Capitolo 8 - Chloè

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Lucas si stava dirigendo all'arcade quando sentì due voci familiari discutere all'entrata di questo.
-Vai via!- disse una voce femminile.
-Ne abbiamo già parlato, non puoi più venire!- continuò
-Mi dispiace, ti prometto che non lo farò più.- disse l'altra voce.
-Ti prego, perdonami, fammi entrare.-
Lucas si avvicinò all'entrata e vide che erano Chloè e Jules.
Poi Chloè si girò ed entrò nella stanza dove si allenavano.
Jules uscì e si allontanò.
Fortunatamente nessuno dei due aveva visto Lucas, così entrò nella stanza e fece finta che non fosse accaduto niente.

-Mancano solo 4 giorni alla competizione, e alcuni di noi...- disse Chloè, più seria del solito, girandosi verso Theò.
-Che devono migliorare, oppure non potrò portarli con me e Lucas.- disse, stavolta guardando Louise, la quale gli rivolse un sorrisino.
-Forza, muoviamoci a finire.- disse frustrata.
-Cos'hai Chloè?- chiese Louise.
-Niente, devo solo tornare a casa prima oggi.- rispose sedendosi sul divano.
Louise, confusa, si voltò verso Theò, al quale rivolse uno sguardo interrogativo, cercando una risposta; ma lui le rispose con un semplice "Boh".
Iniziarono poi a giocare a Trecentotrentatre quando, ad un certo punto, si aprì la porta ed entrò Jules.
Tutti pensavano fosse arrivato in ritardo, dal momento che anche lui avrebbe partecipato alla competizione, ma non era così.
-Vattene, non sei più il benvenuto qui.- disse Chloè mentre si alzò dal divano.
-Perchè? Cosa è successo?- chiesero Louise e Theò preoccupati.
Lucas invece era più che felice, perchè così Jules non sarebbe venuto alla competizione.
-Chloè cosa è successo?- si avvicinò Louise a lei con tono amichevole.
Chloè sussurrò al suo orecchio -Te lo dico dopo.-.
Jules era ancora in mezzo alla stanza e stava aspettando che Chloè disse qualcosa, non voleva abbandonare la competizione.
Poi la ragazza si girò e guardò Jules negli occhi mentre con la mano indicava la porta per uscire.
Salutò poi gli altri e se ne andò.

-Ciao ragazzi, a domani!- esclamò Louise, aveva appena vinto una partita e la cosa era rara.
Theò la prese per mano e si avviarono verso casa.
-Chiamami Louise, perché qui sta succedendo qualcosa ed io non ne sono al corrente!- disse Chloè all'amica, oramai lontana, avendo visto i due che si tenevano per mano.
Lei le fece un cenno con la mano per poi salutarla e girare alla curva.
Chloè si girò verso Lucas, ancora non era andato via e ciò significava che voleva sapere cosa fosse successo riguardo ad oggi.
Sbuffò -Va bene, te lo dirrò, ma non dirlo a nessuno.- disse a Lucas puntantogli un dito contro.
Lui imitò, in segno di strae zitto, una zip sulla bocca.
-Tranquilla, non lo dico a nessuno, ma dimmi la verità.-
Chloè si voltò e prese la mano di Lucas trascinandosi su una panchina lì vicino.
Appena seduti gli strinse le mano e sbuffò per la seconda volta.
-Ricordi ieri siamo andati al parco ed alla Torre Eiffel?- chiese.
Il ragazzo annuì.
-Jules continuava a stuzzicarmi e non faceva altro che prendermi per mano o circondarmi col braccio. All'inizio non mi dava fastidio, pensavo solamente che fosse come Louise, cioè molto affettuoso. Ma più continuava più iniziavo ad innervosirmi.-.
Fece una pausa.
Lucas la guardava negli occhi e con un sorriso la incitava a continuare.
Lei però distolse lo sguardo.
-Non voglio raccontartelo.- disse.
Lucas si alzò poi in piedi.
-Se non me lo racconti andrò da Jules a chiedere cos'è successo.- disse con aria di sfida.
Sperava in una risposta negativa perchè non voleva parlare con Jules ma ciò che ottenne era l'esatto contrario.
-Okay, vai pure a parlare con lui- disse lei.
Sapeva bene che non era in simpatia con Jules quindi, per vedere come avrebbe reagito, disse di sì.
Lucas non sapeva cosa fare, non era ciò che si aspettava, e infatti fece il finto offeso.
-Scherzavo Lucas, continuerò a parlarti, ma non qui.-
-E dove?- chiese confuso.
-Vieni a casa mia, ho paura che Jules possa arrivare a chiedere scusa da un momento all'altro.-
Il ragazzo accetto e l'amica lo condusse a casa sua.

La casa era vuota, non c'era nessuno.
Si poteva intuire da alcune scritte su una lavagnetta che Chloè venisse da un paese dove si parlava spagnolo, probabilmente dall'America Latina.
Era arredata con mobili che richiamassero il paese d'origine e nella casa c'era odore di qualche spezzia.
Sul primo piano si presentava una cucina ed un salotto collegati, mentre in una porta vicino alla sala da pranzo c'era il bagno.
Salendo sù per le scale si entrava in un vasto corridoio con cinque porte.
Una conteneva il bagno e le altre erano delle camere.
-Vieni, entra.- disse Chloè.
La sua stanza aveva le pareti lilla, mentre la casa aveva un colore giallastro.
C'era un letto al centro della stanza ed un grande armadio con degli specchi, arredi moderni al contrario degli altri.

La ragazza si buttò nel letto esausta ed invitò Lucas a sedersi accanto a lei.
-Aspetta!- urlò Chloè spaventano Lucas.
-Togliti le scarpe.- disse togliendosi anche le sue.
Dopo esserci tolto le scarpe si sedette nuovamente nel letto.
-Allora me lo racconti?- chiese.
-Altrimenti cosa siamo venuti qui a fare?- continuò.
-Questa mattina io e lui ci siamo visti a scuola e mi ha invitato anche a pranzo. E continuava ad infastidirmi tenendomi la mano.
Quando ho detto di smetterla ha iniziato a diventare scontroso così me ne sono andata. Stavo andando verso casa e quando mi sono girata c'era lui dietro, ed è per questo che ho insistito per venire qui.- disse lei.
Lucas annuì e finalmente ogni pezzo sembrava combaciare.
-Cercava di chiedermi scusa ma lo diceva mentre mi tirava un braccio. Non credo ne se fosse accorto perchè quando ho iniziato ad urlare dal dolore si è allontanato ed era sconvolto.-
Poi tirò sù la manica della maglietta e si potevano vedere i segni rossi sulla pelle della ragazza.
Lucas senza rendersene conto toccò un segno e fù sgridato così dall'amica.
-Fanno male, non toccarli per favore!- disse dolorante.
-Scusami, non me ne ero accorto.-
-Ricordati, non lo deve sapere nessuno.- disse mandandogli un'occhiataccia.
-Promesso.- disse mettendosi la mano sul cuore.
-Visto che ci siamo ti devo confessare un'altra cosa.- disse Chloè molto imbarazzata.
-Solitamente non avrei mai tollerato un comportamentodel genere sin dall'inizio.- disse per poi fare una causa.
Fece un respiro per continuare.
Lucas ancora non aveva capito cosa voleva intendere.
-All'inizio ho fatto finta di niente perchè...-
-Lui mi piaceva.-
Lucas ci rimase malissimo, iniziò a girargli la testa e fu costretto ad andare in bagno.
Perchè stava reagendo in quel modo?
Alla fine non aveva detto niente di male eppure lui si sentì strano.
Dopo essersi ripreso uscì dal bagno e trovò Chloè ad aspettarlo.
-Ne ho sparata una grossa, non è così? Era meglio stare zitti.- disse visibilmente offesa dal comportamento di Lucas.
E perciò il ragazzo di sentì in colpa e per alleggerire la cosa dovette mentire.
-Mi capita spesso, non la prendere sul personale, è stato solo un caso.- disse preoccupato.
-Lasciamo stare, andiamo in cucina? Ti vorrei far assaggiare uno dei miei tacos.-

Scesero in cucina e Chloè preparò degli ottimi tacos.
-Cominque vengo dal Messico.- disse mentre stava lavando i piatti.
-Ti ho fatto i tacos per questo.- continuò.
-Credevo venissi dall'Argentina, avevo visto delle scritte in spagnolo su quella lavagnetta.- disse indicandola.
-No, però mio padre è mezzo brasiliano e messicano.- rispose la ragazza.
-Comunque io torno a casa, mio padre mi starà aspettando.- disse Lucas ormai stanco di stare lì.
-Okay, sono le sei dopotutto.- rispose Chloè accompagnando l'amico all'entrata.
-Ci vediamo Lucas, ciao.-
-Ciao.-

Chloè chiuse la porta e prese il telefono per chiamare Louise.
-Non risponde.- disse un pò arrabbiata.
Poi tornò in camera ed iniziò ad allenarsi nuovamente ai videogiochi.
Ed essendo molto competitiva una delle cose che non avrebbe mai lasciato accadere era far vincere un'altra squadra.

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⏰ Last updated: Apr 18 ⏰

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