cap 3

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marco's pov

mi ero appena finito di pettinare i capelli quando qualcuno bussò alla porta dell'hotel dove alloggiavo.
aprii subito la porta, sapendo già chi avrei trovato al di là di essa.
lanciai un rapido sguardo all'orologio da polso e vidi che erano le sette precise.
poi corsi ad aprire la porta e mi trovai davanti Alessandro, vestito di tutto punto e con un sorrisino provocante.
arrossii e abbassai lo sguardo, fino a puntarlo sulle mie scarpe.
lui rise e mi disse:"Ei Marcolino, che fai? ti imbarazzi? ahahah"
io subito alzai lo sguardo e, sentendomi inspiegabilmente a disagio, risposi:"Ciao Alessandro, no, perché lo pensi?".
Sapevo perfettamente come mai lo pensava, ogni volta che mi imbarazzo arrossisco in maniera evidente.
lui rise divertito:"Beh sei rosso come un pomodoro ahahah"
io mi sentii andare a fuoco ed esclamai:"Forse è ora di andare, non credi?"
Alessandro annuii pensieroso e mi scortò fino all'uscita dell'hotel, dove mi fece salire sulla sua bmw (non so se ha veramente una bmw ma ok).
Il tragitto fu veramente imbarazzante, le occhiate che ci lanciammo furono pari a quelle di quella fatidica sera al festival.
Non ci rivolgemmo quasi la parola a parte un veloce:"Come stai?" "tutto bene tu?" "bene bene dai".
come due quindicenni quando si scrivono su instagram (troppo io lol).

Arrivammo al locale dopo venti minuti di macchina e devo dire che era perfetto.
Dal fuori sembrava lussuoso ed elegante e Alessandro mi rivolse un sorriso ammiccante prima di scendere dall'auto, cosa che mi imbarazzò molto.
Entrammo nel locale insieme, io morivo dalla voglia di prenderlo per mano ma non lo feci, dato che lui non sembrava intenzionato a farlo.
Non mi guardava molto, sembrava pensieroso.
Infatti, quando ci sedemmo al tavolo che aveva prenotato, glielo chiesi:"Sembri pensieroso, tutto bene?"
lui mi guardò per un attimo, con lo sguardo perso nel vuoto e poi abbassò lo sguardo sul suo crodino e annuì:"Si scusa Marco sono un pò frastornato mi sento come se non stessi capendo nulla in questo periodo"
io ci misi un attimo a metabolizzare le sue parole e, da bravo sottone, mi immaginai che fossero rivolte a me, a cosa siamo noi.
Mi immaginai che forse lui non stesse capendo cosa provava di me, mentre io ne ero più che sicuro di ciò che provavo per lui.
Ma ben presto la miriade di pensieri che mi stava investendo si calmò con l'arrivo di un cameriere molto carino:"Posso portarvi qualcosa?"
Ale lo guardò un attimo e poi annuì:"Un  menu aperitivo, tipo qualche stuzzichino, grazie"
il cameriere prese l'ordinazione e se ne andò.
Rimanemmo soli per qualche minuto e proprio quando la serata sembrava destinarsi ad essere noiosa Ale mi allungò il suo iPhone, dove sullo schermo si vedeva con meme di noi due.
C'era il video rappresentante noi due che ci lanciavano occhiate sul palco dell'Ariston.
E sopra, una grossa scritta nera diceva:"I miei due compagni che dicono di essere etero:".
Ci misi un attimo a capire ma quando realizzai il significato sbiancai:"Ma che caz" esclamai.
Alessandro rise ma nella sua risata c'era qualcosa di strano, percepivo una sorta di delusione velata, che non riuscivo a spiegarmi.
"Ma perché fanno tutti questi meme inutili su di noi? siamo solo amici" mentre pronunciavo queste parole mi sentivo un codardo.
Non era vero, poi detta da me sta cosa era proprio ridicola.
Gli andavo dietro da un sacco di tempo e lui l'aveva sicuramente capito, allora perché dire una cosa del genere?
perché ero fuso, non sapevo cosa fare e sono andato nel panico più totale.
Alessandro mi guardò con uno sguardo colmo di tristezza e annuì poco convinto:"Certo...solo amici".
Nel frattempo l'aperitivo era già arrivato da un pò e iniziammo a mangiarlo evitando di guardarci.
Finimmo di mangiare in silenzio e poi io presi coraggio e gli dissi:"Comunque sei stato bravissimo ieri l'altra sera, come sempre d'altronde".
Lui, come se non si aspettasse questo intervento da parte mia, mi guardò stupito e poi mi sorrise riconoscente.
"Grazie amico mio".
Rabbrividii a quelle parole.
Mi aveva chiamato "Amico mio".
Per lui ero solo un amico.
Ma aspetta! anche io prima avevo detto"Siamo solo amici" quindi deve aver pensato che non provo nulla per lui.
Oh! faccio sempre un casino.
Ci alzammo entrambi nello stesso momento e andammo alla cassa a pagare.
Poi mi portò all'hotel e prima di scendere dalla macchina decisi di rischiare e gli dissi:" Mi sono divertito stasera".
Lui sembrò felice di quell'affermazione e disse:"Anch'io marco, non sai quanto".
Poi ci guardammo qualche secondo e poi io aprii la portiera e controvoglia scesi dalla sua macchina, che profumata di lui.
"Ciao, ci vediamo domani" gli dissi.
"Ciao buonanotte" mi rispose
"Buonanotte anche a te"
"Grazie, notte"
"prego ahaha"
"a domani allora"
"si, a domani notte"
"notte" concluse lui, mettendo in moto la bmw e guidando nel buio della notte.
Io lo osservai mentre se ne andava a bordo della sua macchina e pensai a quando fosse bello.

/stasera forse pubblico unaltro capitolo non lo sooo comunque tra oggi e domani ve ne pubblico unaltro magari più corto, se vi sta piacendo lasciate una stellina grazie mille <333/

Io sono il tuo guerrieroHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin