Non Sei Mai Stato Bravo a Mentire

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*pov Erza*

Sta ormai calando il sole, così abbiamo approfittato di un momento di libertà per rimanere un attimo soli, è passato molto tempo da quando ci siamo visti l'ultima volta (anche contando i sette anni a Tenroujima), così abbiamo deciso di prenderci qualche minuto per parlarci, ma siccome lui sembra non avere intenzione di cominciare, parlo io:

- Hai riacquistato i tuoi ricordi, giusto Gerard?- gli chiedo.

- Sì... - mi risponde vago. Ha un'aria molto triste, probabilmente si sente in colpa per il suo passato...

- Allora... anche riguardo a Simon?- domando come conferma.

- L'ho ucciso... - ammette sconsolato, ma io so che non è realmente colpa sua, veniva controllato da Ultear...

- ti ricordi il Nirvana?- continuo.

- Sì... ricordo che a quel tempo soffrivo di amnesia, è una strana sensazione- mi spiega sempre con lo stesso tono, è seduto su una roccia con le mani congiunte ed io sono in piedi al suo fianco, entrambi continuiamo a guardare le onde del mare infrangersi sulla riva... io non ho passato quello che ha passato lui dopo che ci siamo separati, tuttavia mi rendo conto che per lui il peso dei suoi peccati è veramente enorme.

- Posso pensare a te come al vecchio Gerard che conoscevo prima e trattarti come tale?- gli chiedo. Sono conscia di ciò che ha fatto, ma so che la colpa non è solo sua e voglio aiutarlo a superare questo momento difficile.

- Mi renderebbe felice... ma resta ancora quello che ho fatto a Simon, non ti darei torto se volessi starmi lontano... e, anche se ti andasse di vendicarti per la morte di Simon, sarei pronto a sacrificare la mia vita- mi spiega.

Capisco che si sente in colpa, tuttavia non sopporto questo suo modo di fare da depresso, una volta non era così!

- Credi che Simon vorrebbe questo? Hai formato una gilda per fermare quelle oscure, questo è il modo in cui stai facendo ammendo dei tuoi peccati, ecco cosa sei pronto a fare!- gli faccio notare. Lui sta facendo di tutto per recuperare ciò che ha fatto in passato, eppure vuole buttare via la sua vita così?

- Non lo so... - dice lui.

- Che cosa?-

- È vero, all'inizio ho creato Crime Sorciere per riparare ai miei peccati, ma non c'è modo di ripagare a quello che ho fatto alla Torre del Paradiso. Perché sto facendo tutto questo? Non riesco ad uscire dal labirinto nella mia mente, forse dovrei soltanto morire-

Presa da un moto di rabbia gli tiro uno schiaffo, lui mi guarda stupito, ma deve capire che ora sta veramente esagerando.

- Come puoi parlare in modo così vile?- gli chiedo severa.

- Non sono forte come lo sei tu... - ribatte. Non ne posso più di quest'atteggiamento!

- Credi di non poter vivere se non sei forte?! Ti sbagli! È vivendo che dimostri la tua forza! Non sei il vecchio Gerard che conosco! Non sei il Gerard che ha sofferto disperatamente per sopravvivere!- gli dico mettendogli le mani sulle spalle e guardandolo negli occhi.

- Hai ragione...-

- Perché fai così?- gli grido prendendolo per il colletto e costringendolo ad alzarsi, lui sussurra un "Erza... " ma, a causa della mia foga nel tirarlo su, perdiamo l'equilibrio e ruzzoliamo giù per un pendio facendo scoppiare alcuni fiori che emettendo del polline luminoso che crea auello che sembra uno sciame di migliaia lucciole. Alla fine della nostra "corsa" ci ritroviamo in una posizione piuttosto ambigua: io sono sdraiata per terra fra le braccia e le gambe di Gerard, che mi sovrasta, situazione abbastanza imbarazzante, ma non m'importa, io continuo a guardarlo intensamente perdendomi nei suoi occhi nocciola e mi accorgo che anche lui continua a fissarmi. Solo dopo minuti d'interminabile silenzio lui rompe il ghiaccio:

- Hai sempre ragione... - dice con tono dolce.

- Non è vero, anche se in modo maldestro vivo la mia vita appieno, tutto qui.- gli spiego e lui sussurra nuovamente il mio nome, io però non ce la faccio più a tenermi ancora tutto dentro, così mi porto il polso a coprirmi gli occhi.

-Credevo che non ti avrei più rivisto... - gli ammetto ora portando le mie mani sul suo volto, chiudendo gli occhi e lasciando libero sfogo alle lacrime che cominciano a bagnarmi il viso e le ciocche di capelli che l'incorniciano.

Dopo un attimo d'incertezza da parte sua sento il suo palmo carezzarmi la guancia e, riaprendo gli occhi, noto che il suo volto si fa sempre più vicino, stupita metto da parte l'imbarazzo e mi preparo mentalmente per quello che sta per succedere, tuttavia, quando ormai lo spazio che separa le nostre labbra era diventato quasi inesistente, lui si alza e mi allontana in modo brusco. Ora siamo seduti a terra uno di fronte all'altro.

- io... ho già la ragazza- dice come giustificazione alla sua azione. Per me è palese che sta mentendo, tuttavia prima di riprendere a parlare, non riesco ad evitare qualche minuto di imbarazzante silenzio.

- B-beh... sappi che non ti credo!- esclamo convinta.

- Cosa?!- lui è stupito...

- Ti conosco bene, sai? E comunque, non sei mai stato bravo a mentire- gli spiego divertita e lui non ribatte e fa una faccia colpevole, segno che sto avendo ragione, così, presa da non so quale coraggio, mi riavvicino a lui e lo bacio a stampo portando le mie dite dietro la sua nuca. E' una sensazione bellissima anche se lui, non aspettandoselo, inizialmente esita e solo qualche istante dopo porta le sue braccia dietro la mia schiena per spingermi ancora più vicino a lui e approfondisce il bacio. Dopo alcuni istanti però Gerard interrompe il contatto.

- Gomen'nasai Erza, aishiteru- mi dice con le labbra ancora vicinissime alle mie e, solo in questo momento, resami conto di quello che era appena accaduto e sentendomi il viso bollire (probabilmente ora è più rosso dei miei capelli), mi allontano imbarazzata da Gerard scatenando la sua ilarità.

Non Sei Mai Stato Bravo a Mentire [Fairy Tail - Gerza]Where stories live. Discover now