runaway

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P.Narr

~~🪷~~

Era buio pesto, nell'atmosfera notturna della foresta era riempito da rumori dei piccoli abitanti che frinivano, sbattiti d'ali improvvisi e ramoscelli che venivano spezzati, spezzati al passare di una ragazzina che correva disperatamente in lacrime.

Ai margini della foresta si sentivano le sirene della polizia fermarsi, scendendo dai veicoli e che si addentravano nel verde inghiottito dal buio.. era stanca, non c'è la faceva più a scappare, era spacciata. Mentre i poliziotti si facevano sempre più vicini a lei, sperava che tutta quella situazione fosse solo un brutto sogno e che si sarebbe svegliata da un momento all'altro, mentre continuava a sperare inciampò in una radice sporgente dal terreno, cadendo sbattè la testa a terra che, fortunatamente, gli diede solo del forte dolore, a distrarla da esso fu una forte luce che man mano si fece sempre più persistente abbagliandola e illuminando tutta l'area intorno; non si riusciva a vedere nulla se non un forte bianco accecante accompagnato da un rumore, come se un fulmine si fosse schiantato davanti a lei, e improvvisamente, tutto tacque.

Si intravide una figura.

"Chi sei?.."


~~🌙~~


Il suono della sveglia si sentiva martellante in tutta casa mentre segnava le 6.30 del mattino, mark allungò il braccio verso il comodino per spegnerla, si alzò dal letto e spostando le tende fece entrare la luce dalla finestra che illuminò la stanza, la aprì e un brivido lo pervase immediatamente per via dell'aria fresca mattutina.
Come tutti i giorni si preparò il caffè e mentre lo sorseggiava diede un'occhiata al calendario.

'Staseta ci sarà la mia spedizione a esplorare il nuovo pianeta.'

Andò a mettere una fetta nel tostapane e iniziò a cercare i vestiti per lavoro che ogni giorno indossava con fierezza con vari distintivi e scritto su un cartellino ricamato <Astronauta Mr. Polokrev>, una volta messi andò in cucina a mangiare il toast cospargendolo di marmellata; mentre mangiava si affaccio con lo sguardo verso la tv per vedere se c'erano ancora le previsioni del tempo, ma mentre girava tra i canali, incontrò un programma che sembrava quasi uno di quei documentari vecchi su serial killer con la grafica e audio che non si capisce nulla.

'Che strano.. pensavo questi programmi con la qualità sgranata fossero stati eliminati tutti.. e non si capisce nulla!'

Pensò mentre si avvicinava incuriosito per vedere o sentire meglio.

l'inquadratura mostrava solo un'angolo di una stanza con l'illuminazione giallastra, c'era un tavolo e due persone sedute: uno era uno strano tizio con un casco che sembrava uno scola pasta con tanti fili agganciati, mentre l'altro era all'estremità del tavolo con davanti un computer che lo copriva, non si vedeva bene.

Mark si soffermò osservando più attentamente il tizio strano... aveva un qualcosa di famigliare, e anche se non si capiva bene più stava a guardare e più i due sembravano agitarsi 'forse si stanno litigando?' pensò.

A un certo punto quello dietro il computer si alza facendo cadere la sedia dietro di lui, mentre l'altro sembrava nella completa calma come se stesse cercando di provocarlo.

Man mano che alzavano la voce si sentiva un minimo meglio; dicevano qualcosa su un futuro inesistente, che gli alieni non esistono e quello seduto lo contraddiceva.
Mark si avvicinò ancora un pò di più alla tv sedendosi sul divano, si sentiva un pò meglio adesso perchè entrambi stanno praticamente urlando.

x:"SMETTILA DI DIRE CAZZATE! GLI ALIENI NON ESISTONO."
y: "IO NON STO DICENDO CAZZATE. E IL TUO STUPIDO COMPUTER CONFERMA."

x:"QUAL È. IL TUO. VERO. NOME!?"
U

rlò calcando ogni parola.

Ci fu un lungo silenzio, nulla si muoveva.

*perchè non dicono più nulla? è stato messo in pausa?*

Agitò un pò il telecomando, non riusciva ad alzare il volume, cambiare canale o a spegnere la tv.
*ma che cazzo..*

Le orecchie gli iniziarono a fischiare forte e il programma cambiò inquadratura con un tonfo, la telecamera sembrava caduta, infatti le riprese erano dal basso... c'era sangue che ogni secondo si faceva strada sul pavimento.

y: "mi chiamo Elias Em. Polokrev."

Quest'ultimo, di scatto, mentre lo diceva si era accovacciato fissando dritto nella telecamera come se vedesse che mark li stava guardando e la tv all'improvviso si spense da sola.
Gli si gelava il sangue, era sicuramente uno scherzo di cattivo gusto o una semplice coincidenza.

Ma allora perchè adesso stava correndo?


~~~~~
⚝ angolo autrice ⚝

Spero questo primo capitolo vi sia piaciuto e si lo so, lascia molto confusi ma è questo il bello di andare avanti con la lettura no? ^^
È la prima storia che scrivo quindi spero vi piaccia e accetto ogni critica costruttiva per migliorare.

e per fare più chiarezza

* ok * <-- per i pensieri dei personaggi
" ok " <-- per i dialoghi

poi per il resto aggiorno tutto negli altri capitoli man mano.

Allora ci si vede al prossimo capitolo, buon proseguimento♡

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⏰ Last updated: Jan 31 ⏰

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