CAPITOLO 14

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MEGHAN

"Stai scherzando!"
Urla Miriam dopo che le ho fatto il resoconto della giornata.
Siamo in videochiamata da un'ora, ha bisogno di compagnia mentre si fa la piega.
Le ho solo detto di essere andata a correre con Ethan e che mi fa male tutto e lei si è subito fatta duecento film mentali.

"Devi smetterla di guardare commedie romantiche, non eri team horror a vita, quelle robe sdolcinate mi fanno vomitare?"
Dico ripetendo le sue stesse parole.
Ma come si fa anche solo a partorire l'idea di me e Ethan insieme a me e Ethan insieme.
Potrei vomitare al solo pensiero,quindi meglio evitare

Rimaniamo in silenzio per qualche minuto.
Lei fa finta di concentrarsi sui capelli, ma so dove vuole andare a parare.

"Meghan hai ventidue anni, ma la tua vita sentimentale assomiglia di più a quella di mia nonna."
Lo sapevo.
Scema io che gliel'ho raccontato, ora mi dovrò subire la sua "ramanzina".

"Lo so"
Brontolo.
Me lo ripete di continuo e in tutta onestà non ne posso più.

"Perché non ci provi?"

"Lo sai che non è così semplice e poi non mi interessa"
Il mio cervello mi proietta immediatamente quelle immagini, chiudo gli occhi cercando di scacciarle.

"Devi solo lasciarti alle spalle quello che è successo, tu dici che ora stai bene e una marea di stronzate. Meghan, tu non l'hai mai superata. È questo il tuo problema."

Non ribatto perché non c'è niente che io possa dire.
Scacco matto, ha vinto. È la verità.

Lei mi guarda attraverso schermo.
Ha gli occhi tristi. Tristi per me.
Perché è l'unica a cui ho raccontato i dettagli di quello che è successo, è l'unica che conosce davvero tutto, anche i miei pensieri.
Sa quanto quel adulto ha rovinato la vita di una bambina.
Abbasso lo sguardo.

"Scusa Meghan, non volevo parlare di quest-"
Qualcuno bussa alla porta e dal momento che in casa ci siamo solo io e Ethan deve essere lui.
Sbuffo seccata alla sola idea di vedere la sua faccia.

"Un attimo"
Blocco Miriam, mentre mi alzo dalla sedia e vado verso la porta della camera per aprire.

Mi ritrovo Ethan appoggiato allo stipite della porta.

"Ordino della pizza, la vuoi anche tu?"
Non ho fame, è impossibile averla dopo tutto quello che ho mangiato, ma non riesco a resistere al cibo.

"Olive e salame piccante"
Rispondo dopo qualche secondo.

Lui annuisce e fa per andarsene, ma si blocca al primo gradino.
"Si dice grazie, maleducata"
Io gli faccio la vocina, poi gli dico di andare a farsi fottere, lui ride, come sempre. Mi urta come poche cose.

Ritorno da Miriam, che ha sentito tutto ed è pronta a dirmi cosa fare.

"Allora Meghan, non mi interessa quello che pensi"
Mette in chiaro subito.
"Ora tu ti fai una doccia, ti metti dei vestiti puliti, ti sistemi i capelli e vai a mangiare con lui la pizza mentre guardate un film"
La sua felicità mi fa sorridere.

"Fino a sistemarmi i capelli si può fare, ma cenare con lui no. Assolutamente no."
Mentre parlo vado nella cabina armadio per preparare i vestiti da mettermi.
Scorro con gli occhi tutti gli indumenti appesi alle grucce o ripiegati sui ripiani, senza trovare nulla.
Mi sa che il pigiama andrà più che bene.

Saluto Miriam perché devo farmi la doccia.
Non mi sono mossa dal letto dopo essere tornata dalla corsa in spiaggia.
Le mie condizioni fisiche e mentali fanno schifo in questi giorni, mi abbuffo di cibo continuamente.
L'ho fatto anche davanti a Ethan e a tutto il ristorante, avevo gli occhi di tutti addosso che mi giudicavano.
Non pensavo che la morte del mio cane avrebbe fatto così male, o forse lo sapevo ma non ci volevo pensare.

Two Broken HeartsOù les histoires vivent. Découvrez maintenant