Era solo un sogno...

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Un mormorio di voci indistinte riempì la stanza, il ticchettio dell’orologio a muro rendeva tutto più ansioso, le tapparelle erano abbassate e l’unica fonte di luce erano le lampade rosse sui comodini.

Sul letto, precisamente un letto a baldacchino, c’era un uomo addormentato.
Aveva i capelli che gli arrivavano fino alle spalle con dei piccoli ciuffi sulle punte, le basette leggermente coperte da una sottile barba. Era completamente vestito di nero, in modo elegante ma allo stesso tempo comodo, la sua espressione sembrava il perfetto mix tra sofferenza e pace eterna.

Gli occhi dei presenti era fissi su di lui, come se in quel modo si sarebbe svegliato. Il silenzio era talmente teso che sarebbe stato difficile da tagliare persino con una cesoia.
C’era chi si teneva per mano, chi era ai piedi del letto e chi leggeva per non pensare al peggio.

Ad un certo punto l’uomo disteso iniziò a emettere dei mugolii di fastidio, girandosi nel letto, come se stesse cercando di svegliarsi e poco dopo riuscì finalmente ad aprire gli occhi.
Le persone attorno a lui iniziarono a parlare, qualcuno urlò, e uno di loro corse al piano terra.

“SIGNOR FELL!!!” urlò un giovane Angelo dai riccioli mori. Aveva una gonnellina a fiori e una camicia bianca, molto diverso dal suo solito stile.
“SIGNOR FELL!”

“Sì, Muriel cara?” domandò l’Angelo, o meglio Arcangelo Supremo, biondo. Indossava una giacca da interno beige, una camicia bianca, un papillon di tartan e dei pantaloni dello stesso colore della giacca.
“È successo qualcosa?”

“Signore…si è svegliato!” esclamò entusiasta Muriel, Aziraphale sgranò gli occhi.

“S-Sei seria?! Vado subito di sopra!” spense il bollitore e corse per la scala a chiocciola, arrivando alla porta della stanza con il fiatone.

“Un po' di ginnastica ti farebbe bene” commentò una voce maschile.

“Oh, sta zitto Gabriel. Lui come sta??” i suoi occhi si posarono sulla donna mora ai piedi del letto, che ricambiò lo sguardo con un sorrisetto.

“Perché non controlli tu stesso?” lo sfidò la barista.

Il biondo si avvicinò lentamente, osservando il bel uomo sdraiato sul letto.
Aveva ancora gli occhi chiusi, ma la sua espressione sembrava più rilassata, aveva degli occhiali da sole perciò non riusciva a capire se stesse fingendo di dormire o meno.

“Se è una farsa, sappi che non funziona” ridacchiò Aziraphale, sedendosi sul letto e prendendo la mano dell’uomo addormentato. A quel tocco, questi aprì leggermente gli occhi e grugnì, girando il volto verso di lui.

“A-Aziraphale…?” domandò con voce roca, fioca, eppure piena di stupore. Provò ad alzare l’altro braccio per togliersi gli occhiali da sole, ma il suo corpo sembrava non voler collaborare.

“Ben svegliato, mio caro”

“S-Sei qui…? Sei davvero…?” sembrava terrorizzato, quasi come se stesse per piangere, come se avesse paura che fosse solo un incubo.

“Sì, sono qui.” rispose rassicurante, accarezzandogli il dorso della mano con il pollice. Gli sorrise, allungò il braccio libero e gli tolse quelle lenti scure per guardarlo negli occhi, quegli occhi gialli che aveva sempre amato.

“N-Non sei andato…? Sei tornato da me?”

“Mio caro” ridacchiò il biondo
“Hai dormito per tre anni”

“C-cosa?!” esclamò l’altro, si guardò intorno e vide gli altri presenti. Li conosceva tutti, chi più chi meno, ma aveva avuto trascorsi con ciascuno.

“Vedi il lato positivo, Aziraphale” intervenne una voce, entrambi gli uomini si girarono e il secondo sgranò gli occhi nel riconoscerlə.

“E sarebbe?”

“Abbiamo la conferma che è un dormiglione del cazzo”

“Sempre molto gentile” mormorò il rosso sul letto, mettendosi seduto.
“E…aspetta un secondo. Sbaglio o hai messo su chili?”

“Cretino, sono incinta” sbuffò Beelzebub, Crowley per poco non si strozzava.

“TU?!” esclamò ridendo
“Tu- NO VIA, MI SENTO MALE”

Aziraphale gli lanciò un'occhiataccia, ma rise leggermente, si tolse le scarpe e si sedette accanto a lui, appoggiando la testa sul suo petto. Il più alto sobbalzò sorpreso, sentendo delle lacrime negli occhi, però avvolse l’amato tra le braccia e appoggiò la guancia sui suoi morbidi riccioli.

“Awww, che carini!” esclamò Maggie entusiasta, mentre Nina le faceva eco. Gabriel aveva una smorfia non del tutto convinto, mentre Muriel e Beelzebub stavano facendo gli occhi a cuoricino.

“Credevo…te ne fossi andato per sempre” mormorò Crowley abbassando lo sguardo. Il biondo lo guardò e gli pose una mano sulla guancia.

“Non lo farò mai più, mio caro. Mai più”

“Sicuro…?”

“Certo, però tu devi raccontarmi cosa hai sognato per tre anni”

“Oh, non preoccuparti per quello.” ridacchiò, rubandogli un bacio. “Era solo un sogno”

E CON QUESTO SI CONCLUDE STA FANFICTION

SCUSATE SE È CORTA

BYE ARCOBALENII

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⏰ Last updated: Mar 19 ⏰

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