XXIX

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"Quando non c'eri
E non stavo in piedi
Avrei voluto aggrapparmi a un ricordo
Soltanto per vivere"
- [ Irama, Tu no ]

«Non capisco dove stai cercando di arrivare, Nicole». Theodore mi osservò con il sopracciglio destro inarcato, seduto dietro la scrivania con l'atteggiamento di chi credeva di conoscere il mondo intero ma a malapena sapeva qualcosa del proprio paese.

Gli allungai il fascicolo che avevo appena estratto dalla borsa, la mia personale raccolta di prove che avevo messo insieme in tutti questi mesi di lavoro all'isola Heard. Mi si strinse il cuore ricordando che la prima persona che li aveva letti sarebbe dovuta essere l'ultima. E che, ovunque si trovasse o qualunque cosa stesse facendo in quell'istante, quei fogli erano l'unico motivo per cui adesso mi odiava.

Ero a conoscenza del fatto che gli avrei spezzato il cuore, solo non credevo che sarebbe accaduto così presto. E la parte più dolorosa doveva ancora arrivare.

«Come puoi ben vedere da te, i tre reati commessi da Parisi sono il frutto di una legittima difesa che rientra nei parametri consentiti dalla legge americana. Come puoi vedere dalle immagini ricavate delle telecamere di sicurezza dai luoghi dell'omicidio, sono state le stesse vittime ad attaccare per prima il nostro assistito, che ha prima di tutto provato a scappare rifiutandosi di fare loro del male fino a quando ha potuto, e solo successivamente si è trovato costretto ad ucciderle con la stessa arma del delitto che, in caso contrario, sarebbe stata usata contro di lui».

I suoi occhi si spostarono alla velocità della luce sulle foto. «Come hai fatto ad ottenere i filmati delle telecamere? In tutti questi anni i suoi avvocati non ci sono mai riusciti».

«Perché non hanno voluto. Dal conto di Domenico Parisi siamo riusciti a risalire ad un conto aperto a Panama, da residente, in cui versava semestralmente copiose somme di denaro che, casualmente, venivano nuovamente trasferiti sui conti privati degli avvocati una volta "calmate le acque" dopo i processi. Il segreto bancario dello Stato ha coperto tutto per un bel po' di anni».

Si tirò indietro e si appoggiò allo schienale, nascondendosi la bocca con la mano. «Okay e con questo? Sei una psicologa, come credi di poter aiutare Airton ad avere uno sconto di pena se non ci sono riuscite neanche le persone che ricoprono un ruolo più alto del tuo?».

«Probabilmente la differenza sostanziale non sta nel ruolo che ricoprono, ma nell'interesse che possiedono». La voce di Vince alle mie spalle si sentì alta e chiara all'interno dell'ufficio, il suo tono severo e privo della solita bontà che lo caratterizzava era quanto dire sul rispetto che adesso nutriva nei suoi confronti.

Inclinai la testa di lato. «Mi stupisce che tu creda ancora che io sia una "psicologa da quattro soldi", Theodore. Perché alla fine è il motivo per cui mi hai assunto, no?».

«Continuo a non comprendere». Assottigliò lo sguardo.

Tirai fuori dalla tasca posteriore dei jeans il mio distintivo da agente speciale FBI e lo lanciai sulla scrivania, proprio sotto ai suoi occhi sconcertati. Io e Lysander non eravamo ufficialmente degli agenti della Federal Bureau of Investigation, non eravamo ancora stati promossi a quel livello, ma per ogni missione segreta a cui venivamo assegnati avevamo bisogno del loro "lasciapassare". Ergo, in tutte le missioni ci coprivano le spalle e sapevano bene della nostra presenza come agenti in incognito ovunque andassimo.

Osservai il modo in cui la sua bocca si dischiudeva lentamente mentre i suoi occhi passavano sopra il mio nome reale e tutte le informazioni basilari che conteneva il mio distintivo. Il suo sguardo incredulo passò più volte da me all'oggetto che teneva fra le mani.

The Not HeardWhere stories live. Discover now