Quattro

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Il pomeriggio Stiles è così agitato che gli tremano le mani mentre entra nella libreria di Derek e sente il campanello della porta suonare.

“Buon pomeriggio! Un attimo e arrivo!” sente la voce del proprietario arrivare dal fondo del negozio e aspetta al bancone, torturandosi le mani. Un minuto dopo, Derek e di fronte a lui, l’espressione stupita.

“Avrei bisogno di un altro libro” gli dice Stiles. “Se fosse grande, sarebbe meglio.”

Derek accenna un sorriso. “Un genere in particolare?”

“Uno che mi aiuti a trascorrere sereno sette notti.”

Il sorriso di Derek si apre ancora di più. “Dammi un minuto” dice, per poi sparire nelle corsie.

Quando torna, porge a Stiles un volume che sfoglia veloce. “Sono solo centoventi pagine, lo finisco in una notte” dice confuso.

La risposta di Derek lo spiazza. “Così sei costretto a tornare domani per prenderne un altro.”

Stiles abbassa lo sguardo arrossendo “Tornerei comunque. Non ti fidi?”

“Non sono abituato a fidarmi. E anche quando credo di poterlo fare, è una cosa che mi spaventa.”

La risposta di Derek è così brutalmente sincera che Stiles vorrebbe chiedergli perché, cosa l’ha fatto diventare così scettico.

“E di me senti di poterti fidare?” si ritrova a chiedere speranzoso.

Derek annuisce, ma aggiunge “così come sento che vorresti scappare”.

Stiles non può negarlo. Indica il libro, “allora questo è il giusto compromesso. Ci vediamo domani? Ora ho da fare con la mia amica.”

Derek accenna di nuovo un sorriso. “Mi trovi sempre qui.”

La settimana passa fin troppo velocemente: Stiles si trova come risucchiato in una quotidianità che lo fa sentire perfettamente a suo agio. La mattina si presenta in libreria da Derek, vanno assieme a far colazione da Cora e Laura, tornano con i dolci da sistemare nella caffetteria, Derek gli presta un nuovo libro e poi stanno assieme a pranzo oppure a cena. Stiles si sente in colpa nei confronti di Danny ma ogni volta che vede Derek tutti i suoi pensieri spariscono.

L’ultimo giorno Stiles si sveglia di pessimo umore e trovare le carte del divorzio da far firmare a Derek lasciate sopra il tavolo della cucina da Lydia non aiuta. Le infila controvoglia nella borsa assieme all’ultimo libro da restituire a Derek e si incammina verso la libreria. “Sei silenzioso.”

Stiles accenna appena un sorriso. “Sto pensando a tutto quello che dovrò recuperare una volta tornato a casa.”

E non è una menzogna: solo la sera prima Danny gli ha girato tutte le varie mail riguardo i preparativi del loro matrimonio sottolineando ancora una volta che può scegliere da solo, che a lui va bene tutto. E Stiles non si è infuriato solo perché si sente in colpa nei confronti del suo futuro marito.

“A che ora hai il volo?”

“Domani mattina alle sette.”

“Quindi oggi sei tutto per me?”

A Stiles si strige ancora di più lo stomaco, la borsa con le carte del divorzio diventa improvvisamente pesantissima. “Che programmi hai?”

“Cora e Laura vorrebbero averti a pranzo e stasera… beh speravo potessi cenare con me.”

“Mi piacerebbe molto.”

Derek fa un piccolo sorriso. “Perfetto. Allora le avviso. Saranno felicissime.”

E anche Stiles lo è. Ha scoperto quasi subito che le due ragazze hanno la stessa capacità di Derek di fargli dimenticare qualsiasi problema. Sono casiniste, chiacchierone e Stiles ama davvero passare il tempo con loro. “Quindi te ne vai davvero?”

Laura sembra seriamente dispiaciuta.

“Sono qui solo per una questione personale” spiega.

“Non per lavoro?” gli domanda Derek.

Mannaggia a lui e alla sua incapacità di mentire e ricordarsi le bugie che inventa. Si gratta il retro del collo. “No, personale. E piuttosto imbarazzante quindi preferirei non parlarne” risponde sperando così di chiudere la questione.

“Tornerai ancora?” gli chiede Cora.

Stiles sospira anche se sente gli occhi di Derek puntati su di lui. “Non lo so. Gestisco un negozio di informatica e chiuderlo fuori stagione non è così semplice.”

“Puoi venire con noi al mare. Ti ospitiamo nella nostra casa sull’oceano.”

Stiles strabuzza gli occhi. “Avete una casa sull’oceano?”

“Sì.”

Stiles non si perde l’occhiataccia che gli lancia Derek anche se non ne capisce il motivo. “Sarebbe bello se solo potessi.”

“Perché non puoi?”

Stiles comincia a sentirsi a disagio sotto il peso delle sue bugie e omissioni. Derrk sembra in qualche modo averlo intuito e corre in suo soccorso. “Cora ora basta. Non è tenuto a darti giustificazioni su ciò che può e non può fare. Se dovesse cambiare idea, sa dove trovarci.”

“Hai ragione. Mi dispiace” dice mortificata.

“Va tutto bene” ribatte Stiles. Anche se non è vero.

Dopo pranzo riaccompagna Derek in libreria. Restano in silenzio per tutto il tragitto ciascuno perso nei propri pensieri. Solo quando sono sul punto di salutarsi Derek parla. “Spero che Cora non abbia rovinato la giornata e non ti abbia fatto cambiare idea su stasera.”

Stiles vorrebbe solo piangere e scappare via da quel posto, da Derek, da come quel ragazzo appena conosciuto e la sua famiglia riescono a farlo sentire. Farà male, malissimo. Ma vuole godersi la sia compagnia fino all’ultimo. “No, devi solo dirmi dove ci troviamo.”

“Qui alla chiusura.”

“Va bene. A dopo.”

Stiles si chiude in camera per l’intero pomeriggio. Il messaggio di Danny che trova non lo aiuta.

(Ore 14.23) Sto contando i minuti che mancano a domani sera. E sto seriamente pensando di anticipare il matrimonio per non farti più andare via da me. DM

Nemmeno sa cosa rispondergli, l’aria che gli manca all’improvviso.

(Ore 14.56) Con tutto quello che mi hai lasciato da fare dubito possiamo anticiparlo. SS

La chiamata arriva una manciata di minuti dopo. “Ehi, amore, stai bene?”

Stiles sente le lacrime pungergli gli occhi. “E se lasciassimo perdere tutto?”

“Non vuoi più sposarmi?”

Il senso di colpa divora lo stomavo di Stiles. “Non credevo ci fossero così tante cose da organizzare e… dopotutto a te non importa. Quindi perché non andiamo a vivere insieme e basta?”

“Perché importa a te. E ti amo. Mi dispiace di averti accollato tutte le decisioni. Cosa ne dici se domani sera ci mettiamo seduti e scegliamo tutto insieme?”

Stiles non riesce a trattenere un singhiozzo. “Mi piacerebbe molto.”

“Mi manchi da morire.”

“Anche tu.”

“Scusa se ho sottovalutato lo stress dei preparativi. Prometto che mi farò perdonare. Ora devo proprio scappare. Ci sentiamo stasera?”

“Stasera non ho idea di cosa voglia fare Lydia. Che ne dici se ci sentiamo direttamente quando atterro?”

“Va bene. Allora a domani.”

Stiles lancia il telefono e lascia andare finalmente le lacrime.

Night in Las VegasTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang