sempre pov Melissa)

<<risolto questo,parliamo di fatti importanti...cosa vuoi domani per colazione?>>
Mi chiese lui col suo rinnovato sorriso.

<<dovrò svegliarmi alle sei per fare colazione con te prima che tu te ne vada?>>
Gli chiesi con tono leggermente indispettito,d'accordo,si,sono "leggermente" rancorsa.

<<e perché mai?
Mi pare proprio che sul foglio delle regole per "il piccolo kótik" ci fossero segnate le otto e mezza come orario....>>

E già qui ero pronta a ribattere,quando aggiunse qualcosa che mi lasciò senza fiato.

<<..e per la cronaca domani non andrò a lavoro, e nemmeno per i prossimi giorni>>

<<Zeus! Ti hanno licenziato?>>
Domandai stupida della sua espressione così tranquilla davanti una notizia del genere.

<<ma no piccola, ho semplicemente deciso di usufruire dei miei integerrimi e meritevoli giorni di ferie arretrati.>>
Mi spiegò con calma.

<<....p-per me?>>
Le parole facevano fatica ad uscire,nemmeno i miei genitori lo avevano mai fatti,il lavoro è importante,mandavano a casa i migliori dottori e babysitter,ma pur sempre estranei.

Dimka annuì piano col capo.
<<anzi no,sai ultimamente volevo imparare a giocare a bowling quindi mi serviva un po di tempo mh?>>
Rispose con tono scherzoso mentre io mi buttavo addosso a lui per abbracciarlo.

<<grazie grazie grazie,davvero,grazie!>>

Anche se avevo il viso nascosto contro il suo petto lo sentì sorridere di cuore mentre con una mano mi accarezzava i capelli e con l'altra la schiena,fin quasi al sedere.

Dopo poco però mi staccai.

<<mh kótik?>>
Io non risposi subito,troppo impegnata a giocare con le mie mani che d'improvviso era divenute molto interessanti,nel frattempo che cercavo le parole giuste.

<<i-io....ne sono davvero felice però...e-ecco...non vorrei causarti p-problemi....>>

Lui poggiò un dito duro sotto il mio mento costringendomi a sollevarlo e guardarlo dritto negli occhi.

<<Kótik, te l'ho già detto : tu non sei affatto un problema e ciò che faccio,farò ed ho fatto per te è tutto con piacere.
Sono grande e vaccinato,credo di poter prendere una simile decisione da solo no?
Sono il tuo daddy,lo so che è difficile,ma permettimi di essere tale,va bene?>>

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