La mia salvezza

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《Jake..》sussurrai. 《Non hai niente da dirmi?》.
《Nam, penso che è meglio se ne riparliamo un altro giorno. Sei ubriaca e magari stai dicendo cose di cui domani ti pentirai》.
Non riuscivo a crederci, continuava a fissarmi incredulo e a passarsi nervosamente una mano tra i capelli.
《Stai scherzando vero? Si, sarò pure ubriaca ma so quello che dico e io sono innamorata di te, accidenti!》strillai.
La testa iniziò a pesarmi, forse per l'effetto dell'alcool o forse perché il mondo mi stava crollando addosso. Iniziai a vedere sfocato a causa delle lacrime, cercai di trattenerle il più possibile, ma poi non resistetti più e mi trovai di nuovo in un pianto disperato.
《Mi dispiace Nam, non posso. Vattene prima che diventi pericoloso!》.
《Perché pericoloso? Vuoi spiegarmelo? Mi devi almeno questo.》
Lui si avvicinò a me, asciugò le mie lacrime e mi posò un bacio casto sulle labbra.
《Addio Nam》, tornò dentro casa e chiuse la porta senza guardarsi dietro.
Rimasi li a fissare la porta per dieci minuti, i più interminabili della mia vita, nella speranza che lui cambiasse idea, ma niente, quella maledetta porta non si aprì. Così mi avvicinai ad essa, ci appoggiai la testa e sussurai《Ho bisogno di te...》.
Feci un respiro profondo, raccolsi un altro pezzo del mio cuore e me ne andai.
Appena uscii dal palazzo respirai l'aria fresca delle quattro di mattina. Mi avviai alla ricerca di un taxi e decisi di arrivare in fondo alla via, dove sicuramente ne avrei trovato uno.
Iniziai a fare i primi passi quando sentii il rumore di un' auto accendersi, mi voltai di poco e vidi a distanza di venti metri una BMW nera proseguire a passo d'uomo.
Non riuscii a vedere il conducente, ma decisi di affrettare il passo.
Poco dopo me la ritrovai a fianco e decisi che era tempo di correre.
Ero terrorizzata e di sicuro la sbornia mi era passata da quanta paura avevo, con l'adrenalina a mille corsi più veloce possibile e sentii la macchina dietro di me accellerare.
Mancava poco per arrivare alla fine della via, feci un ultimo sforzo e girai l'angolo.
Mi accorsi che non c'era un dannato taxi, ma riuscii a vedere poco più avanti un bar aperto. Continuai a correre con la macchina alle mie spalle, finché non entrai nel locale.
Praticamente appena aprii la porta inciampai e caddi in ginocchio, una cameriera gentile mi aiutò ad alzarmi e mi chiese 《tutto bene?》.
《Si, grazie! Ho solo messo male i piedi》 ridacchiai.
Appena mi lasciò andare, mi sedetti su un tavolino e ordinai un cappuccino ed un cornetto.
Mentre aspettavo l'ordine guardai fuori e vidi la macchina di prima fermarsi davanti al bar. Trattenni il respiro fino a quando non se ne andò.
Tirai un sospiro di sollievo, ma sapevo che non sarebbe finita qui, così presi il cellulare e decisi di chiamare Peter per farmi venire a prendere. Lui rispose dopo il secondo squillo, era preoccupatissimo perché non l'avevo avvertito prima di andarmene e iniziò a farmi la predica, ma lo zittii e gli raccontai l'accaduto. Fu assalito dal panico e riuscì a chiedermi solo dove fossi, poi riattaccò dicendo che sarebbe arrivato in cinque minuti.
Nel frattempo mi sbrigai a finire la colazione, pagai il conto e uscii non appena vidi lui che scese dal taxi.
Gli andai in contro e lui mi abbracciò così forte da farmi quasi male.
《Ti prego non andare mai più in giro da sola》sussurrò lui con voce tremolante. 《Scusa Pet, è stato più forte di me. Dovevo provare per l'ultima volta, naturalmente è andata male, ma mai avrei pensato che qualcuno mi aspettasse fuori per seguirmi.》.
Si staccò da me e mi guardò con occhi lucidi. 《Hai visto almeno chi era?》
《No, ma ora so perché Jake mi ha detto che sono in pericolo e forse è proprio per questo che non vuole avvicinarsi a me》dissi sfinita.
《Viene Nam, ti accompagno a casa e resto a dormire con te, Kerry è da Thomas e non voglio lasciarti sola.》
Annuii e salimmo sul taxi diretti a casa mia.
Appena aprii la porta mi fiondai diretta in camera, mi cambiai alla velocità della luce e mi misi sotto le coperte. Peter mi raggiunse poco dopo, alzai le coperte e gli feci segno di venire dentro.
Si tolse le scarpe, i pantaloni e la camicia, restando in boxer e maglietta e si infilò nel letto. Mi abbracciai a lui e vedendolo ancora agitato, iniziai a tranquillizarlo.
《 Pet, sei nervosissimo. Ti prego calmati.》
《Nam come posso calmarmi? Tu probabilmente stai rischiando la vita e io non posso perderti. Non in che giro stia quel Jake e chi gente abbia contro di lui, ma devi starne fuori.》
《Più fuori di così! Lui mi ha detto "Addio" e non c'è stato modo di convincerlo》sussurai.
《Non per farti stare ancora peggio, ma ha fatto la cosa migliore per te》rispose.
《Ma io sono innamorata di lui》.
《Hai fatto del tuo meglio e glielo hai detto, ma ora pensa anche a te, Nam》sussurrò.
《Grazie Pet per essere qui》singhiozzai tra una parola e l'altra.
《Niente grazie, è mio dovere aiutarti a rimettere insieme i pezzi. E ci sarò, ogni volta che vorrai, per qualsiasi cosa, a qualsiasi ora. Noi non finiremo mai, Nam! Il nostro è un vero per sempre, nel bene e nel male. Per sempre!》sussurrò.
《Per sempre!》risposi e senza dire altro ci addormentammo l'uno nelle braccia dell'altro.

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