6° capitolo

26 0 0
                                    

Quei mesi furono i più belli della mia vita, potevo dire di essere felice e in quel momento della mia vita avevo letteralmente tutto , ero al top della mia carriera pallavolista, perché si piccolo dettaglio mancante alla storia, oltre a essere il secchione della classe, ero anche rappresentante di classe, rappresentante di istituto, rappresentante della consulta provinciale, capitano della mia squadra di pallavolo, vincitore dei tornei studenteschi e tanto altro... sono una persona alla quale non piace stare ferma. Comunque come dicevo, potevo ritenermi soddisfatto della mia vita, ero al top in ogni cosa che facevo, avevo amici che mi volevano bene, una migliore amica che mi sopporta da tempi immemori e poi c'era lei.

Nell'elenco è posizionata all'ultimo posto ma, nella mia testa, è posizionata sempre e comunque al primo posto anche ora che non stiamo più insieme.

Comunque lei è stata letteralmente una manna dal cielo, un qualcosa che mi ha inviato qualcuno lassù che dopo anni di agonia e apatia ha deciso di mandarmi un angelo per salvarmi da me.

Come ve la spiego una come lei, lei è stata letteralmente un angelo piovutami dal cielo e portandomi felicità, serenità e tanto amore. Grazie a lei sono uscito dal quel baratro nella quale mi ero rinchiuso, lei con la sua semplicità è capace di catturarti e ammaliarti fino a renderti sua.

Io lho quasi sempre definita la mia persona e lei puntualmente non ha mai capito il significato di ciò, essere la persona di qualcuno significa semplicemente essere l'esatta metà della stessa, è quella cosa che puoi trovare difficilmente nella vita, è una di quelle cose così rare e così belle che non bisogna farsele scappare. Il tipo di rapporto che puoi avere con queste persone va oltre l'amicizia, va oltre l'amore, è un legame che laddove si crea è impossibile distruggere. Può succedere una qualsiasi cosa ma quella persona sarà sempre lì, a un passo da te, e non per forza fisicamente, questo rapporto interessa più le anime che le persone in se.

Con lei sento di avere questa legame così forte, ma così forte tanto da avvertire una connessione, lei è un qualcosa di straordinario, un qualcosa di così tanto potente che è in grado di modificarmi l'umore solo con una parola, è in grado di farmi sentire bene solo con un sorriso, lei è unica, lei è perfetta.

Ritornando alla storia, ci catapultiamo al 14 febbraio, essendo io il rappresentante di istituto decisi di mettere il giorno di San Valentino come giorno per l'assemblea di istituto, tutta una scusa per uscire prima e stare con lei più tempo possibile. Comunque come studente modello e responsabile qual sono la mattina decisi di andare a scuola e svolgere tutte le attività legate al mio ruolo di rappresentante di istituto, ovvero alla fine della 2 ora distribuire i verbali da compilare alle classi e in quel giorno speciale era mio compito distribuire i biglietti che nei giorni precedenti i ragazzi avevano imbucato nella "cassetta dell'amore" dove si potevano mettere dei messaggi. Quell'anno ricordo che ci furono davvero tanti messaggi da dover consegnare e ricordo anche che uno di questi era destinato a me. In quell'occasione chiesi alla mia dolce metà di accompagnarmi in giro per le classi, sia perché mi scocciavo di stare da solo, sia perché per quanto io sia bravo a organizzare queste cose non sono un tipo di persona alla quale piace stare a contatto con gli essere umani, quindi essendo che lei era molto più brava di me nel farlo, era la persona giusta per quel compito. Però per quanto gentile, empatica sia ha una caratteristica che stravolge totalmente la sua persona, lei è molto gelosa, ma tanto tanto gelosa, era una cosa che mi faceva totalmente impazzire, adoravo farla incazzare si queste cose e si mi comportavo un po' da stronzo, ma a mia discolpa era fottutamente bello.

Comunque in quel giorno di San Valentino alla fine di una lunga sessione di consegna biglietti ne rimase uno, quell'ultimo biglietto era destinato al sottoscritto nella quale con scrittura evidentemente femminile c'erano scritte degli apprezzamenti sulla mia persona sia dal punto di vista fisico che di personalità.

Lei al leggere di codesto messaggio andò su tutte le furie e si iniziò a comportare a mo di cozza, stava sempre attaccata a me, mi baciava nei corridoio, diciamo che doveva far capire alla ragazza autrice del messaggio che io ero solo e unicamente suo, ricordo che da quel momento infatti inizio anche a marchiarmi in altri modi, in primis mi diede il suo elastico e me lo mise al polso, poi diciamo he passammo a un livello successivo di intimità incominciando a marchiarmi la pelle. Detto così può essere molto rude ma in modo più "romantico" possiamo dire che iniziò a farmi dei succhiotti al collo. Cosa molto bella ma allo stesso tempo, avendo dei compagni di classe molto stupidi, nella maggior parte delle volte sopratutto quando erano troppo grandi ero costretto a mettere delle sciarpe o maglioni a collo alto per in qualche modo nascondere quei "piccoli" segni di affetto. Fatto sta che di quella ammiratrice non si seppe più niente.

Una volta fatta quella mezza scenata di gelosia, e una volta finita l'assemblea d'istituto essendo ancora presto decidemmo di andare a fare un giro, non restammo in città ma al momento presi dalla foga del momento prendemmo il treno e andammo in un posto li vicino. Il treno era uno dei miei posti preferiti dove stare con lei, perché si buttava letteralmente addosso, io molto felice di ciò potevo coccolarla e riempirla di affetto, peccato che i tragitti non erano mai abbastanza lunghi, infatti il tempo passava troppo velocemente. Dopo una decina di minuti arrivammo a destinazione, una volta scesi dal treno, tutta la città era adornata a tema San Valentino, piena di cuori e frasi d'amore, tutto ciò creava un'atmosfera romantica e riempiva l'aria di amore. Passeggiammo per la città mano nella mano, e poi partivano quei discorsi filosofici, ma interrotti da cose stupide e risate che facevano uscire la parte fanciullesca, eppure in quei discorsi rivolti al futuro erano molto belli e io allora come ora non vedo futuro senza lei, in ogni mia visione di ciò che mi aspetta io vedo sempre e soltanto lei, non so in che forma di rapporto ci sarà ma il per sempre quando si tratta di lei è un concetto alla quale do validità.

Beh comunque decidemmo di fermarci in un pacchetto, mi sedetti su un muretto e lei si sedette si di me, come sempre io ero la sua sedia preferita e tra risate, baci e momenti tanto dolci all'improvviso venne a piovere, ci bagnammo completamente, ma alla fine quella pioggia colmò semplicemente un quadretto perfetto. Come sempre il tempo volò e una volta esserci accorti dell'orario corremmo verso la stazione e ritornammo a casa. Nonostante fossimo stati insieme la mattina, decidemmo di organizzarci per uscire la sera e scambiarci i regali di san Valentino.

Decidemmo di vederci nella piazza della nostra città, lei arrivò come sempre con un'ora di ritardo, ma dopo tanta attesa alla fine arrivò e ci incamminammo per trovare un posto un po' più appartato dove poterci scambiare i regali. Camminammo un bel po' fin quando trovammo un sorta di piccola gazebo dove c'erano sedie e un tavolo, dopo un po' di tempo impiegato per darci un saluto più "affettuoso" decidemmo di scambiare i regali, lei mi regalò una scatola dei cioccolatini e all'interno della stessa non c'erano solo i cioccolatini ma anche delle polaroid con delle nostre foto e poi anche una lettera, io invece le diedi una mister box fatta da me con all'interno nostre foto, frasi leggermente intrise d'amore e poi una scatola di cioccolatini. Entrambi furono regali graditi, e quando lessi la lettera che mi aveva scritto, mi vennero gli occhi lucidi e mi colpì soprattutto una frase:

"Con te il per sempre sembra quasi possibile".

Queste parole mi trafissero il cuore come fossero state un proiettile, ma un proiettile non destinato ad uccidere ma paradossalmente puntava a farmi vivere. Alla fine utilizzammo il tavolo già presente in quella dependance e lo allestimmo con tutte le cose che ci eravamo portati, spargemmo dei petali di rosa su tavolo, posizionammo le polaroid nella parte inferiore del tavolo, mettemmo invece nella parte alta le scatole dei cioccolatini. Può sembrare stupido ma quella serata così semplice e pura è stata una delle sere più belle che io abbia mai vissuto. Il tempo trascorso con lei era sempre, nella maggior parte delle volte, stupendo. Mi sentivo libero, felice... mi sentivo vivo. 

Simply usOnde histórias criam vida. Descubra agora