Incubi mischiati a ricordi

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Il suono era terribile.

Era un suono di qualcosa di metallico, un qualcosa di metallico che colpiva della carne, ancora, ancora e ancora...

l'odore era la seconda cosa orribile.

L'odore di sangue mischiato all'odore dell'alcol e del marcio di quelle assi di legno chiaro, ma scurite della polvere...

E poi... la vista... annebbiata dalla lacrime che scorrevano dagli occhi grigi del ragazzino pallido che stava fissando la scena impotente, le parole gli morivano in quella gola secca, ma prima poi un dolore assordante gli trafisse la gola fino ad assalirgli il petto, con le mani che gli premevano e stringeva quella maglietta usata da più persone, donne e uomini, adulti e bambini, una maglietta logora di colore nero sbiadito; il ragazzo cadde sulle ginocchia e si chinò fino a che la sua fronte non toccava il pavimento e lasciò l'urlo che tanto voleva gridare da quando tutto era iniziato:

<< MAMMA! >>

la voce piena di dolore, rauca e spezzata da singhiozzi tremanti.

Il suono cessò e il respiro del ragazzo gli morì in gola, spalancò gli occhi rendendosi conto del suo errore...

<< Oh... >>

la voce di suo padre era divertita, e tremendamente paternamente finta.

Il martello ora riposava sopra quello, che era il cranio della madre del ragazzo, ormai spappolato e sanguinante.

Il ragazzo non osava alzare lo sguardo neanche quando l'uomo che molti dicevano fosse suo padre, si alzò e camminò verso di lui. Il ragazzo alzò lo sguardo solo, quando la mano di suo padre, sporca di sangue puro, gli toccò il mento e mosse la testa del figlio tremante per guardarlo negli occhi.

Un sorriso macabro era sul volto dell'uomo, e con fare paterno mosse la mano insanguinata per accarezzare la guancia del figlio...

<< no no no, no Severus... lei mi ha disobbedito, sai cosa succede se voi mi disobbedite. Vero?>>

Severus ingoiò a vuoto e annuì, tremante e ancora con gli occhi spalancati che continuavano a far scorrere lacrime sul viso leggermente infossato.

Il dolore presto lo colpì alla guancia, cadde di lato e riuscì a stare semi-seduto grazie all'istinto di mettere una mano sulle assi scheggiate, l'altra teneva la guancia dove già iniziava a formarsi il livido

<< PARLA PEZZO DI MERDA >>

<< C-ci punisci... >>

Severus si maledì per aver balbettato

<< Bravo ragazzo. Ora vai in camera tua. >>

un sorriso tornò sull'uomo, e la frase che lo susseguì fece quasi vomitare il ragazzo

<< Il tuo papà preparerà la cena, visto che la puttana di tua madre se l'era dimenticato. >>

Severus non disse niente, si frettò ad alzarsi e salì le scale ignorando i scalini che scricchiolavano.

Severus si chiuse nella stanza a chiave, strappo un pezzo di tessuto dalla maglia e la infilò nella serratura, sollevò la sedia di legno e la pose sotto la maniglia in modo che non si possa aprire dall'esterno, aprì la finestra, prese delle lenzuola extra e fece una corda provvisoria, la mise sul traverso e poi si nascose sotto il letto, col suo corpo minuscolo e esile era praticamente impossibile vederlo.

Mister bad luckМесто, где живут истории. Откройте их для себя