cap 2

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marco's pov

quella fu una nottataccia, non feci altro che pensare a quella serata e le frasi della sua canzone mi rimbombavano in testa, stordendomi.

Dov'è la fiducia? diventata arida, è come l'aria del Sahara.
Mi raccontavi storie di gente senza mai dire il nome

questi versi sono magici, è come se li conoscessi da tutta la vita ma li avessi visti per la prima volta solo ora.
un pò come lui diciamo.
ero talmente stanco che mentre pensavo alla canzone di Alessandro avevo rovesciato il mio caffè addosso ad..ALESSANDRO
ma cosa ci faceva li? ero in un bar a caso a Sanremo, come aveva fatto a trovarmi?
ero in un casino.
ok calmati Marco non sta succedendo nulla, pensai
aiuto.
MI STAVA GUARDANDO AIUTO.

"ei che ci fai qua? scusa per il caffè...avevi anche la felpa bianca..non sai quanto mi dispiace"

ale rispose, con fare rassicurante:" ei marco, potrei farti la stessa domanda ahaha comunque non preoccuparti per il caffè, lo so che sei sbadato"
e a quel punto mi scombussolò i capelli in modo affettuoso.

io rabbrividii e feci una smorfia di affetto, cercando di allontanarmi da lui perché la distanza fra di noi rendeva la conversazione impossibile.
indietreggiai di un passo e lui lo notò e per un nanosecondo mi sembro di scorgere un ombra di tristezza nel suo sguardo ma forse me lo sono immaginato.
siccome ero in piedi al balcone e avevo appena finito il mio caffè (addosso ad Ale) mi affrettai a pagare e feci un cenno ad Ale per salutarlo e mi incamminai verso l'uscita del bar.
Alessandro però sembrava intenzionato a fermarmi perché mi disse "Dove vai di già?" e io a quello che interpretai come un richiamo, tornai subito da lui.
"Beh vado in hotel ahaha tu stai qui ancora un pò?"
Lui annuì e poi si avvicinò a me di qualche passo prima di dire:"Se ti va stasera ci beviamo un aperitivo insieme"
Io arrossii violentemente, come mi succede sempre quando mi sento in imbarazzo, e annuii vivacemente.
poi mi accorsi che sembravo entusiasta e mi calmai per poi rispondere, con finta indifferenza:"Boh si per me va benissimo, dove andiamo? E a che ora?"
Lui mi mostro una foto del locale sul telefono e notai che era un posto davvero lussuoso, con ambienti eleganti e raffinati e una vista spettacolare sul mare.
Ale, che bel frattempo aveva finito il suo caffè, mi salutò con un "ti passo a prendere alle sette" e uscii dal bar, con passo calmo.
Lo guardai andare via attraverso le vetrate del bar e non feci a meno di pensare che gli amici non si comportano esattamente così.
tornai a casa immediatamente, e anche se era appena pomeriggio, mi iniziai a preparare, con una playlist di sue canzoni in sottofondo.
perché il mio cuore batte fortissimo quando sento le sue canzoni.
tun tun tun tun

ale's pov
assurdo.
come ho potuto fare una cosa del genere.
l'ho invitato a uscire.
è stato bellissimo e al tempo stesso super adrenalinico.
non dovrei provare queste emozioni, io e Marco siamo solo amici che fanno una semplice uscita tra amici.
lo salutai dicendogli che sarei passato a prenderlo alle sette.
mi ero studiato la frase da dire mentre lui osservava con occhioni sgranati le foto del locale in cui l'avrei portato.
con lui c'è una connessione strana non riesco a spiegarmelo.
è veramente assurdo, non ho altre parole per descriverlo.
Marco è Marco.
solo che se dovessi dare una definizione di cos'è Marco per me mi troverei un pò in difficoltà

Io sono il tuo guerrieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora