La prima missione

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*Ghost*
Io e Aurora ci eravamo soffermati all'undicesimo piano, nonostante la bella giornata e il sole che passava tra le finestre, rigorosamente rotte, l'aria era fredda. <<Ghost, per caso hai freddo?>> mi chiese Aury comprendo quel sorriso divertito con la mano, <<Si, sto congelando, il sole non fa il suo fottutissimo lavoro!>> commentai piuttosto infastidito dalla situazione. Amavo il freddo, ma solo quando non lo sentivo addosso.
<<Nel mio zaino c'è una felpa, dovrebbe venirti, anche perché l'ho presa dal tuo guardaroba>> disse la ragazzina indicando lo zai poggiato in un angolo della stanza.
<<Perché hai preso una felpa dal mio armadio?>> sbottai
<<Ghost, calmati, mi ha detto Soap di farlo. Aveva già previsto che tu avresti sentito freddo>> continuò infastidita, ma non ci feci caso. Piuttosto presi la felpa dallo zaino, ma metre la prendevo cadde un oggetto per terrà. Lo presi e vidi che era un bracciale elegante e sicuramente costoso.
<<Aury, di chi è questo bracciale?>> chiesi incuriosito.
<<Rimettilo a posto, era di mia madre. Glielo regalò mio padre per San valentino. Mia madre amava le cose che luccicavano>> rispose alla mia domanda con tono nostalgico.
<<Perché era?>> chiesi stupidamente
<<Era perché ora non c'è più come il resto della..>> si fermò sul punto di piangere. Poi continuò <<Della mia famiglia. Un uomo con una maschera tutta nera e un sorriso bianco stampato sopra ha sterminato letteralmente tutto il paesino in cui vivevo>>
<<Scusa, sono stato un coglione a farti quella domanda, perdonami>>.
Rimisi il gioiello nello zaino e mi misi addosso la felpa.
Sentivo freddo perché avevo indossato solo una maglietta a maniche lunghe.
Mi voltai verso la mia compagna di missione e vidi che stava frugando in una cassettiera. Era color legno e notevolmente rinviata dal tempo.
<<Ghost, credo di aver trovato qualcosa>> poi mi porse un mucchietto di fogli spillati tra loro e commentò <<Parlano di trasporto di droga, scambi in posti loschi e le coordinate sono quelle di questo posto. Poi la carta è un perfetto stato e c'è una firma talmente tanto recente che se passi il dito sopra l'inchiostro sbava>>.E aveva ragione.
<<Ottime osservazioni>> borbottai mentre studiavo con attenzione ogni singola parola.
Avevo il presentimento che qualcuno fosse ancora lì dentro, ma non me ne preoccupai troppo, d'altronde avevo sempre brutti presentimenti in qualsiasi posto e in qualsiasi momento io stessi. Sapevo di essere paranoico.
Mentre continuavamo a perlustrare il piano ogni tanto davo un'occhiata alla ragazzina e mi soffermavo quasi tutte le volte ad osservare le labbra perfette, il nasino all'insù e gli occhi castani come le nocciole contornati dalle ciglia lunghe. Sarei potuto rimanere a guardarli per ora senza dire nulla.
<<Ghost, ho sentito un rumore>> fu quella frase a distogliermi dai miei pensieri. Senza pensarci due volte misi un braccio attorno alla vita di Aury e con la mano libera presi la pistola. La portai in una stanza e la misi contro il muro più nascosto coprendola col mio corpo. Era piccola e minuta, non mi arrivava nemmeno al petto. Controllai la porta della sorta di ufficio in cui ci eravamo nascosti, subito dopo abbassai lo sguardo su di lei e vidi che aveva anche lei una pistola in mano col dito sul caricatore, lo sguardo fisso sul passaggio, le labbra serrate e il respiro calmo.
Passò sotto al mio braccio con passo cauto e leggero, poi prese da uno dei borselli attaccati alla cintura una pallina che fece rotolare nella direzione da cui proveniva il rumore che aveva sentito poco prima poi si appiccicò nuovamente al muro.
<<Una pallina? Seriamente?>> dissi sotto voce con tono incredulo e perplesso. Di tutta risposta Aurora si girò verso di me e si mise l'indice sulle labbra per farmi cenno di stare zitto. Poi si voltò di nuovo verso la porta, il suo sguardo finì sulla pallina che ritornò indietro e nemmeno il tempo di dire qualcosa che Aury fece uno scatto e comincio a sparare a qualcuno che ricambiò gli spari. Mi precipitai dalla mia compagna di missione e vidi un uomo con una felpa grigia e i pantaloni neri e i capelli raccolti in un codino, subito dopo averlo focalizzato lo vidi coricato per terra che gridava di dolore. Aurora lo prese alla coscia.
<<Da quando una ragazzina sa usare le armi e lavora come militare?>> disse stringendo i denti dal dolore che provava.
Aury cominciò a camminare verso di lui e prese delle fascette con chi gli legò le mani, poi controllo tutte le tasche e lo disarmò del tutto.
Si inginocchiò accanto a lui e gli punto la pistola in fronte.
<<Dove si trovano gli ostaggi e la droga?>> chiese minacciosa
<<Pensi che io possa davvero dare questa informazione ad una troia stronza come te?>>. Il figlio di puttana disse una o due parole di troppo.
<<Beh allora dai queste informazioni a me>> intervenni mettendo il piede sulla ferita dell'uomo a terra. Lui si lamentò per il dolore e io feci più pressione.
<<Ghost basta, stai esagerando>>. Abbassai lo sguardo e vidi Aurora con le mani attorno al viso privo di sensi di quel coglione senza palle.
La cosa mi diede fastidio e mi allontanai alla ricerca di altre informazioni. Qualche minuto dopo udii la voce della ragazzina chiamarmi spaventata. Corsi da lei e la vidi coricata sul pavimento sporco impossibilitata dal muoversi. A bloccarla c'era quell'uomo a cavalcioni su di lei  che le bloccava i polsi con le mani.
Non ci vidi più. Lo afferrai per la gola, lo scaraventai per terra e lo pestai a sangue. Odiavo quando qualcuno metteva le mani addosso ad una donna. Lo detestavo, ero un ragazzo estremamente protettivo e rispettoso nei confronti di bambini, donne e uomini che meritavano la mia protezione e il mio rispetto, e Aurora era una di quelle persone che meritava anche di più.
Venni fermato dalle mani fredde della ragazzina che aveva messo sotto la maschera senza nemmeno rendermene conto. Le sue mani a contatto col mio collo mi crearono un brivido che non avevo mai provato e non era per il gelo dei suoi polpastrelli. <<Ghost, l'hai massacrato, basta,ti prego. Così mi metti paura>> mi sussurrò all'orecchio facendo scivolare le mani sotto la maglietta che avevo indossato sotto la felpa. Cominciai a respirare in maniera più regolare e il mio petto di alzava e abbassava sotto al suo tocco delicato e supplichevole. Misi le mani sulle sue braccia per tenerla ancora in quel modo a contatto con me e buttai la testa all'indietro appoggiandomi a lei. Sentii il suo profumo e chiusi gli occhi immaginandolo sulla mia pelle. Era dolce e delicato, adatto perfettamente a lei. Respirai oramai tranquillo e con la rabbia ormai scaricata poi parlai <<Scusa, non volevo spaventarti>>. Tenevo ancora gli occhi chiusi per godermi totalmente il suo tocco, il suo profumo e il corpo vicino al mio.
<<Tranquillo Ghost, so che l'hai fatto per proteggermi. Ti ringrazio>> poi sfilo una mano da sotto la mia maglietta, la portò vicino all'estremità della mia maschera, la alzò di poco e mi stampò un bacio sulla guancia. Rimasi esterrefatto del suo gesto di generosità, affetto e rispetto. Ero convinto che avrebbe provato a togliermi la maschera, ma invece rispettò il mio volere senza che le avessi mai parlato del mio disagio.
Quel fantastico momento venne interrotto dal "bi-bip" del comunicatore lo presi e Aurora non si scollò da me. Sentivo il suo respiro sul collo.
<<Ghost, come procede?>>, era Soap. <<Procede bene, più o meno. Ho appena fatto fuori un tipo, ma procede bene>>. Aury mi stampò un bacio sul collo e mi vennero i brividi. <<Come sarebbe a dire hai che hai fatto fuori un tipo? Che tipo? Dov'era? Vi ha feriti? Perché era lì?>> cominciò a tempestarmi di domande, e sapeva bene che lo detestavo.
Poi sentii una sparo provenire dai piani superiori.

Chi dei due?Where stories live. Discover now