25. come mi immagini?

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siamo tutti un peso in un modo o
nell'altro, per un periodo di tempo
prolungato o meno

o, almeno, questa è l'impressione che
abbiamo noi, perché i veri amici non
considerano un peso le persone che
amano. per loro è già un dono averti
conosciuto e poterti amare così come sei

non diresti così se avessi a che fare
con me ogni singolo giorno nella vita
reale.

farei di tutto per poter avere
un'occasione del genere

dici così perché non mi conosci.

senti, piccolo, mi hai mai
considerato un peso (a parte i
primi giorni) quando stavo male?
quando ti ho parlato dei miei
problemi?

no...

ecco, vedi? e io non ti ho mai
considerato un peso quando
abbiamo parlato fino a tarda
notte perché ne avevi bisogno, o
quando mi sono svegliato alle sei
a causa della suoneria perché stavi
male

quindi smettila di pensare a te in
questi termini, perché sono sicuro che
se fai una domanda del genere
ai tuoi migliori amici riceverai uno
schiaffo perché dio, se sei stupido a
pensare una cosa del genere

penso di ringraziare ogni giorno con la
mente hyunjin per avermi fatto pulire il
bagno al posto suo...
messaggio cancellato

ringrazio ogni giorno con la mente il
collega che mi ha costretto a pulire i
bagni del ristorante al posto suo,
perché così ho potuto conoscere te,
e credimi se ti dico che sei la cosa più
bella che mi sia mai capitata

ti credo, perché provo lo stesso
per te.

sei convinto anche di non essere
un peso?

quello no. non ancora.

impara a pensarlo. ripetitelo. non
puoi distruggerti ogni volta per i
sensi di colpa, non te lo meriti

meriti di vivere una vita tranquilla
almeno con i tuoi amici

starai male di nuovo, a volte per
settimane, perché succede, perché la
vita è un dolore che si stoppa ogni
tanto per farti felice, ma fidati delle
persone che ti circondano, altrimenti
non uscirai mai fuori dall'inferno in
cui ti trovi

ci proverò, lino. grazie.

adesso, però, devo andare. quando
torniamo parleremo ancora?

mi sembra ovvio! come faresti a
dormire senza la mia buonanotte?

hai ragione.

divertiti, lino.

anche tu, piccolo <3

Minho sorrise, il cuore che batteva forte nel petto. "provo lo stesso anche io per te" gli aveva scritto il ragazzo-scoiattolo. Pensò di poter morire felice, anche se era decisamente troppo giovane per questo. Si alzò, indossando il giubbotto, una sciarpa nera e una papalina bianca, perché odiava sentire freddo alle orecchie.

«Ciao amori miei» disse ai suoi gatti, dando ad ognuno di loro un bacio sulla testa. «Papà vi ama tanto. Vi ha lasciato le crocchette e promette di non tornare tardi, okay?»

Dopodiché, con il cuore pesante perché odiava lasciare i suoi bimbi da soli (cosa che succedeva spesso tra il lavoro, l'università e la danza), uscì dall'appartamento e scese le scale. Una volta fuori, si avvicinò alla propria moto. Sorrise nel ripensare a quando il ragazzo-scoiattolo aveva scambiato la sua bambolina per una bambola voodoo. Era incredibile.

Appoggiò la papalina sotto al sedile per indossare il casco. Scrisse un messaggio nel gruppo per avvertire i suoi amici che stava per partire, poi si infilò i guanti e partì. Amava la sensazione del vento gelido che si scontrava contro i suoi vestiti, gli sembrava quasi di star volando. Per non parlare, poi, del divertimento nel superare le macchine che, a differenza sua, erano bloccate nel traffico. Era quasi una presa in giro per i poveri autisti che si muovevano a rilento.

Una volta arrivato davanti al ristorante, parcheggiò la sua bambolina e si sistemò i capelli dallo specchietto.

«Woh! Che bella moto Minho-hyung!»

Minho si voltò a guardare Felix, che stava scendendo dalla macchina di Chan seguito dagli altri. «Vero? La amo, è la mia bambolina» rispose, accarezzando il seggiolino. Jisung, che stava camminando verso di loro, ridacchiò. Minho lo guardò, curioso. «Per cosa ridi?» gli chiese.

Il minore scosse le spalle, senza smettere di sorridere. «Niente» rispose. «Entriamo? Ho fame!»

Changbin scosse il capo. «Sei sempre il solito!» esclamò. «Hai sempre e solo fame.»

«Oh, ma che tu sappia fanno la cheesecake qui?»

«Ti passerà mai quest'ossessione!?»

Jisung scoppiò a ridere e Minho rimase a guardarlo. Era bello quando sorrideva. La sua risata metteva allegria. «Oi, ti sei incantato?» gli domandò Hyunjin, dandogli una spallata. Poi seguì il suo sguardo e sorrise malizioso. «O innamorato, dovrei dire?»

Minho avvampò e gli diede uno schiaffo sulla spalla. «Sai benissimo chi mi piace» replicò.

Hyunjin sospirò, massaggiandosi la spalla. «Lo so, lo so. Però, il ragazzo-scoiattolo non c'è, mentre Jisung sì. È reale.»

Felix e Chan, che si tenevano a braccetto dietro di loro, si lanciarono un'occhiata e risero sottovoce, scuotendo leggermente il capo.

ikigai - minsungOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz