𝟑𝟑 | 𝐀𝐧𝐚𝐱𝐢𝐩𝐡𝐢𝐥𝐢𝐚

Start from the beginning
                                    

«Sono sempre in tempo ad accettare la proposta di Chishiya e a scappare via con loro e la carte.»

Getta la sigaretta nel cestino e torna dentro per sedersi, le mani sulle ginocchia coperte dal lungo pareo nero.
E' così abituata a questo tipo di uscite eppure ogni volta le causa un senso di vuoto allo stomaco.
Prende un profondo respiro, il suo orologio segna le dieci e dieci ed è con un bizzarro tuffo al cuore che scatta nuovamente in piedi quando sente qualcuno bussare alla porta, portando le mani al nodo del suo pareo, aggiustandoselo, non può lasciare che la paura di uscire dalla sua stanza le impedisca di fuggire da qui.

Ed è tutto qui.
E' l'esasperazione di una donna che è arrivata al limite della sopportazione.
Sbuffa piano se pensa che non avrebbe mai immaginato di infilarsi in una situazione simile.
Sempre stata convinta che non ci sarebbe mai caduta, in una di quelle relazioni deprimenti e monotone, tossiche o crudeli. E invece ci è caduta anche lei, riuscendo però, non sa come, ad uscirne.
Nonostante i modi arrogati del moro, ha sempre cercato di non mostrare troppo timore perché l'odore della paura eccita quelli come lui.
Ma non è questa l'esistenza che si merita, ha  solo ventitré anni, non può pensare che la sua vita vada così.
La cosa che più di tutte Ness non sopporta, è il fatto di averlo davvero amato.  Amato e odiato allo stesso tempo per tutto il male e le umiliazioni che ha subito.
Una persona non può essere del tutto cattiva, o almeno questo era quello che credeva prima di conoscerlo, allora perché si era innamorata?
Un perché non esiste, l'amore è quanto più di irrazionale possa esistere. 

Le persone cadono senza bisogno di giocare a domino.
Le persone inciampano fra i dolori altrui, giudicando le ferite rosse sulla loro pelle fragile, giustificando la loro inerzia – rialzarsi fa male al cuore e all'orgoglio.
Le persone cadono perché è umanamente provato che è naturale; così come la crisalide squarcia la sua barriera, l'uomo si spezza di fronte a sé stesso e, per combattere le sue interiora, sottopone ai suoi occhi gli altri.
E gli altri, spesso, sono totali estranei a cui decidiamo di dare la nostra fiducia.

Il rumore di un pugno che batte di nuovo contro la sua porta la fa sobbalzare sul posto ed il suo  cuore è quasi convinto che sia Niragi quella persona che stia cercando di entrare.
Si avvia verso la porta e quando la apre rimane felicemente sorpresa dalla persona che si ritrova davanti.

«Arisu!»
«Tesoro, posso entrare?»
«Sì, ovvio.»

Lo fa accomodare, chiudendo poi la porta dietro di sé, nonostante lei non sia minimamente cosciente del fatto che lui, Manjiro e Chishiya si siano parlati nemmeno troppo fa del suo piano.
Arisu si siede sul bordo del suo letto, osservandola attentamente mentre lei inizia a sistemare delle cose in maniera impeccabile, cercando di non dargli mai le spalle: «Come mai sei qui?»

«Non ti ho trovata al mio fianco, sono venuto a cercarti.»
«Fai il serio...»
«Nessie. Eddai.»

Quel nome esce più duro di quanto voglia ammettere, sbuffando quando nota che la ragazza stamattina non abbia così tanta voglia di  essere particolarmente collaborativa con lui.
Nashira spalanca gli occhi, confusa da quel suo atteggiamento mentre sistema l'ultimo indumento all'interno del suo armadio: «Arisu, non capisco.»

«Ho parlato con loro... del piano, non sembra male come idea, so che sarà difficile lasciare questo posto-»

«Non è il nostro mondo, questo.» - Ammette lei con un sorriso nostalgico: «Ci sono molti  visi noti, è vero. Ma nessuno di loro è chi conosciamo davvero...»

Voltandosi lentamente, Arisu distoglie l'attenzione dal suo armadio pieno di abiti, costumi ed altri accessori, portando gli occhi scuri in quelli di Ness.

𝐋𝐲𝐜𝐨𝐫𝐢𝐬 » 𝑁𝑖𝑟𝑎𝑔𝑖Where stories live. Discover now