Trentasei

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HOLDEN

"Tempismo perfetto per parlare visto il mio umore", ironizzo. Una volta che abbiamo raggiunto il mio letto.

"Eh, lo so. Ma forse è il momento migliore. Se c'è qualcosa che non va e devi arrabbiarti, almeno ti aiuterà a stare meglio, no?" dice la sua.

"Hai un punto di vista interessante, si va bene, incominciamo. . ." Mi appoggio con la schiena contro al cuscino che ho tirato su per mettermi comodo. Lei si avvicina a me più che può, mantenendo la giusta distanza per vedermi negli occhi.

"Perché non mi hai mai detto che 'Trouble' sei tu?" Dritta al punto sull'argomento su cui ci siamo interrotti.

"Perché  io sono il caos. E Trouble vuol dire casino. Credo che tu lo abbia notato", le faccio notare.

"Dimmi di più. . ." dice in un sussurro mentre appoggia il gomito sul cuscino e solleva la testa con la mano per tenersi sollevata.

"Ho creato 'Trouble' perché ero stanco delle continue bugie della persona che diceva di amarmi. Ero stufo dei gossip su di noi, di come la gente dicesse che l'ho lasciata. Quando in realtà la mia ex mi ha tradito più volte in un anno. E la delusione è arrivata anche da persone di cui mi fidavo. 'Trouble' doveva essere solo un gioco. Un momento di distrazione", dico con la voce calma.

"Apprezzo la tua sincerità. È proprio quello che cerco in un rapporto", mi dice.

"Sono sicuro che c'è dell'altro che vuoi sapere", l'anticipo.

Micol si sdraia delicatamente, e appoggia la testa sulle mie gambe. Con un gesto dolce e affettuoso, mi chino per lasciarle un bacio sulla guancia, mentre le accarezzo i capelli con cura. Regna il silenzio.

"Sì, vorrei saperne di più su di te,  sulla tua famiglia. Ma capisco, come mi hai detto ieri sera che è un tasto dolente. Ne parleremo quando ti sentirai pronto", mi parla poco dopo.

Sto per rispondere, ma veniamo interrotti da Maria.

"Mi dispiace interrompervi", ci dice.

"Holden, Rudy ti aspetta in sala canto", Micol a questo punto si solleva, mi guarda, la guardo e mi dice che andrà bene.

"Vado", dico.

"Tu che fai ora?" mi interesso a Micol.

"Vado da Gaia, è un po' giù per Chiara", dico.

"E tu come stai riguardo a ciò?" mi domanda.

"Uno schifo, ma ne parliamo dopo, ora vai!" Mi spintona fuori, ridendo dalla porta e le nostre strade si dividono.

MICOL

Dopo che Holden ha lasciato la casetta per andare da Rudy, cammino verso la stanza verde dove Lucia ha già preso il letto di Chiara. "Mi scuso per non essere arrivata prima, ma avevo delle cose da chiarire con Holden."

Mew, essendo lì, mi dà una gomitata amichevole e ci mettiamo a ridere.

"Avete chiarito?" domanda Gaia curiosa.

"Sembra di sì", rispondo con un sorriso.

"Da fuori si vede quanta chimica c'è tra voi due. Speravo che vi metteste insieme", parla Lucia.

"Ehm, ma non stiamo insieme, credo che siamo tornati al punto di partenza", commento.

"Beh, partire per ricominciare, no?" Commenta Mew.

Ha ragione, in effetti.

"Lucia puoi entrare più nello specifico? Cosa si è visto esattamente  della nostra litigata?"

"Micol, la verità è che non si sa molto. Ci sono solo delle clip in cui ti arrabbiavi e Holden cercava di chiarire."

Sospiro sollevata.

"Grazie", dico a Lucia.

"Hai finito di farle il terzo grado?" Chiede Gaia ridendo.

"Sì, ora sono ispirata quindi andrò a lavorare al mio nuovo inedito."

Detto ciò saluto le ragazze, prendo il giubbotto e vado verso gli studi con il mio quaderno in mano e la mia penna portafortuna. 

Dimmi che non è un addio [Holden]Where stories live. Discover now