Capitolo 2

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Le ci volle qualche secondo a realizzare in che situazione si trovasse ma Gaius le diede ben poco tempo e, con grande facilità, la trasse in salvo. A lui era sempre risultato facile sollevarla, dopotutto il peso della giovane ragazza non era nulla in confronto a tutto quello che aveva dovuto affrontare e sollevare nel corso della sua vita prima da Cavaliere e poi da vagabondo.

Un leggero e freddo venticello sferzò il volto di Gaius mentre si affrettava a controllare se Lysbeth fosse ferita. La sua figura, incorniciata da capelli grigi, una folta barba curata e rughe profonde, portava ancora l'eco del terrore che l'aveva attraversato in quel fievole attimo.
Una volta certo del fatto che fosse completamente illesa, si sedette sul pavimento della balconata e si passò le mani sul viso come se volesse cancellare i segni indelebili della paura. La tensione attraversava ogni fibra del suo corpo e continuava a perseguitarlo come un'ombra.
Il cuore di Gaius batteva furiosamente, quell'esatto momento impresso nella sua mente come un graffio indelebile. Poi la sua mente fece riaffiorare ricordi, frammenti di un passato che gli riaprirono ferite mai guarite. Ricordò quella gelida notte d'inverno, il suono dei rami che si spezzavano sotto i suoi passi e l'eco di un lamento lontano che si intrecciava con l'odore acre di una magia proibita, e poi la vista del suo villaggio in rovina, del fuoco che consumava quel poco che restava, i corpi carbonizzati, i volti sfigurati di chi era stato costretto ad affrontare un fato ben peggiore della morte. Ricordava di aver corso fino alla sua abitazione per poi vedere Margot, l'unica donna che aveva mai amato e a cui aveva giurato amore eterno, riversata al suolo, con la pelle squarciata da piaghe anomale che provenivano da qualcosa che non apparteneva al Piano Terreno.
Ricordava perfettamente il tormento che, quel giorno, afflisse la sua anima e di come improvvisamente si sentì di aver raggiunto il culmine della sua esistenza. Non avrebbe più rivisto quel dolce sorriso, non avrebbe più incontrato quello sguardo amorevole né avrebbe più provato il fievole calore del tocco della donna che aveva amato con tutto sé stesso. Il dolore che provò aveva trovato fissa dimora nel suo cuore e tornava sempre a galla con una ferocia implacabile, costringendolo a rivivere l'attimo in cui Margot lo guardò in viso, gli sfiorò la guancia solcata da calde lacrime per chiedergli di prendersi cura della loro amata figlia. E glielo promise, le giurò che avrebbe fatto di tutto per proteggerla ma quella promessa si infranse tanto velocemente quanto quel poco di vita che restava in lei.
Gaius aveva cercato la figlia come un pazzo, aveva urlato il suo nome a pieni polmoni sperando di udire la voce della sua piccola Violet ma quella notte era avvolta da un silenzio opprimente che percepiva come un presagio di una tragedia imminente. Le lacrime sfuggirono al suo controllo mentre vagava con addosso un angosciante presentimento che si insinuava sempre più profondamente nel suo animo. La disperazione lo avvolgeva come un abbraccio glaciale mentre si addentrava in ciò che restava del villaggio di Greenkeep.
E poi, improvvisamente, ad un passo dalla palude vicina, vide una scena che fece collassare il mondo intorno a lui. Il corpo esile di Violet giaceva immobile nel fango, la sua pelle pallida era sfigurata, colma di ferite, fili di carne lacerata da cui sgorgava uno strano liquido denso, di un colore a metà tra verde scuro e bianco. Quella sostanza irradiava una luce debole, disturbante e sembrava quasi pulsare, come se avesse vita propria. E fu proprio in quei dettagli che Gaius riconobbe gli effetti della magia su chi non era nato per portarla dentro di sé. Fu così che trovò il corpo senza vita dell'amata figlia e in quell'attimo ogni suo pensiero, ogni sua emozione venne avvolta da un vortice di dolore che lo trascinò via dalla realtà, come se un pezzo vitale della sua essenza fosse stato strappato via con una violenza inimmaginabile. Rimase lì, immobile, con il corpo di Violet tra le sue braccia, perso nella vana ricerca di risposte che non sarebbero mai arrivate. La sua bambina, la sua piccola Violet, aveva trovato la sua fine in un luogo così oscuro e sporco, lontano dall'amore e dalla protezione di suo padre. E aveva sofferto, terribilmente.

«G... Gaius...» la dolce voce di Lysbeth lo trascinò fuori da quel vortice crudele, costringendolo a tornare in quella realtà che per anni aveva rifiutato. Poi alzò lo sguardo ed incontrò quello preoccupato e sofferente della ragazza che aveva salvato per miracolo, la osservò e, in quegli occhi sinceri, per poco non gli sembrò di rivedere la figlia.

The Bloody Pact - Sospesa Where stories live. Discover now