2. Dangerous

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Nonostante l'orario e nonostante avessimo finito da un pezzo di cenare, due ragazzi erano appena entrati all'interno del On Ocean, e lo sguardo che si era formato sul volto di Margaret, non era dei migliori.

"Rieccoli, vediamo cosa vogliono." Sbuffò, alzandosi dalla sedia, visto che si era fermata per chiacchierare con noi, per raggiungerli.
Erano due ragazzi molto alti, e solo uno dava l'idea che si fosse appena buttato in acqua, visto che non possedeva la maglietta, lasciando intravedere il suo corpo scolpito, e teneva sotto il braccio una tavola da surf.
"Siete qui per...?" Domandò lei.
"Non ti hanno insegnato che i clienti si trattano bene, Margot?" Rispose ridacchiando uno dei due, quello vestito.
"Ma che spiritoso!" Margaret fece finta di ridere, poi ritornò immediatamente seria "Settimana scorsa avete già creato diversi guai qui dentro. Quindi rifaccio la domanda. Perché siete qui?"
Quei ragazzi, oltre che essere dei gran maleducati, erano anche imbarazzanti.

Cosa era accaduto settimana scorsa?

Mi voltai verso Matt, sperando che lui sapesse di cosa stesse parlando Margaret, fortunatamente fu così.
"Sono entrati qualche notte fa all'interno del locale e hanno completamente distrutto tutto. I tavoli erano ribaltati, le sedie erano rotte e le pareti completamente imbrattate...un vero disastro. Inoltre ci siamo accorti che mancava qualche soldo dalla cassa. Mossa poco furba, visto che si sono dimenticati della presenza delle telecamera." Mi spiegò.
Devo dire che erano molto intelligenti. Davvero.
Che divertimento c'era nel fare cose del genere, cosa ci si ricavava?

Margaret cacciò via i due ragazzi e ritornò da noi.
"Ecco, vedi Cassie, quei due" li indicò dalla vetrata "sono persone con cui non dovresti mai averci a che fare."
"Inoltre nessuno li sopporta a scuola." la ragazza di prima, si intromise nella nostra conversazione, e questo mi fece molto piacere.
"Comunque piacere, prima non ho potuto presentarmi. Sono Madison."
Era molto bella. Aveva la pelle dorata, così come il resto delle persone lì, e gli occhi mori. Indossava la divisa del locale, ma scommetto che sotto ad esso, si nascondeva un corpo stupendo.

"Cassie, piacere mio." Feci per allungare la mano ed inizialmente la guardò in modo strano. Allora veramente qua non usavano la stretta di mano...

Scambiai qualche altra chiacchiera con Madison, che mi aveva rivelato di avere la mia stessa età e di lavorare lì durante l'estate, per dare una mano. Era la nipote di Margaret.

Tornammo a casa, ancora incredula in quanto accaduto alla giornata appena vissuta.
Ero molto stanca, questo era ovvio, avevo fatto molte cose oggi, tutte cose nuove.

Un secondo prima stavo augurando una buona serata ai miei genitori, e quello dopo mi ritrovo completamente da sola in Florida.
Quanto può cambiare la vita.
E se i miei genitori non fossero mai morti? Cosa starei facendo adesso?
Probabilmente starei leggendo un libro davanti al camino e con la mia coperta a forma di burrito. Era bellissima, anche se non avevo mai mangiato un burrito.
O forse sarei appena rientrata a casa, dopo aver passato un intera giornata al lago vicino a casa mia. Ci andavamo spesso io e mio padre.

Non volevo pensare a cosa tristi in un momento del genere, ma mi veniva difficile, anzi, impossibile.
Spero che i miei genitori siano ugualmente fieri di me, che possano vegliarmi da lassù.

La mattina seguente, mi svegliai grazie a un odore di pancake e sciroppo d'acero e immediatamente pensai che si trattasse di un sogno. Un sogno bellissimo e buonissimo.
Di solito ci mettevo almeno una ventina di minuti prima di alzarmi dal letto, ma oggi ero entusiasta di sapere cosa mi avrebbe riservato la vita.

Scesi scalza le scale, con ancora addosso il mio pigiama e trovai Matt ai fornelli, mentre con la padella faceva roteare i pancake. Mi era capitato di mangiarli, avevo tentato io stessa a cucinarli, ma più che pancake sembravano delle crêpes ammosciate.
Diedi il buongiorno, che lui ricambiò, e mi accomodai a tavola.
Preferivo di gran lunga il dolce al salato, erano poche le cose salate che mi piacevano.
Mangiai tutto di fretta e ringraziai almeno un miliardo di volte Matt, per aver preparato una colazione così buona.

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