Capitolo 6- Un medico in trasferta

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Abbiamo finito la prova in esterna e stanotte dobbiamo tornare nel nostro albergo.

Adoro  volare e dormire: sarò in paradiso stanotte.

Mentre esco dalla doccia della mia camera temporanea arriva un messaggio: è Eleonora.

"Puoi venire nella mia stanza?"

Le chiedo il motivo e lei mi risponde con un "è importante".

Così mi vesto con le prime cose che trovo, mi rimetto l'orecchino e mi sistemo i capelli.

Vado verso la sua stanza di fretta e furia, anche se è letteralmente accanto a me.

Busso tre volte.

Mi apre una ragazza molto piccola, credo quella che stava accanto a me durante l'eliminazione dell'Invention.

-Ciao, come mai sei qui?- Chiede

-Eleonora mi ha detto di venire.-Le spiego

Improvvisamente la ragazza viene scaraventata via e al suo posto arriva Eleonora.

Rimango un po' sbalordito.

-Hey Niccolò, collega, nemico- Ride nervosamente. -Andiamo a fare 4 passi nei giardini prima di cena?

Io rispondo affermativamente:Il nostro hotel, infatti, ha il privilegio di avere dei grandi giardinetti posteriori, dove fare lunghe passeggiate.

-Dunque... Sono un po' imbarazzata- Fa un verso strani

Sembra l'incrocio tra un muggito e un ruggito

Mi chiudo la zip del giubotto- fa un freddo porco.

-Che verso hai fatto?- Chiedo curioso

-Verso della mia schizofrenia cronica- Mi dice sorridendomi, sempre con una nota di nervosismo.

-Io vorrei specializzarmi in psichiatria, quindi se avrai dei problemi, vieni da me.- Le assicuro

-Grazie... Ma non è questo il punto. Diciamo che io... Io... Ho paura...- È un po' turbata, come se si vergognarsi di dire ciò che la spaventa.

-Cosa?- Insisto

-Non ridere ti prego.

-Non lo farò.- Le dico dandole una pacca sulla spalla (la cosa più rischiosa mai fatta a una sconosciuta)

-Ho paura di volare.- Finalmente annuncia.

-Ci sta, ognuno ha le sue fobie- La consolo

-Grazie per non avermi riso in faccia.- Mi dice.

Poi si avvicina a me e mi abbraccia.

Oh dio. Non ho mai visto due sconosciuti abbracciarsi. Forse entreremo nel Guinness dei primati.

Sento un formicolio che sale e scende, una sensazione nello stomaco mai provata prima.

Ti prego smettila di abbracciarmi prima che mi squagli. Non smettere, restiamo così per sempre.

Mi molla e mi chiede se in aereo potessimo metterci vicini. 

Le do una pacca sulla spalla e le rispondo con un'elettrizzante "Certo".

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Sull'aereo, com'era previsto, mi siedo accanto a Eleonora che si trova vicino al finestrino. Sono tra lei e Nicolò

Eleonora, io, Nicolò. 

Stiamo per partire. Il bubbolio dei motori crea un rumore assordante in tutto l'aereo.

𝐁𝐞𝐚𝐮𝐭𝐢𝐟𝐮𝐥 𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠𝐬// 𝐄𝐥𝐞𝐨𝐧𝐨𝐫𝐚 × 𝐍𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥òDove le storie prendono vita. Scoprilo ora