Capitolo 1 ~ Divergenza

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Ancora non se ne faceva una ragione.
Umani che diventano giganti? Non ci credeva, eppure era davanti a lui la prova vivente.
Eren stava ora portando un masso per chiudere Trost.

Marco sospirò di sollievo. Poteva mettersi l'anima in pace, e finalmente conorare il suo sogno di entrare nel Corpo di Gendarmeria.
O almeno, questo è quello che pensava. La realtà era ben diversa, mentre fissava Annie - si sentiva impotente, ed effettivamente lo era.

«Annie, levagli il dispositivo di movimento tridimensionale.» Disse Reiner, che al momento lo stava tenendo a terra.
«No, aspettate, possiamo parlarne—» il corvino disse con voce impanicata, ma nessuna risposta, Annie gli levò l'attrezzatura, e i tre se ne andarono.

Gigante a 5 metri.

Sarebbe morto lì?

4 metri

Non poteva morire così, doveva vivere, doveva tornare a casa. Dai suoi fratelli, da sua madre.

3 metri

"Mi spiace, non sono stato abbastanza forte - Jean, perdonami"

2 metri

combatti.

1 metro.

Marco non sapeva che gli fosse predo, ma l'istante in cui quel gigante gli prese la caviglia - si risvegliò qualcosa in lui.
Si sentiva ancora impotente - ma doveva sopravvivere.

Combatti.

Urlò, il gigante aveva probabilmente rotto la caviglia, ma spaccò la finestra - usando il vetro per recidere i tendini della mano enorme. Liberandosi, si scaraventò all'interno dell'abitazione dov'era bloccato.
La caduta gli levò l'aria dai polmoni, boccheggiò un paio di volte per poi rialzarsi.
Si buttò verso la parte più interna della casa, respirando profondamente.

Fece mente locale - il respiro corto, i polmoni gli bruciavano. Si sentiva il cuore battere nei timpani, lo rassicurava.
Si toccò il braccio, si morse il labbro inferiore per evitare di urlare dal dolore - notò uno specchio.
Aveva un pezzo di vetro nell'occhio - rabbrividì alla vista, la faccia era interamente ferita, c'era del sangue che gli gocciolava dalla mano - probabilmente aveva più ferite profonde del previsto.

Ma era vivo.

Dopo aver studiato la situazione, trovò delle scale - si alzò, mettendo il peso sulla gamba destra.
Si sentiva svenire, però non poteva arrendersi così - deglutì, zoppicando giù dalle scale.
Ancora si sentivano passi, mentre si nascondeva dalle ombre giganti che a volte oscuravano la luce del sole.

Si passò un dito sotto al naso, chiedendosi se stava perdendo sangue o se fosse già lì.
Chiuse gli occhi, aveva un sorriso in volto - ancora incredulo di essere vivo.

Non sa quanto tempo passò dall'accaduto alla segnalazione della missione completata.
Si trascinò verso la finestra che dava sulla strada, un fumogeno giallo.

Sospirò, era finita - era sopravvissuto.
Eren aveva richiuso Trost, e l'umanità aveva vinto per la prima volta contro i giganti.
"Non posso uscire, non ancora" pensò, tenendosi il braccio.

Rimase rinchiuso per un giorno, le emorragie si erano fermate per sua fortuna - continuava a zoppicare, e si sentiva in colpa di aver usufruito delle provvigioni altrui, ma doveva.

Finalmente sentì le truppe di pulizia, gli occhi gli si illuminarono per chissà quanto tempo. Arrancò verso l'uscita, si sentì svenire di nuovo.

È lì che lo vide, Jean.
Con il fiatone, provò ad andargli incontro - a chiamarlo.
Aveva uno sguardo cupo.

Jean sentì dei passi irregolari - erano troppo leggeri per essere dei giganti.
Girandosi, pensò di aver visto un fantasma. Marco era vivo, era davanti a lui - sorrise per la prima volta dopo aver messo piede in quella carneficina.
Ovviamente, il cuore perse alcuni battiti quando cadde a terra - ma era solo svenuto.

Stava bene.

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hehe finalmente ho ricominciato a scrivere le fanfiction di AoT.
E nulla signori, spero che possa piacere :)

Aggiornamenti lenti perché la scuola è una merda <3

Adios

★ Bound to Cross the Line • AOT AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora