𝐫𝐢𝐠𝐡𝐭 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧, 𝐰𝐫𝐨𝐧𝐠 𝐭𝐢𝐦𝐞

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"Sono state trovate morte sei persone nei pressi di un ospedale abbandonato." Nanami Kento entrò senza bussare nella sala in cui, solitamente, Gojo Satoru prendeva il suo tè pomeridiano. Seguito da Yuta Okkotsu, il nuovo studente che aveva con difficoltà inserito nell'istituto, gli porse i documenti dell'ultima missione che gli era stata affidata. "Dovresti andarci tu." Il suo sguardo era inquisitorio.

Gojo non si voltò, si limitò a sorridere. "Non posso." La benda bianca, il completo scuro, i capelli argentei risaltavano. "E poi, è una missione inferiore alle mie capacità."

"Dovresti andarci tu." Ripeté con severità. "Questa è roba tua." Nanami gli lanciò i fogli sulle gambe, Gojo li osservò confusi, leggendo distrattamente. L'energia malefica percepita non apparteneva a nessuna maledizione, i dati ricavati la associavano ad uno stregone di grado speciale. L'energia malefica utilizzata era già presente nei registri della scuola. Storse il naso.

"E' una missione di grado speciale." Lo corresse Nanami. "E solo tu puoi affrontare la cosa."

Gojo si alzò in piedi, lasciò la tazza mezza piena sul tavolino in legno e sorrise, superando i due, lasciò una carezza fra i capelli di Yuta. "Non c'è nessuna missione da svolgere, Nanami Kento." Lo rassicurò. "Considera la situazione risolta."

**

Doveva esserne sicuro, doveva vederlo con i suoi occhi.

L'ospedale brulicava di piccole maledizioni, i sei cadaveri, poi straformati, ne avevano attirate altre, le fece sparire con uno schiocco di dita. L'odore del sangue era ancora forte, così come i segni della lotta avvenuta. Si guardò intorno, liberò un occhio dalla benda e odorò.

Odore aspro, di erba, in lontananza. Sospirò.

Liberò gli occhi dalla benda, fece calare un velo di protezione e individuò in poco le maledizioni di grado speciale che erano presenti nel perimetro, ne trovò solo quattro. Le altre, in qualche modo, erano stranamente scomparse.

Non riuscì a percepire la loro esorcizzazione, non c'erano segni riconducibili alla loro lotta, erano soltanto scomparse nel nulla.

Scomparse nel nulla, come se non fossero mai esistite, la loro potenziale energia malefica era stata cancellata dal mondo. Utile, per l'Istituto delle Arti Occulte di Tokyo, non doveva cercarle, non doveva reclamarle, non avrebbero fatto del male a nessuno.

Meno utile per Satoru Gojo, perché aveva il nome del colpevole di quel massacro, l'ennesimo. Incrociò le dita, aprì il suo dominio solo per poter essere certo di non distruggere quel che restava del mondo. Le maledizioni restanti vennero disintegrate con la semplice espansione, ma non era abbastanza, non per la sua rabbia. Bagliore rosso, blu, viola, il silenzio assordante del suo vuoto incommensurabile contenne le sue urla, la sua disperazione, la forza del suo dolore.

Uno schiocco di dita e tutto era di nuovo rumoroso, di nuovo immerso nel traffico di Tokyo, in un luogo che era diventato il nuovo cimitero della sua adolescenza.

Il suo telefono vibrò, un messaggio non tardò ad arrivare.

Nanami Kento: Hai calato il velo e aperto il tuo dominio, devo preoccuparmi?

Gojo Satoru: Come ti ho detto, non c'era alcuna situazione da risolvere. Mi assenterò dall'istituto per un periodo indefinito, lascio tutto nelle tue mani.

Gojo Satoru: :D

**

"Satoru!" La voce squillante di Suguru Geto era una colpo al cuore. "E' da molto tempo che non ci vediamo." Suguru era appena entrato in stanza.

our last blue spring - Gojo x GetoWhere stories live. Discover now