"Mh?"

"Hai una bella ragazza e sei in vacanza, dovresti divertirti e fare tutte quelle cose che fa un fidanzato. Invece te ne stai qui a disperarti per un motivo che nemmeno tu comprendi"

"Ovvero?" gli fece eco Liam.

"Semplice: Louis si è preso una grossa sbandata per Harry, ma è troppo orgoglioso per ammetterlo"

A quella frase, ma soprattutto a quel nome, mi ridestai completamente.

"Potresti avere ragione e-"

Provò a dire Liam ma io lo precedetti con un "Stai scherzando, spero. I-io sono solo preoccupato per come sta, ecco tutto"

"Louis, Louis, Louis" cominciò la talpa, alzandosi e venendomi vicino.

"Da quando hai conosciuto Harry, non fai altro che trattare Hannah diversamente. Sappiamo tutt'e tre che quel ragazzo per te non era solo divertimento, non ti saresti comportato in un certo modo se ciò non fosse vero"

"In che modo?" chiesi.

"Beh, sei andato tante volte da lui, avete marinato la scuola insieme, lo hai invitato spesso a casa tua e, se non erro, ti ho visto interrompere il suo lento con una ragazza per portartelo via"

Chiusi gli occhi e sospirai a tutta quella manciata di ricordi che mi venivano sputati addosso. Non ero stupido, avevo capito di provare qualcosa per Harry, di aver lasciato perdere Hannah, di aver accantonato la mia relazione per provare tutto ciò che si potesse fare di nuovo con quel ragazzo che mi aveva fatto perdere la testa. Tuttavia, la situazione era troppo complicata. I miei genitori mi vedevano già stretto nel mio smoking pronto a sposare la mia ragazza, per loro, per i miei amici, per la società stessa sarebbe stato sconvolgente vedermi con un maschio al mio fianco.

"Io non posso-"

"Perché non puoi? Andiamo, Louis, non andremo più a scuola non ti devi preoccupare nemmeno delle voci che circolano. Ma anche se ci andassimo nuovamente, che cosa ti importa di due deficienti che sputano brutte sentenze solo perché tu sei felice?"

"Guarda me e Zayn" continuò in seguito "Avvertiamo tutto, gli sguardi disgustati, le parole dette a bassa voce, i fischi derisori, ma semplicemente li ignoriamo"

Zayn annuì col capo.

"E con i miei genitori, come mi comporto?"

"Ascolta, amico, devi fare quello che rende felice te stesso, non quello che vogliono i tuoi parenti o chi che sia"

"Vuoi davvero finire ad avere dei figli e a condividere una casa con una ragazza di cui non ti importa assolutamente nulla?" lo apostrofò Zayn, continuando il discorso.

No, non volevo. Tutto ciò che riuscivo a pensare, al momento, erano i dolci atteggiamenti di Harry che mi parlava delle città che aveva visitato qualche anno prima, dei regali di Natale da fare a sua zia, dei Queen, dell'ultimo film che dovevamo assolutamente vedere insieme o dei marmocchi che infestavano la sua casa praticamente ogni giorno.

"Harry è sempre stato felice perché ha sempre fatto di testa sua"

Era quello il punto, e Zayn aveva colpito nel segno. Ad Harry non importava assolutamente nulla di ciò che avrebbero potuto pensare gli altri, viveva la sua vita, indossando ciò che gli pareva, ascoltando ciò che più gli piaceva e condividendo il banco con uno dei ragazzi più sfigati della scuola. Ma anche Liam era così. Ed anche Zayn. Tutte persone coraggiose, persone diverse da me.

"Ci devo pensare" conclusi, alzandomi.

"Ma, grazie mille" aggiunsi, prima di andare via.

Qualche minuto dopo, chiuso nella mia stanza, respirai profondamente cercando di sentire una sola traccia del suo profumo, ritrovandomi però a dover essere invaso dall'essenza troppo pomposa e dolciastra di Hannah. Il letto che dividevo con la mia ragazza, sembrava vuoto anche con essa all'interno.

Lovers In The 80s.Where stories live. Discover now