-Attacco-

<<Stava andando tutto bene, poi ci fu un forte terremoto. La statua del cervo venne distrutta e mio padre sparì improvvisamente.
Non ricordo altro...>>, disse la signorina Vanguard dispiaciuta e distrutta dal dolore. Era preoccupata e voleva soltanto che suo padre tornasse a casa sano e salvo.

<<La ringrazio Victoria, riporteremo a casa vostro padre, è una promessa>>, le dissi stringendole la mano per darle forza. In che modo potevo rendermi utile per le indagini? L'unica soluzione era quella di interrogare più persone possibili.

Lina non aveva fatto altro che seguire Jude, mentre Yukio ispezionava la zona in cui il primo ministro era stato rapito ormai da un'ora.

Proprio quando pensai che tutto fu perduto rischiai di venire colpita da qualcosa di pesante. Mi aveva mancata per un soffio.
Era stato Jude a fiondarsi su di me e spostarmi in tempo. Mi teneva il viso tra le mani e si assicurava che non mi fossi fatta nulla. Arrossii.

<<Sono loro.>>, disse Yukio raggiungendoci e facendo da scudo alla figlia del primo ministro.

<<Finalmente dei degni avversari. Non aspettavamo altro.>>

Lina sembrava paralizzata. Non ricordavo quei ragazzi ma lei si.
Specialmente il loro leader. Indossava una strana tenuta, i suoi capelli erano verdi e gli occhi scuri a mandorla.
All'apparenza poteva davvero sembrare un ragazzo normale, si erano impegnati per conciarlo simile ad un alieno. Se non avessi saputo la verità ci avrei creduto.

<<Io sono Janus, capo della Gemini Storm. La prima squadra del nostro signore, Alius!>>, urlò scoppiando in una risata isterica. La terra sotto di noi cominciò a tremare, si sgretolò e vidi in un attimo piombarmi addosso dei pezzi duri.

<<Evacuate la zona!>>, urlò Jude coprendosi successivamente il volto con le mani. Yukio si mise davanti a noi e con due semplici mosse formò uno scudo, proteggendoci dall'attacco.

<<Jordan...>>, sussurrò Lina avvicinandosi ai ragazzi. La fermai prendendole il braccio, non poteva rischiare di farsi male.

Il ragazzo la guardò confuso.

<<Si, mi ricordo di te. Tu sei Jordan! Ti ricordi di me piccolo? Sono Lina. E lei è Hikari, la sorellina di Claude.
Desideravi tanto essere suo amico!>>

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Claude non mi lasciava mai da sola ed io non osavo staccarmi da lui. Mio fratello mi proteggeva ed io mi sentivo sicura.

Spesso però, non mi rendevo conto dei bambini intorno a me, che avrebbero potuto essere miei amici.

Solo una volta rivolsi la parola a quel bambino timido di nome Jordan. Era arrivato da poco in orfanotrofio ed era sempre solo.

Claude però non mi permise di parlarci, diceva che era strano. Come una sciocca ubbidii.

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<<Tu sei quel bambino?>>, domandai poggiando la mano sulla spalla di Yukio. Jordan sembrò ricordare qualcosa e i ragazzi dietro di lui lo guardarono preoccupati.

<<Con cautela Hikari.>>, mi suggerì Jude, non dovevo abbassare la guardia.

Camminai lentamente e alzai le mani, mostrando di non essere armata.

<<Mi ricordo di te Jordan. Ti avevo dato una cosa che ti piaceva molto per fare amicizia...>>, avvicinai piano piano la mano nella tasca della mia gonna. Jordan sembrò agitarsi ma allungai la mano verso di lui per calmarlo. <<Non ti farò del male, fidati di me.>>. Tirai fuori dalla tasca una barretta di cioccolato e mi avvicinai ancora di più a lui. Se avesse voluto mi avrebbe uccisa.

Lui allungò la mano per prendere quella barretta. Sorrise, con le lacrime agli occhi.

<<S-Sei viva...>>

Ricambiai il sorriso.

Se solo non avessimo abbassato leggermente la guardia, non ci saremmo dimenticati di Alius, colui che aveva architettato tutto.

I ragazzi, così come Jordan, si portarono le mani sulle orecchie e gridarono con tutto il fiato che avevano in corpo. Tutto intorno a noi ricominciò a tremare e sembrava che la terra si sgretolasse completamente.
Fui sollevata da terra e riportata accanto gli altri da Yukio.

<<AIUTATEMI VI PREGO!>>, gridò Jordan, mi stava supplicando con lo sguardo. Cercai di correre ma furono le braccia di Jude a tenermi ferma.

<<Ti ucciderà se ti avvicini! Non hanno il controllo delle loro azioni!>>, mi urlò, nonostante la mia ribellione per salvare quelle povere vittime.

<<SPARATE!>>, urlò qualcuno e quando eseguirono l'azione, quei poveri ragazzi erano a terra.

<<No...>>

La forza mi abbandonò completamente.

Mi dispiace Jordan...

SURVIVORS-Jude SharpWhere stories live. Discover now